Cookie
Questo sito si serve dei cookie di Youtube, Vimeo e Bunny.net per la visualizzazione dei video. Se prosegui la navigazione acconsenti all'utilizzo dei cookie. Leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie. Chiudendo questo box ne accetti l'utilizzo.

Mille x una - Ora sugnu talianu

Kàos Teatri
Regia: Veronica Boccia, Massimo Boschi
Drammaturgia: Giuseppe Piccione
Attori: Giuseppe Piccione
Trailer: Link
Anno: 2017


Generi: Prosa

Tags: monologo, sicilia, italia, garibaldi, identità

Un ragazzo siciliano di oggi, come ce ne sono tanti, italiano eppure “isolano”, italiano eppure “terrone”, italiano... Uno a cui non si dà più tanta importanza, ma che è costato caro a chi ha lattato, sperato, creduto, a chi è morto per quel riconoscimento, per quell’ideale.
Come Gaetano. Uno qualunque, in quel gruppo di “picciotti” che hanno chiesto alla mamma di cucire loro una camicia rossa per seguire Garibaldi, che hanno lasciato tutto, la casa, l’amore, per seguire un ideale, per raggiungere l'Italia; che sono partiti lasciandosi tutto alle spalle e che non hanno più fatto ritorno, incapaci di mantenere quell’unica promessa fatta ai propri cari: “io non mi faccio ammazzare”.
Ma se fosse stato tutto vano? Il ragazzo di oggi si guarda intorno: è una continua lotta coi pregiudizi, una continua corsa per colmare il divario col nord, un divario che non deve avere ragione di esistere, ma che eppure è sulla bocca di tutti; vede la terra che ama descritta solo per luoghi comuni; un' italianità che non è senso di appartenenza, ma un banale stato esistenziale che si trasforma in orgoglio patriottico solo ogni quattro anni, quando il calcio ci ricorda che siamo un'unica Nazione e ci porta a sventolare un impolverato tricolore. Il ragazzo di oggi si guarda intorno e decide che non è per questo che centinaia di uomini (padri, mariti, figli) sono morti, che di lavoro ce n'è ancora tanto, che quell'ideale deve tornare a vivere dentro ognuno di noi. E decide di combattere per quello.
Sono passati ormai 155 anni dall’Unità d’Italia, dal momento zero, il punto di partenza che ci ha identificati come un unico popolo, che ci ha donato un'identità socio-culturale, un'appartenenza politica, un'uguaglianza di diritti e di intenti. Ma cosa si nasconde dietro a questa grande conquista? Chi furono gli artefici? Chi i generali e chi i soldati? Chi i vincitori e chi i vinti? Dove si combatterono le battaglie più famose?
Ogni popolazione ha la sua storia da raccontare, le vittorie, le sconfitte, le grandi gesta pubbliche che passano per i piccoli ostacoli quotidiani, le storie di vita di chi ha creduto, lottato, di chi è caduto e si è rialzato. Milioni di storie, milioni di gesti, milioni di occhi, milioni di punti di vista... Noi ne abbiamo scelto uno: quello dei “picciotti” della Sicilia.
Lo spettacolo è suddiviso in tre quadri, i tre momenti cruciali della vita patriottica del protagonista, Gaetano: l’estremo fervore nell'aiutare Garibaldi e i suoi mille guerrieri a sconfiggere i Borboni; la delusione e rassegnazione per le promesse non mantenute dal nuovo Stato ed infine una morte fisica, ma non di ideale, che porta con sé un'importante eredità: sul finale la scena si sposta ai giorni nostri, per dar voce a uno dei nipoti di Gaetano e al suo tentativo di ridare dignità alla vita patriottica del nonno elevandosi, egli stesso, a nuovo padre di quell’ideale patriottico, di quell'“Italia, Nazione, Una, Indipendente, Libera, Repubblicana".

Produzione: Kàos Teatri

Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Non è stata caricata nessuna recensione

Per visualizzare la scheda tecnica devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

La compagnia parmigiana Kàos Teatri nasce dall’incontro di cinque personalità diverse ma incredibilmente affini, conosciutesi tra le assi del palcoscenico e accomunate da una forte passione e voglia di fare e “dis-fare”.

Kàos Teatri è il naturale seguito di una costante formazione attoriale singola e di gruppo, continuata anche fuori dal territorio parmigiano, che ha dato modo ai singoli di ampliare e approfondire diversi campi di esperienza.

Il debutto ufficiale della compagnia sulle scene avviene partecipando e vincendo nel 2013 il concorso “Dietro l’angolo” con lo spettacolo “Il Calapranzi” di Pinter.

Sin da subito si delinea la tendenza verso un teatro sociale e di ricerca, tuttora capisaldi della visione artistica e sociale della compagnia. L'anno successivo arriva il momento di “A piedi nudi nel parco” di Simon Neil, spettacolo calorosamente applaudito da critica e pubblico.

Nel 2015 Kàos Teatri decide di lavorare su un tema sociale molto importante fra i bambini e i ragazzi: l’ospedalizzazione infantile. Nasce così lo spettacolo “Un giro nel cielo” tratto da un albo illustrato di Pennac.

Un altro aspetto importante della vita socio-culturale-artistica di Kàos Teatri è la formazione, soprattutto per i giovani e per gli adolescenti. Attraverso il gioco “serio” del teatro si può dare un aiuto alle agenzie educative, come la famiglia e la scuola, contribuendo all’educazione socio-culturale del nostro presente con uno sguardo al futuro.
Condividi