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FRATELLI. Qual doglia incombe sulla mia città?

Edoardo Ripani
Regia: Edoardo Ripani
Drammaturgia: Edoardo Ripani
Attori: Edoardo Ripani con la partecipazione di: Alessandra Desideri, Silvia Egidi, Anna Maria Falcioni, Rosanna Fasola, Rosanna Listrani, Irma Marconi Sciarroni, Chiarastella Mastrostefano, Simonetta Olivieri, Micaela Santini, Daniela Santoni
Trailer: Link
Anno: 2021
Adatto a: per tutti


Generi: Prosa, Performance

Tags: narrazione; tragedia in chiave contemporanea; teatro documentario; anni di piombo

Edoardo Ripani porta in scena la storia dei fratelli Peci, che è anche la storia della sua città, San Benedetto del Tronto.
Patrizio Peci fu militante regolare e figura di spicco delle Brigate Rosse tra il 1974 e il 1980, quando venne arrestato a Torino. Poco dopo il suo arresto decise di collaborare con forze dell’ordine e magistratura, divenendo il primo pentito e collaboratore di giustizia nella storia del terrorismo italiano. Le sue deposizioni furono decisive per comprendere la struttura dell’organizzazione terroristica e ne facilitarono lo smantellamento. Roberto Peci, fratello minore di Patrizio, militò per un breve periodo in gruppi marchigiani di estrema sinistra, senza mai unirsi alla lotta armata. Fu rapito il 10 Giugno 1981 da un commando di brigatisti e, dopo 54 giorni di prigionia, fu ucciso dai terroristi. Si trattò di un atto di vendetta nel contesto della cosiddetta “campagna contro i traditori” lanciata dalle BR guidate da Giovanni Senzani, con l’intento di colpire chi “aveva tradito la rivoluzione” e cooperato con lo Stato Italiano. Questa vicenda rappresenta in maniera esemplare gli anni di piombo, fatti di sogni diventati incubi, di perdite dolorose, tradimenti, omicidi infami, deliri di onnipotenza e lacrime infinite. Quegli anni hanno segnato un’intera generazione, con ferite che non si sono ancora completamente rimarginate. Per chi ha vissuto quel decennio è difficile parlarne con distacco, così come è difficile per l’Italia costruire una memoria nazionale comune di quella fase storica.Edoardo Ripani è nato nella stessa città dei fratelli Peci, San Benedetto del Tronto, ed è cresciuto nello stesso quartiere di una parte della famiglia Peci. San Benedetto è conosciuta in Italia per i suoi pescatori, il polo industriale del ghiaccio, la sua gloriosa squadra di calcio e per la presenza di un nucleo brigatista considerevole negli anni Settanta.
La tragica vicenda di Patrizio e Roberto Peci è ancora oggi una ferita aperta per tutti i sambenedettesi, una vicenda che ha già in sé tutti gli elementi della tragedia greca. Ne “I Sette contro Tebe” di Eschilo, che echeggia durante tutta la pièce, il coro è formato dalle “fanciulle tebane”, testimoni della guerra che incendia la loro città. In Fratelli. Qual doglia incombe sulla mia città? questo ruolo di testimonianza è interpretato dal “Coro delle Sambenedettesi”, un coro costituito da donne di San Benedetto del Tronto, testimoni proprio di quella stagione.L'intera impalcatura drammaturgica della performance segue la struttura di un'antica tragedia greca, poiché questa storia è una tragedia italiana contemporanea, in cui si mescolano potere, rapporti familiari e orribili misfatti, come nel “Ciclo Tebano”. Patrizio e Roberto potrebbero essere considerati come due Eteocle e Polinice contemporanei, in una San Benedetto maledetta, Tebe contemporanea.

Altri crediti: rielaborazione contemporanea del “Ciclo Tebano”
da “I Sette Contro Tebe” di Eschilo, dalla “Tebaide” di Stazio e dall’ “Antigone” di Brecht

coach artistico: Ruud Gielens
dramaturg: Geert Opsomer

si ringraziano: Riccardo Amabili; Maria Baldovin; Giovanni Baudonck; Bart Capelle; Farbod Fathinejadfard; Fulvio Gramegna; Michiel Soete; Kristof Van Hoorde; Laboratorio Teatrale Re Nudo; Associazione di Quartiere Ponterotto

Produzione: Transfocollect; Vlaamse Gemeenschapscommissie (VGC); Unie der Zorgelozen; con il sostegno di Flanders State of Arts

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Mi formo come attore prima nelle Marche, con il teatro indipendente Aikot 27, poi in giro per il mondo, grazie alle esperienze con Jim Slowiak, Jairo Cuesta, Marco Sgrosso, Elena Bucci, Philippe Gaulier, Norman Taylor e Mariangela Gualtieri. Nel 2006 mi laureo in DAMS Teatro presso l'Università di Bologna e nel 2011 ottengo il Master in Performance presso l'Università di Macerata. Colleziono esperienze con diverse compagnie, soprattutto nel campo della ricerca, tra le quali Nessunteatro (Finalista Premio Scenario 2011), Pantakin, Vicolo Corto, Urban Lies, theatropo, progetto Cuoredebole (vincitore premio “Made in Marche 2013”), K.A.K., Unie de Zorgelozen, in diversi paesi europei. Dal 2012 al 2020 sono attore associato e docente all'Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles. Nel 2018 conseguo il Master come regista teatrale presso il Ritcs School of Arts Brussels. Dal 2020 faccio parte del progetto “Crossing the Sea”, progetto di internazionalizzazione dello spettacolo dal vivo che ha lo scopo di creare e consolidare collaborazioni di lungo termine tra Italia, Medio Oriente e Asia, di cui Marche Teatro – Inteatro Festival è ente capofila.
Negli ultimi anni sviluppo la mia pratica teatrale concentrandomi su un approccio documentaristico, con evidenti riferimenti alla Storia, una delle mie più grandi passioni. Affronto ogni argomento da un punto di vista quasi scientifico, utilizzando e combinando materiale documentario (articoli, testimonianze, fatti reali) per poi tradurli in forma teatrale. Contestualmente mi indirizzo verso un lavoro che supera i confini della black-box teatrale e coinvolge attori non necessariamente professionisti. Mi interessa la ricerca sulle comunità, sulla narrazione e la trasmissione di storie.
Recentemente sono attivo in progetti socio-culturali nelle periferie, con il Centro d’Azione Sociale Italiano di Anderlecht (associazione che lavora da quasi cinquant’anni con i migranti italiani in Belgio) e con la piattaforma Transfocollect di Schaerbeek (spazio di espressione teatrale per giovani e meno giovani brussellesi con un background migrante ma non solo), oltre a collaborare come docente esterno con la Scuola Reale di Teatro, Suono e Cinema Ritcs di Bruxelles, per il workshop di documentario “Transversale”, che fa incontrare studenti di diverse discipline e li fa lavorare su un quartiere della città.
Sono attualmente in tour come performer nella produzione di Julian Hetzel, “All Inclusive” (CAMPO Gent; Frascati Theater Amsterdam; Schauspiele Leipzig; Kammerspiele München), presentato in numerosi festival europei, quali “Actoral”, “Impulse”, “Belluard”, “Biennale Teatro”, “Spielart” e “Points communs”.
Contestualmente sto preparando il riallestimento dello spettacolo sulla tragica vicenda dei fratelli Peci, “Fratelli. Qual doglia incombe sulla mia città?”, che debutterà nell’estate 2021 nelle Marche, oltre alla nuova produzione “La montagna è finita”, spettacolo documentario sulle comunità degli Appennini del Centro Italia, co-produzione italo-belga che sarà presentata in prima europea nell’Ottobre 2022.


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