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l'utlima madre

afra crudo
Regia: afra crudo
Drammaturgia:
Attori: afra crudo
Trailer: Link
Anno: 2012
SCHEDA SPETTACOLO “L’ULTIMA MADRE”
DI E CON AFRA CRUDO
Durata 1H

SINOSSI
Una donna anziana, rinchiusa in un mondo angusto e opprimente, è portata a vivere ricordi, memorie sepolte, stati di coscienza, fantasmagorie e deliri in una trasformazione continua da una figura a un’altra. Il succedersi delle metamorfosi scaturisce da un dialogo interno che trova la sua logica in una dimensione stregonesca.

Con questo lavoro mi sono proposta di portare alla luce e ripercorrere attraverso i miei vissuti dell’infanzia, con gli occhi della bambina che fui, luoghi, eventi, situazioni legati a quello che è ormai un mondo dimenticato e scomparso: il mondo di mia nonna


Si tratta di un universo povero, fatto di reclusione, solitudine e violenza, che parla del vissuto al femminile dell’Italia contadina del meridione e di come una certa cultura patriarcale e repressiva abbia portato alla creazione del maligno. La preclusione agli orizzonti del mondo e il conseguente ripiegamento su di sé, nell’oscurità di una casa senza finestre, hanno plasmato nel tempo un’attitudine stregonesca, fatta di scissione interna e visione del Male in ogni gesto del quotidiano. Questa forma di pensiero, legata a sottili azioni d’istigazione continua all’aggressività e alla diffidenza verso “l’altro”, si è concretizzata tragicamente in un assassinio: mia nonna fu incolpata di complicità dell’uccisione di mio nonno. Questo evento non ha fatto altro che portare all’esasperata convinzione della presenza del maligno da sconfiggere: la partecipazione alla Messa cattolica e la frequentazione del mago non costituiscono più una contraddizione, ma un’elaborazione perfetta per dominare il Mostro, dentro e fuori di sé, attraverso una ritualità composta di fatture e contro fatture.
Il mondo che presento è legato alla tematica della vecchiaia, della morte, dell’abbandono e di un sogno nostalgico di quello che avrebbe potuto essere, ma che non è mai stato; cosi come di un femminile che diventa doppio, inaffidabile, irrisolto, divorato da un’energia storpiata che crea catastrofi.All’interno di un mosaico fatto di una quotidianità banale e ripetitiva, prende piede e si espande un mondo sotterraneo pronto a venire alla ribalta per chiedere prepotentemente di essere ascoltato, accettato e riconosciuto









Il quadro psichico dei personaggi
Ispirandomi alla vita di mia nonna, che si svolse interamente in un ambiente contadino delle Puglie, ho creato dei quadri di donne, ognuna con una sua specificità e carattere, volti a cogliere dei momenti importanti della sua esistenza o della sua modalità di stare nel mondo: la sposa, la cartomante, la posseduta, la prostituta, la vecchia. Ognuna di queste figure contiene un talento e una potenzialità destinati al fallimento.

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Nata nel 1970. Inizia a studiare danza classica all’età di 8 anni.
Dieci anni dopo, attraverso l’amicizia di un attore formatosi con Grotowski, si avvicina a una sensibilità piu’ teatrale; il suo interesse si rivolge alla comprensione dell’essere umano attraverso l’esperienza della vita e dell’arte.
Ammessa nel 1990 alla scuola di Pina Bausch, la Folkwang-Hochschule, studia in Germania teatro-danza per quattro anni. Approfondisce il gesto come “espressione totale dell’essere”; gesto rigorosamente “scritto” in forma e struttura precise.
Durante quel periodo incontra Sygmunt Molik e Rena Mirecka (membri fondatori e tra i più stretti collaboratori del Teatr Laboratorium di Grotowski). Creazione con la celebre esponente della danza contemporanea e del teatro-danza Susanne Linke e con Mark Sieckiareck.
Conclude la sua formazione presso la Folkwang-Hochschule con il massimo dei voti.
Nel 1995 si trasferisce a Vienna. Partecipa allo spettacolo afro-contemporaneo di Bob Curtis (danzatore nella compagnia Serge Limon).
Nel 1996, spinta dalla curiosità e dal suo carattere eclettico, si stabilisce a Parigi, attirata dal cosmopolitismo della vita culturale. Il suo temperamento passionale la spinge verso la danza africana: studia con Georges Momboye, Aicha Diallo e Elsa Wolliaston. Entra a far parte del Balletto Nazionale del Mali con Bintou Founé Diabaté. Nel frattempo continua a nutrire il suo rapporto con il teatro.
Le sue due passioni si ricongiungono nel 1997, quando, su indicazione di Sygmunt Molik, il Centro di Ricerca Teatrale di Grotowski a Wroclaw (Polonia) la invita a dare uno stage di danza. Da quel momento compie tournée in tutta la Polonia con spettacoli, concerti, stages, ed è protagonista con grande successo nei più importanti Festival e teatri polacchi.
A Parigi fonda nel 1999 la Compagnia Naffissa, nella quale porta la sua ricca esperienza artistica. Approfondisce la collaborazione con artisti africani come Nabou Diop, Mohamed Touré, Ladji Diawara, Brahman Diabaté e Yousseuf Traoré.
I suoi multiformi interessi la portano a collaborare con altri artisti di mondi e culture differenti: tra questi il Butoh con Atsushi Takenouchi, la musica brasiliana con la Batucada Zalindé, il teatro contemporaneo con Danio Manfredini, nello spettacolo “Il sacro segno dei mostri”.
Questi incontri le permettono di dar vita ad una intensa e varia attività artistica: spettacoli, performances, concerti, stages e corsi di danza e di teatro-danza.
Il suo particolarissimo percorso è segnato dal bisogno di unione, di coesistenza di elementi opposti, ma complementari, nella necessità di non escludere nulla. E’ alla ricerca di un’espressione assoluta e totale, dove tutto ha diritto all’esistenza; il pubblico diventa il testimone di questa avventura, di questo cammino di vita.
Attualmente vive in Italia dove insegna e realizza o partecipa a nuove creazioni. Invocami, Rsa di Maggio, Se si fa scurio in te.
Il suo ultimo lavoro di teatro-danza, “L’ultima madre”, è stato recentemente presentato in Italia e in Polonia: Spazio Teatro del Leoncavallo, Spazio Tadini, Teatro Sala Fontana (Milano), Festival “Incontri teatrali” di Olsztyn, Festival “Situazioni differenti” di Bydgoczsz.
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