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MACCHINE Sinfonietta per corpi e voci

Scimmie Nude
Regia: Gaddo Bagnoli
Drammaturgia: Gaddo Bagnoli
Attori: Claudia Franceschetti, Andrea Magnelli, Marco Olivieri
Trailer: Link
Anno: 2010

Tags: Uomo, Macchina corpo, Teatro fisico

Tre personaggi cangianti, tre “tipi” umani si muovono in scena, costruiti come osservatorio sperimentale del mondo, quasi degli uomini-­cavie per lo studio dell’Umanità vivono situazioni che nella vita si ripetono inesorabilmente uguali a se stesse, meccanismi del cuore e della mente che generano amore, odio, passione, morte, tutto quello che noi animali uomini siamo obbligati a vivere, stritolati dall’inesorabile meccanica dell’esistenza, volenti o nolenti.

La percezione che abbiamo della nostra vita è un mosaico di immagini dato dalle nostre impressioni sensoriali, il senso reale, profondo, ci sfugge indefinito, sembra che ci sia qualcosa di ‘sbagliato’.
Per questo gli attori sulla scena si muovono secondo partiture prefissate di azioni, sequenze fisico/verbali che tentano di dare una direzione al nostro fare, al nostro esistere. Senza soluzione di sorta.
Poiché l’uomo reagisce con il corpo ad ogni stimolo del mondo esterno con una reattività fisica, istintiva, biochimica e automatica, genera azioni che per somma e ripetizione creano comportamento.

Ecco perché l’Uomo è come una Macchina.
L’emozione e il pensiero nascono dopo quando, per esistere, vestiamo le nostre azioni meccaniche di un’altra natura, per distinguerle dalle azioni meccaniche degli altri.

Gli attori, confusi nella moltitudine dell’Umanità, creano un tessuto di reazioni grazie alle quali il pubblico può cogliere la poesia al di là delle risposte automatiche, prigioni della vita.

Gli attori, nel tempo di uno spettacolo, sono l’anello tra la meccanica dell’io, il pensiero del tu e l’emozione del noi.

Un tappeto erboso, un declivio e tre personaggi bianchi, senza caratterizzazione definita, vivono le contraddizioni ed i conflitti del corto circuito della nostra vita quotidiana.
Lo spettacolo si sviluppa su diversi piani d’azione.
L’atmosfera infatti si modula tra momenti di fisicità estrema esaltati dalle musiche di Francesco Canavese e Sebastiano Bon e momenti più riflessivi, dove il testo si moltiplica in un caleidoscopio di forme liriche e crudeli.

L’ironia dissacrante dà respiro ai momenti di panico, in un alternarsi continuo di generi. La poesia si mischia con il grottesco, il dramma con la crudeltà, con l’abitudine di una vita fatta di tensioni continue tra momenti di pura gioia a momenti di vera miseria, in balia degli eventi e delle situazioni siamo incapaci di reagire e siamo portati dalla nostra natura a compiere azioni che non riconosciamo.
Fino al momento finale, la consapevolezza che una speranza è possibile perché in fondo, “il corpo è nell’inferno del mondo ma l’anima è nel sole”.

Altri crediti: Musiche Originali Sebastiano Bon e Francesco Canavese
Costumi di Roberta Vincenzi
Foto di Margherita Busacca

Produzione: Federica Maria Bianchi

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Le “Scimmie Nude”, compagnia milanese costituitasi nel 2003 e diretta da Gaddo Bagnoli, fondano la loro metodologia su di un’attenta scelta operata tra le più avanzate tecniche di recitazione teatrale di tutto il novecento: la Biomeccanica di Mejerchol’d, il teatro fisico di Grotowski, la pratica d’uso dei centri di Gurdjieff, nonché l’opera scientifica del filosofo William James. Ma il principale ispiratore per la poetica, per la tecnica e per la drammaturgia della compagnia è certamente Antonin Artaud.

Dal 2003 al 2007 le Scimmie Nude sperimentano nuovi linguaggi utilizzando testi esistenti, classici e contemporanei, con l’obiettivo di approfondire un proprio studio teatrale che analizzi l’Uomo per studiarne il comportamento, attraverso la sua reattività animale e i rapporti reciproci con l’ambiente esterno. Nascono così gli spettacoli “Amleto” di W. Shakespeare (2004), “Tragico suo malgrado” di A. Cechov (2004) “Il caro estinto” di René de Obaldia (2005), “Il mare” di Edward Bond (2005), “Emigranti” di Mrozek (2006).

Nel 2008 matura l’esigenza di creare progetti originali e la ricerca della compagnia si declina in una Trilogia di Indagine sull’Uomo (prodotta da Federica Maria Bianchi): “Pauraedesiderio” (2008), “Macchine. Sinfonietta per corpi e voci” (2010), “Perversioni” (2011). Ad essa sono seguiti gli spettacoli “Sconnessioni” (2011), “Alieni” (2012), “Danza alla Rovescia. Insurrezione fisica” (2014), “Cromosomie” (2015), tutti con la drammaturgia di Gaddo Bagnoli. E’ del 2015 il progetto speciale “Bianco e Rosso” e nel 2017 la compagnia collabora con l’autore Giacomo Gamba producendo “Il circo delle stelle”. Da lì il ritorno a testi esistenti e gli spettacoli “Partiture futuriste” (2018) dai Manifesti del Futurismo e dal Chiaro di Luna di Marinetti e “Decadenze” di S. Berkoff (2019).

Compagnia con vocazione internazionale, le Scimmie Nude operano a Milano e dintorni attraverso lo Spazio Scimmie Nude, sede del gruppo, della Scuola di teatro e della piccola rassegna “Domeniche di Spettacolo”.

Nel 2013 al FIT Festival in Canada lo spettacolo “Pauraedesiderio” è stato premiato come migliore spettacolo del Festival vincendo il Premio del Pubblico; nel 2014 “Danza alla Rovescia” è stato segnalato dal sito di critica nazionale “SaltinaAria.it” come uno dei migliori spettacoli dell’anno e menzionato per le migliori interpretazioni femminili; nel 2015 lo stesso sito ha evidenziato “Cromosomie” tra le migliori regie della stagione e nel 2016 “Pauraedesiderio” tra le migliori riprese dell’anno.

La compagnia teatrale Scimmie Nude è composta nel suo nucleo storico da Gaddo Bagnoli, Claudia Franceschetti, Andrea Magnelli e Marco Olivieri.
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