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Figura Humana (I,II,III)

Architetture nel Vuoto
Regia: PAOLO ANTONIO SIMIONI
Drammaturgia: Paolo Antonio Simioni e Alessia Pellegrino
Attori: Alessia Pellegrino
Trailer: Link
Anno: 2017


Generi: Teatro-danza, Performance, Altro

Tags: Donq

I principii fondanti che tracciano il percorso dell'opera sono: la necessità di infrangere nella mente dello spettatore la struttura che lo conduce ormai in ogni circostanza a cercare convenzioni che lo confortino nella sua abitudine allo schermo; superare, grazie a una nuova ricerca poetica, la tendenza al consumo dell'opera, ormai vincolato a un arco narrativo esplicito; recuperare contenuti che facciano riapparire l'arte come forma di indagine e conoscenza, oltre che come varco per la scoperta di nuovi mondi; superamento della riproduzione dell'immagine come criterio di confine tra esistente e non esistente; centralità assoluta del corpo dell'essere umano, liberato dalla morsa di tecnologia e produzione; produrre un'arte capace di partire dall'intimità dell'individuo fino a un'estetica in espansione verso orizzonti e verticalità estreme; rispetto dell'intimo desiderio di elevazione del popolo; concezione dell'arte come più reale della vita; il vuoto come luogo dell'immaginazione attiva dello spettatore; Dioniso, dio conduce alla luce oltre l'oscurità.
FIGURA HUMANA
I. ACHAMOTH
tratto da Hans Jonas
Sophia, l’ultimo degli eoni celesti, pecca d’amore… la sua audacia si tramuta in
follia… cade verso il basso… al di furori del Pleroma. Genera la materia e dà
vita a un mostruoso feto, folle d’orgoglio e di malizia.
II. OPHELIA NAKED
tratto da Heiner Müller, Giorgio Manacorda, William Shakespeare, Giorgio de
Santillana e Hertha von Dechend
Ophelia, colei che il fiume non ha trattenuto ... Ophelia attende la catastrofe
... riemerge e víola le leggi di questo mondo... si carica del peso della
prostituzione per liberare le donne morte e donare loro la conoscenza di ciò che
hanno patito... Ophelia naked lo bestemmia senza nominarlo... ha conosciuto la
morte per acqua a causa di un Amleto e ora attende un altro Amleto, il
non-distruttore... Ophelia è Amleto e questo la fa impazzire… impazzire
ancora,... e annuncia il ritorno dello Straniero, sulla vertigine del maelstoem
creato dall’inabissamento di un mulino…
III. OIRAN
L’imperatore in bombetta stringe mani tra le macerie… ma la luce di Amaterasu
non è il sole di Hiroshima…
DONQ - LO STILE
Partendo da una tecnica sul solco della tradizione stanislavskiana, il duo Pellegrino-Simioni porta avanti dal 2015 una nuova ricerca che, concepita sulla scia del progetto ampio di EuAct, vuole creare un codice drammatico, in cui il linguaggio del corpo dell’attore o dell’attrice insieme con la struttura drammaturgica dello spettacolo possa superare la sola dimensione narrativa, abbracciando le regole del linguaggio poetico. In tal modo l’attore o l’attrice, che ha sempre studiato sotto l’influenza della tradizione di Stanislavskij, potrebbe essere in grado di cogliere idealmente i codici, i contenuti e l’estetica del teatro orientale, con particolare attenzione al Bunraku giapponese. Il primo spettacolo esemplificativo di questa nuova forma è Figura Humana.

Produzione: Architetture Nel Vuoto

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Architetture nel Vuoto

è un gruppo di lavoro transdisciplinare, i cui componenti, con percorsi prevalentemente provenienti dall'arte contemporanea e dal metodo stanislanskij, condividono uno stile, chiamato donq, e un punto di vista sulle arti nella postmodernità.


L'attività di AnV è trasversale tra arte contemporanea, teatro, teatrodanza, poesia, videoarte ed elaborazione sperimentale del suono.

In AnV confluisce un percorso di artisti che nell'ultimo decennio hanno avuto visibilità e risalto in contesti quali la Biennale di Venezia, l'Expo di Milano, Europäische TheaterInstitut di Berlino, l'Accademia d'Ungheria Roma e l'Istituto italiano di cultura di Budapest, il Teatro la Fenice di Venezia, il Mittelfest, l Teatro Stabile e il Teatro della Tosse di Genova...



I principii fondanti che ne tracciano il percorso sono: la necessità di infrangere nella mente dello spettatore la struttura che lo conduce ormai in ogni circostanza a cercare convenzioni che lo confortino nella sua abitudine allo schermo; superare, grazie a una nuova ricerca poetica, la tendenza al consumo dell'opera, ormai vincolato a un arco narrativo esplicito; recuperare contenuti che facciano riapparire l'arte come forma di indagine e conoscenza, oltre che come varco per la scoperta di nuovi mondi; superamento della riproduzione dell'immagine come criterio di confine tra esistente e non esistente; centralità assoluta del corpo dell'essere umano, liberato dalla morsa di tecnologia e produzione; produrre un'arte capace di partire dall'intimità dell'individuo fino a un'estetica in espansione verso orizzonti e verticalità estreme; rispetto dell'intimo desiderio di elevazione del popolo; concezione dell'arte come più reale della vita; il vuoto come luogo dell'immaginazione attiva dello spettatore; Dioniso, dio conduce alla luce oltre l'oscurità.
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