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Gli Ultimi Giorni di Agatha Von Braun

Lo'Co Théâtre
Regia: Joaquin Nicolas Cozzetti, Francesca Lo Bue
Drammaturgia: Annalisa Ambrosio, Francesca Lo Bue
Attori: Francesca Lo Bue, Joaquin Nicolas Cozzetti
Trailer: Link
Anno: 2023
Adatto a: per tutti


Generi: Prosa

Tags: Assurdo, Tragicomico, Tempo, Vita, Teatro fisico

"Gli uomini sanno e si comportano come se non sapessero. Sanno e dimenticano."
Il Re Muore, Eugène Ionesco

Una casa avvolta dalla polvere porta i segni di una gloria antica. Una contessa senza età canta a una pianta appassita, mentre il suo maggiordomo muto spazza le foglie che cadono imperterrite dal soffitto. Due figure senza tempo in un luogo sospeso, dove l’eternità è un susseguirsi indistinguibile di giorni e di tazzine da tè.
Questo delicato equilibrio va in pezzi quando la contessa Agatha Van Braun scopre che il suo calendario termina l’11 novembre. Così Agatha si ritrova ad affrontare l’inconcepibile: per lei non ci saranno più un 12 novembre, una primavera, un Natale, tantomeno un compleanno. Disperazione, follia, risate, ricordi, pianificazioni assurde, ogni trovata è buona pur di cambiare la sorte: surreale e autentico al tempo stesso, Gli Ultimi Giorni di Agatha Von Braun è la parabola tragicomica di una donna di fronte alla finitezza dei propri giorni.

Il terrore della morte accomuna gli uomini di ogni tempo, cultura e società.
In scena troviamo una donna che si protegge dalla natura assurda della propria fine.
Piuttosto che accettarla ne rimuove il pensiero e si rinchiude nella propria illusione d’eternità. La morte appare come una possibilità distante che non la riguarda. Muoiono gli altri, non lei.
Il carattere nobiliare di Agatha sottolinea l’arroganza umana di fronte alla morte, la presunzione infondata di avere a disposizione un numero infinito di giorni. Essi sono, per l’appunto, a nostra disposizione; l’esistenza e il tempo sono al nostro servizio: nient’altro che un semplice maggiordomo sul quale possiamo esercitare la nostra volontà.
Tuttavia, in prossimità della morte, questa gerarchia si capovolge. In questo ribaltamento emerge con forza la natura ridicola, fragile e grottesca dell’essere umano.
Crollata ogni illusione, persa ogni speranza di poter aggirare la propria fine, Agatha non può fare altro che accettarla. I giorni che, nel loro banale e quotidiano susseguirsi, apparivano dovuti, si rivelano ora concessi. L’esistenza resta muta di fronte alla nostra disperata richiesta di aiuto e, infine, si rivela nel suo ruolo di vero padrone.



Altri crediti: Con il sostegno della Cavallerizza Irreale di Torino e Associazione Naso in Tasca di Biella

Produzione: Lo'Co Théâtre

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Lo'Co Théâtre viene fondata da artisti diplomati all'École Internationale de Théâtre Jacques Lecoq di Parigi. Qui si formano professionalmente, acquisendo una comune sensibilità nell'approccio alla creazione teatrale e prediligendo un linguaggio artistico nel quale il lavoro corporeo, la ricerca delle forme e del movimento, assume un ruolo centrale. Uno dei principali interessi della compagnia è lo sviluppo di uno stile e un linguaggio personale volto alla trasposizione grottesca e assurda della realtà e delle sue contraddizioni tragiche. Prima di costituirsi ufficialmente nel 2018, i membri della compagnia avevano già collaborato nel 2014 ad un primo spettacolo, Guess Who?. Scritta in collaborazione con l'autrice Annalisa Ambrosio, la pièce è presentata sotto forma di corto teatrale, vincendo la III edizione del Minimo Teatro Festival di Palermo e del Festival Alla Corte dei Corti di Lodi (Premio della giuria, Premio del pubblico e Premio Miglior attore e Migliore attrice). Attualmente la compagnia è in creazione con lo spettacolo Cache-Cache (finalista del Premio Scintille 2017)
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