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La storia di Marco Cavallo

Teatro delle Selve
Regia: Franco Acquaviva, Anna Olivero
Drammaturgia: Franco Acquaviva
Attori: Franco Acquaviva
Anno: 2014
Adatto a: per tutti


Generi: Prosa

Tags: Basaglia, manicomio, riscatto, anni 70-80, precariato

Lo spettacolo è il racconto a più voci della prima esperienza di animazione teatrale condotta dentro a un manicomio, a Trieste, nel 1973. Esperienza che aprì il manicomio alla città e contribuì a cambiare “il modo di essere del teatro e della cura”.

E' il racconto di un 'epopea collettiva che vede protagonisti, in anni che ora ci appaiono mitici, le visioni di Franco Basaglia, di Giuliano Scabia e del gruppo di artisti e operatori che, per primi, provarono a “sfondare” il Muro dell'ospedale psichiatrico.

Lo spettacolo nasce dal testo omonimo ed è un'elaborazione per attore solo del denso tessuto di voci che dialogano e monologano nel corso della vicenda. Un teatro affidato alla fisicità dell'attore, al ritmo del dialogo, alla caratterizzazione sintetica dei personaggi e alla forza intrinseca della storia narrata.

Il testo nasce dalla confluenza di alcune fonti rielaborate all'interno di una cornice drammaturgica appositamente creata. La prima fonte è il libro “Marco Cavallo. Un'esperienza di animazione in un ospedale psichiatrico” edito nel 1976 e ristampato nel 2011 dalle edizioni Alphabeta, nella Collana 180 diretta da Peppe Dell'Acqua. Altre fonti altrettanto importanti sono state il testo teatrale “La luce di dentro. Viva Franco Basaglia” di Gianni Fenzi, e “Io sono tu che mi fai” di Claudio Misculin (in “La luce di dentro. Viva Franco Basaglia” a cura di G. Scabia, Titivillus, 2010). Ultima fonte è il libro di Peppe Dell'Acqua “Non ho l'arma che uccide il leone”, Nuovi Equilibri, 2007.

La drammaturgia ha utilizzato frammenti delle opere citate rimontandoli all'interno di una situazione di teatro nel teatro che presenta tre personaggi principali e uno stuolo di altre varie figure. La situazione di partenza vede un personaggio rievocare un episodio essenziale della propria remota vita di studente universitario. Mandato dal professore a Trieste a vedere il lavoro di un gruppo teatrale che opera nei padiglioni dell'ormai smobilitato manicomio (siamo alla metà circa degli anni '80 del secolo scorso) lo studente incontra personaggi, reali e immaginari, che al suo arrivo stanno mettendo in scena uno spettacolo sulla storia di Marco Cavallo. Le curiosità, le ingenuità, le resistenze dello studente si intrecciano al racconto di quella storica esperienza e alle idiosicrasie, ai tic, alle manie bizzarre e divertenti della compagnia dei “matti”.

Seguiamo in flash-back la vicenda dello studente in perenne instabile equilibrio tra timidezza, diffidenza e volontà di capire, fino alla conclusione corale e all'epilogo personale; e insieme entriamo nel vivo della cronaca di quei 60 giorni di liberazione e di riscatto vissuti dai malati del manicomio, al principio di quella straordinaria stagione culminata nel 1978 con l'approvazione della legge 180 sulla chiusura degli ospedali psichiatrici.

E' uno spettacolo che ci appare necessario, oggi che molte delle conquiste sociali e civili di quegli anni sono messe in discussione.

Produzione: Teatro delle Selve

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Operativo dal 1999, il TEATRO DELLE SELVE si radica nel territorio cusiano (lago d’Orta), tra le province di Novara e Verbania con un’attività che spazia dalla produzione di spettacoli di ricerca, di strada e per l’infanzia – rappresentati in teatri, università, feste di piazza, rassegne teatrali nazionali di ricerca - alla costruzione di un’intensa e continuata relazione pedagogica con le scuole, con i giovani e con gli adulti attraverso l’organizzazione di seminari e laboratori.
Gli spettacoli del Teatro delle Selve pongono al centro la ricerca sull’attore. Ricerca rivolta sia ad indagare i modi e le tecniche dell’attore nel suo lavoro di scena, sia i modi del suo porsi in relazione ai diversi contesti comunicativi in cui è necessitato ad agire (coi bambini, con spettatori “senza teatro”, con disabili, con adolescenti, con stranieri).
Il Teatro delle Selve si fa promotore di un’idea di cultura teatrale che valorizzi le relazioni tra ambiente (naturale, architettonico), e persone/comunità che lo abitano (la loro memoria - comune o personale). A questo scopo lavora anche all’organizzazione di eventi che diano risalto al valore poetico di questa relazione, utilizzando il teatro nel senso più esteso del termine.
Dall’atto della sua fondazione la Compagna ha prodotto più di 30 spettacoli.
Negli ultimi anni essa ha dato vita a un proprio filone di ricerca sul Teatro in Ambiente Naturale, che si è concretizzato in una decina circa di produzioni en plein air, nell’organizzazione di TRE edizioni del convegno nazionale AGIRE IL PAESAGGIO, in collaborazione con l’Università di Parma/ Dipartimento dei Beni Culturali e dello Spettacolo, e nella pubblicazione di un volume dal titolo TEATRO E NATURA. NATURALMENTE ARTE, Marco Valerio Editore 2011.
Organizza la rassegna estiva Teatri Andanti, giunta nel 2014 alla sua quattordicesima edizione. Nel 2006 viene riconosciuta dalla Regione Piemonte come compagnia professionale e RESIDENZA MULTIDISCIPLINARE con la denominazione Sul Lago d’Orta – l’ecologia sottile del teatro. Il progetto Residenza, sostenuto e finanziato dall’ente regionale, ha tra le sue finalità principali la promozione dell’arte teatrale nel territorio cusiano.
Nel 2007 nasce SPAZIOTEATRO SELVE, nell'edificio abbandonato delle ex scuole elementari di Pella; un luogo d’incontro teatrale inedito, gestito in convenzione con il comune, che si propone fulcro e fucina di nuove proposte didattiche e produttive per il territorio.
Nel 2008 le Selve, insieme ad altre 4 Residenze Teatrali piemontesi, vincono un bando nazionale per la produzione indetto dall’ETI /Ente Teatrale Italiano.
Nel febbraio 2013 la Compagnia viene selezionata per il progetto ADOTTA UNA COMPAGNIA promosso dalla Fondazione Piemonte dal Vivo-Circuito Regionale dello Spettacolo, che darà vita alla Bottega Teatrale del Teatro degli Scalpellini nel comune di San Maurizio d’Opaglio (No).
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