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Homo Ludens

Malmadur
Regia: Alessia Cacco e Jacopo Giacomoni
Drammaturgia: Alessia Cacco, Jacopo Giacomoni
Attori: Elena Ajani, David Angeli, Jacopo Giacomoni, Davide Pachera, Marco Tonino, Yoko Yamada
Trailer: Link
Anno: 2018
Adatto a: per tutti


Generi: Performance

Tags: Gioco, sfida, regole, rito, partita

Homo ludens è una ricerca teatrale attorno al gioco e alla regola. Una performance in cui il palco è il tabellone e gli attori i giocatori impegnati in una partita vera e propria dall’esito imprevedibile. Una partita composta da giochi di tutte le categorie: la competizione (agon), l'azzardo (alea), la finzione (mimicry) e la vertigine (ilynx). Una partita che mette in palio la cosa più preziosa per un performer: la possibilità stessa di andare in scena.

I performer condividono un linguaggio di regole e riti che permette loro di giocare senza premeditazione all’interno di una struttura fluida determinata dalle loro azioni e dall’influenza del pubblico, che può essere tifoso, giudice, voyeur o giocatore a sua volta.

Homo ludens è una ricerca sul ruolo dell’attore come giocatore che agisce «entro l’ordine proprio e assoluto delle regole»; sulla finta antitesi tra gioco e serietà; sul conflitto tra il tempo del gioco e il tempo del teatro; sulla violenza e l’empatia; sul pubblico come giudice attivo delle sorti del performer.

Il gioco è una delle matrici fondamentali della cultura. Giocare un gioco costituisce il momento metalinguistico per eccellenza, in cui «la cultura parla le proprie regole» (U. Eco, “Homo ludens” oggi), in cui lo spettatore può assistere da fuori a un frammento della struttura del proprio vissuto, ma svuotato del suo contenuto concreto, e dunque riconoscerlo. Il gioco diventa così il momento in cui l’uomo intravede la meccanica della propria esistenza

Altri crediti: Foto di scena: Ginevra Formentini
Una produzione Malmadur in collaborazione con il Teatro Stabile del Veneto, Arthemigra Satellite, Ailuros Teatro.
Con il Patrocinio della Fondazione Benetton Studi Ricerche

Produzione: Malmadur, in collaborazione con il Teatro Stabile del Veneto, Ailuros Teatro, Arthemigra Satellite.

File scaricabili:
Homo.Ludens...Compagnia.Malmadur...Progetto._.Lab._.Storico.2021.pdf

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Malmadur nasce nel 2013 con lo spettacolo LEAR/Del conflitto generazionale, vincitore del Premio OFF 2013 del Teatro Stabile del Veneto.
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“Malmadur” in friulano, trentino e veneziano antico significa “acerbo, immaturo”, a sottolineare l’approccio di continua ricerca, risultato della contaminazione tra i diversi campi di formazione dei sette membri della compagnia.

La compagnia crede in un teatro fondato su un lavoro lento, multidisciplinare e collettivo, che cerca il rapporto diretto col pubblico, l'ironia e al contempo la messa in crisi delle certezze dello spettatore.

Nel suo percorso artistico la compagnia ha sviluppato drammaturgie fluide e indeterminate, imperniate sulla partecipazione reale del pubblico e sulla decostruzione del rapporto tra attore e testo. Il linguaggio della compagnia guarda al teatro contemporaneo europeo, costruendo dispositivi scenici non convenzionali per ripensare insieme il presente.

Malmadur ha all’attivo 4 laboratori e 5 produzioni teatrali.
La sua ultima produzione, "50 minuti di ritardo", ha vinto il bando di residenza e sostegno alla produzione della Fondazione Teatro della Toscana nel 2019.
Attualmente Malmadur è impegnata nello sviluppo di un nuovo progetto, "Bildung", grazie anche alla vincita del bando "A casa nostra" in collaborazione con ArteVen, Teatro Stabile del Veneto e Fondazione Teatro Comunale di Vicenza.
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