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Habiba la magica

Isola Teatro
Regia: Marta Gilmore
Drammaturgia: Marta Gilmore dal omonimo romanzo di Chiara Ingrao
Attori: Tony Allotta, Alessandra Arcangeli, Maria Panatta
Anno: 2019


Generi: Teatroragazzi (5-12)

Tags: ROMA CITTA' MULTIETNICA, DIVENTARE GRANDI INSIEME, SCONFIGGERE RAZZISTI E PREPOTENTI, GIOCO MAGIA E PARTECIPAZIONE

Adattamento del romanzo di Chiara 
Ingrao, Habiba la magica è uno
 spettacolo per un pubblico dai
 6 anni in su, che narra la
 storia di una bambina afro-italiana che vive nel quartiere ro
mano di Torpignattara: Habiba, arrivata in Italia nella pancia della mamma e che ha perso il papà durante la traversata. Vive 
in bilico fra due identità, è romanista mentre la sua amica è laziale, ha una mamma moderna ma severa, che la critica perché è troppo fifona e un vicino di casa impiccione ma affettuoso che corteggia la sua mamma. Un giorno Habiba riceve un dono da una strega in pensione mascherata da “gattara”: una scopetta parlante, che le insegnerà a superare le sue paure, a ridere dei prepotenti, a volare sulla città risvegliandone i monumenti. Proprio quando si sente più forte, Habiba si troverà da sola, ad affrontare pericoli e scelte difficili. Dovrà chiedere aiuto ai suoi amici, bambine e bambini romane e romani tutti, perché a Roma vivono e crescono, ciascuno con la propria storia, nome e origini. Unendo le forze contro una banda di delinquenti scopriranno che non c’è niente di più forte e di più magico di una squadra che gioca insieme e si diverte, co-me la “magica Roma” di cui Habiba è tifosa. Habiba la magica è uno spettacolo agile e interattivo che coinvolge i bambini come partecipanti attivi al rito teatrale. Gli interpreti si prestano ad un gioco meta-teatrale di trasformazioni continue, dando vita a una pluralità di personaggi e alternando interpretazione e narrazione, anche grazie al contributo visivo delle video-proiezioni che insieme a pochi altri elementi costituiscono l’impianto scenografico. Le proiezioni vanno dai monumenti di Roma, ritagliati come fosse una cartolina su un cielo da presepe, alla rielaborazione in computer grafica dei disegni realizzati nel corso degli anni dai bambini di molte scuole d’Italia, che hanno preso parte a progetti di lettura del romanzo di Chiara Ingrao. Le scenografie sono dunque realizzate in parte dai bambini stessi che sono i veri protagonisti di questa storia di crescita - individuale e collettiva - e integrazione. Lo sono anche dal punto di vista prettamente performativo culminando in una scena in cui alcuni di loro intervengono direttamente sul palco e dalla platea in una sorta di “partitura guidata” di azioni e parole costruite insieme in un laboratorio propedeutico che precede lo spettacolo. Bambine e bambini passano dal giocare a essere un piatto di spaghetti magici fino a diventare i testimoni nel processo contro il “signore del piano di sotto” un prepotente intollerante e razzista che terrorizza i bambini del cortile. Affinché questo momento - che resta un’improvvisazione giocosa - sia vissuto con piacere e senza pensieri, è previsto un laboratorio propedeutico di un’ora e mezza per uno o più gruppi di massimo 25 bambini, da svolgersi prima dello spettacolo (presso le classi coinvolte o in teatro un paio di ore prima della replica).

Altri crediti: Lo spettacolo ha debuttato nella sezione Nuove Generazioni al Teatro India nella stagione 2019/20 del teatro di Roma

Produzione: Isola Teatro

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Isola Teatro ha iniziato le sue attività nel 2005, con la messa in scena dello spettacolo L’Isola, del drammaturgo sudafricano Athol Fugard, con la regia e la traduzione di Marta Gilmore. Da allora la compagnia ha prodotto La strada ferrata (finalista Premio Scenario 2007), Brucia, con il sostegno del Bando della Regione Lazio per lo spettacolo dal vivo. Nel 2010 ha debuttato con Senza Lear, riscrittura shakespeariana vincitrice del Premio Lia Lapini 2009, che ha preso parte al progetto REACT! promosso da Santarcangelo dei Teatri. Lo spettacolo è stato all’E45 Fringe Festival di Napoli, ha debuttato a Siena al Festival Voci di Fonte, ed è andato in scena al Teatro Inverso di Brescia e presso l’Angelo Mai di Roma. Nel 2011, in occasione del settecentenario della Maestà di Duccio di Buoninsegna, Isola Teatro ha presentato “M-A-E-S-T-A’“, con la regia di Alex Guerra, presso il complesso museale del Santa Maria della Scala di Siena.

Dal 2015 il collettivo fa parte del progetto Caryl Churchill, Non normale non rassicurante, a cura di Paola Bono, con Bluemotion, Accademia degli Artefatti e La casa d’argilla teatri, curando la mise en espace di Sette bambine ebree di Caryl Churchill. La sua ultima produzione, Friendly Feuer (una polifonia europea) è stata inclusa nel progetto Guerre/Conflitti/Terrorismi, del Teatro di Roma, che lo ha programmato nel 2016 presso il Teatro India. Lo spettacolo è poi andato in scena al Festival Territori di Bellinzona in Svizzera, presso Zona K a Milano, al Teatro Argot Studio di Roma, al Teatro dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, e in altri eventi in collaborazione con il gruppo musicale Wu Ming Contingent.

Nella stagione 2016-2017 il collettivo ha promosso Sassolini, tracciato drammaturgico per la città di Roma, progetto itinerante che ha coinvolto diversi spazi, performance spettacoli e laboratori, tra cui: il già citato Friendly Feuer; il monologo La vita davanti e la passeggiata performativa Come cani senza padrone, entrambi di e con Tony Allotta; un percorso di formazione su Bei soldi di Caryl Churchill, grandissimo successo del teatro mondiale tradotto per la prima volta in italiano da Marta Gilmore; e altre iniziative presso la Casa Internazionale delle Donne, il Teatro Biblioteca Quarticciolo, l’Angelo Mai, il Teatro Argot Studio e altri spazi romani.

Nella stagione corrente 2019-2020 Isola Teatro ha debuttato con due spettacoli nella stagione del Teatro India - Teatro di Roma, La casa bianca di Marta Gilmore e Armando Iovino con Armando Iovino e regia di Marta Gilmore, monologo autobiografico su una vicenda familiare legata alla latitanza di un grande boss della camorra, e Habiba la magica, dal romanzo di Chiara Ingrao, regia e adattamento di Marta Gilmore, con Tony Allotta, Alessandra Arcangeli e Maria Panatta, spettacolo per bambini dai 6 anni in su che fa parte del progetto del Teatro di Roma dedicato alle giovani generazioni. Per quest’ultimo spettacolo la compagnia è stata tra quelle scelte dal Teatro di Roma per condurre un Atelier laboratorio come parte di un progetto di creazione di una comunità di spettatori attivi e partecipi.

Infine, il 31 ottobre 2019 il collettivo ha presentato presso il Festival Gender Bender a Bologna una lecture/performance a cura di Sarah Perruccio e Marta Gilmore, dedicata al testo di Timberlake Wertenbaker Nuove Anatomie, come restituzione di un laboratorio sulle tematiche del testo curato da Marta Gilmore e Nita. In scena sei performer che hanno seguito questo percorso su performare il maschile, come primo approccio a questa complicata e intrigante opera scritta da un’importante autrice britannica pressoché sconosciuta nel nostro paese.

Isola Teatro è anche appunto coinvolta in attività di formazione, che vanno da laboratori con bambini e adolescenti in situazioni di difficoltà sociale o psicologica, a laboratori presso le scuole, ad iniziative presso istituti psichiatrici e di detenzione, fino a progetti di formazione con adulti e imprese private. In questa prospettiva Isola Teatro è promotrice dal 2017 con Carrozzerie not e in collaborazione con il Teatro di Roma, del progetto speciale AllezEnfants! - microfestival teatrale delle scuole superiori di Roma, che ad oggi ha coinvolto più di 500 adolescenti di diversi istituti romani, e più di 30 docenti e tutor della scena teatrale nazionale. Si tratta di un festival che negli anni è cresciuto divenendo ad oggi uno dei progetti più significativi che il Teatro di Roma porta avanti nel campo della formazione teatrale delle giovani generazioni.

Isola Teatro collabora inoltre da molti anni con il Teatro delle Albe di Ravenna e nel 2017 e 2019 ha coinvolto un gruppo di adolescenti romani portandoli allora a prendere parte al Cantiere Dante a Ravenna. Questa iniziativa è parte di una collaborazione di lunga data tra la coordinatrice artistica Marta Gilmore e i progetti di Non Scuola del Teatro delle Albe, sin dall’epoca del progetto Arrevuoto a Napoli, cui la regista e drammaturga della compagnia ha collaborato per diversi anni.




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