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Senza Famiglia

Il Mulino di Amleto
Regia: Marco Lorenzi
Drammaturgia: Magdalena Barile
Attori: Christian di Filippo, Francesco Gargiulo, Barbara Mazzi, Alba Maria Porto, Angelo Maria Tronca
Trailer: Link
Anno: 2019


Generi: Prosa

Tags: Premio Scenario, drammaturgia contemporanea, famiglia, eredità generazionale

Finalista al Premio Scenario 2017, Senza Famiglia, testo di Magdalena Barile, racconta di una famiglia composta da cinque personaggi, tra conflitti e impossibilità di esprimersi con affetto. Una creazione folle e imprevedibile in cui una nonna, che ha fatto gli anni '70, risorge per convincere la figlia a cambiare vita. A partire da un racconto spietato, esasperato e memorabile dei rapporti familiari, Senza Famiglia narra la storia di un’educazione politica e sentimentale tra generazioni destinata a un grottesco fallimento.

NOTE DI REGIA di Marco Lorenzi
‹‹Quando abbiamo cominciato a creare su “Senza Famiglia” di Magdalena Barile, pensavo di trovarmi alle prese con uno spettacolo che avrebbe parlato in modo originale e divertente della buona vecchia istituzione della famiglia italiana. Invece non solo mi ero sbagliato, ma ho proprio cambiato la mia prospettiva...È vero che “Senza Famiglia” parla di una nonna che “ha fatto gli anni ‘70” e che risorge per convincere sua figlia a cambiare vita, è vero anche che “Senza Famiglia” è la storia di una educazione politica e sentimentale tra generazioni destinata ad un grottesco fallimento, ma non ci siamo fermati qui. Grazie al cortocircuito tra le parole di Magdalena e il nostro lavoro in sala prove, il nostro “Senza Famiglia” è ...Padri e madri, figlie e figli, è un horror psicologico, è una domanda, è la difficoltà (o l’impossibilità) della trasmissione di un’esperienza, è una commedia, è una tragedia, è Biancaneve che prepara una torta avvelenata, è David Lynch, è un funerale, è la crisi di un’epoca, è il funerale di un’epoca, è il rumore del mare, uccelli morti ora che il nido è vuoto, ed è una donna sola, con gli occhi chiusi che dice “io non sono qui”››.

NOTE DI DRAMMATURGIA di Magdalena Barile
‹‹I primi maestri, buoni o cattivi, sono i nostri genitori. A loro il compito di guidare i primi pensieri, di stabilire per noi cos’è bene, cos’è male. Contestare questi insegnamenti è parte di ogni maturazione: ogni rivoluzione comincia in famiglia. “Senza famiglia” è la storia tragicomica di una madre, femminista e nostalgica degli anni ‘70, che fuori tempo massimo decide di recuperare il rapporto con la figlia casalinga sottomessa al marito, già madre a sua volta di due figli adulti ma irrisolti. Asserragliate in una vecchia casa al mare, la donna costringerà la figlia a seguire un corso accelerato di emancipazione, anarchia e trasgressione. Gli insegnamenti, mal compresi e non digeriti, finiranno per avere effetti nefasti sull’equilibrio del gruppo familiare. “Senza Famiglia” racconta di come i sogni dei padri e delle madri cadano come macigni sulle teste dei figli, mentre la comunicazione fra le generazioni sia costellata da equivoci e disastri. Fra voglia di approvazione e voglia di ribellione, i passaggi di consegne fra genitori e figli si trasformano in un tritacarne››

Altri crediti: Finalista Premio Scenario 2017
con la collaborazione produttiva di Campo Teatrale con il supporto di Residenza Idra nell'ambito del bando CURA 2018 e con il sostegno del Centro di Residenza della Toscana (Armunia Castiglioncello - Capotrave/Kilowatt Sansepolcro)
light designer Eleonora Diana
collaborazione ai costumi Paola D’Arienzo
foto di scena Manuela Giusto
manifesto Daniele Catalli
organizzazione Annalisa Greco
distribuzione Valentina Pollani
ufficio stampa Raffaella Ilari

Produzione: ACTI Teatri Indipendenti / Il Mulino di Amleto

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‹‹Affrontare i classici come fossero testi contemporanei e i testi contemporanei come fossero testi classici››. Su questo duplice percorso si muove dal 2009 Il Mulino di Amleto, compagnia considerata tra le più interessanti della nuova generazione teatrale. Tra le produzioni della Compagnia: Gl’Innamorati di Goldoni (2014), L’albergo del libero scambio da G. Feydeau (2015) in co-produzione con il Teatro Stabile di Torino. Sempre del 2015 è M. Una scanzonata tragedia postcapitalistica da B. Brecht. Nel 2017 debutta Il Misantropo di Molière. Una commedia sulla tragedia di vivere insieme, in collaborazione con La Corte Ospitale e vincitore del premio del pubblico Theatrical Mass di Campo Teatrale. Sempre nel 2017 la compagnia è tra i
15 finalisti del Premio Scenario. Nel 2017 debutta Ruy Blas. Quattro quadri sull’identità e sul coraggio da Victor Hugo, co-prodotto con TPE–Teatro Piemonte Europa, vincitore di SIAE Sillumina e segnalato da MilanoTeatri come uno dei migliori spettacoli della scorsa stagione. Nel 2018 debutta Platonov. Un modo come un altro per dire che la felicità è altrove, riscrittura della prima opera di Cechov, una
produzione Elsinor Centro di Produzione Teatrale, TPE-Teatro Piemonte Europa e Festival delle Colline Torinesi, con il sostegno di La Corte Ospitale.
Platonov ha vinto il concorso Last Seen 2018 di Krapp’s Last Post, come migliore spettacolo dell’anno. Inoltre, è stato segnalato da MilanoTeatri e da Birdmen Magazine come uno dei dieci spettacoli imperdibili del 2019.
Attualmente lo spettacolo è candidato alla Finale del Premio Rete Critica 2019
(Padova, 6 dicembre 2019). Nel 2019 ha debuttato a Milano a Campo Teatrale Senza Famiglia, prodotto da ACTI Teatri Indipendenti, con il sostegno di Campo Teatrale e del Centro di Residenza della Toscana (Armunia Castiglioncello-CapoTrave/Kilowatt) e il supporto di Residenza IDRA (CURA 2018).
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