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Porcellina

Rusalka Teatro
Regia: Enrico Lofoco
Drammaturgia: Koffi Kwahulé
Attori: Lydia Giordano Alessandro Grima Caterina Luciani Emiliano Paglionico Emanuele Turetta
Anno: 2018


Generi: Prosa, Performance

Tags: contemporaneo, mito, intercultura, hollywood, porcellina

È la sera del 31 dicembre, e ci si prepara a festeggiare il capodanno, il tacchino è nel forno e lo schermo di un grande televisore mostra un fermo immagine tratto da “Via col vento”, il bacio tra Clark Gable e Vivien Leigh.
Nel frattempo, dal vano aperto sul fondo, una figura d'un uomo mascherato danza, senza musica, una danza aerea, leggera, fluttuante, come al rallentatore. La Madre è la sola a vedere la Maschera danzante, senza prestarvi del resto particolare attenzione, come si trattasse di un'immagine a lei familiare.
La Maschera svanisce. Suonano alla porta. Il padre spegne immediatamente l'immagine come fosse sorpreso in un gesto compromettente. Silenzio. Suonano di nuovo. Insistenza del campanello. La figlia apre, appare un giovanotto.
È Ikedia, qual fulmine caduto dal cielo, che viene a incendiare questa casa.
Ikédia, l’ospite mai atteso. Ikédia, la personificazione dell'estraneo, dell'altro assoluto. Non necessariamente un nero, esplicita l'autore, ma una sorta di extraterrestre; un giapponese; un siciliano, se d'esempio l'azione si svolgesse in Norvegia. È venuto a vendicare la morte di suo padre, il danzatore mascherato, ucciso quasi per caso dalla Madre di Porcellina in un pomeriggio d’estate con un colpo di fucile alla testa.
Ma Ikédia non ha intenzione di uccidere nessuno.
Quando verrà l’ora, appiccherà il fuoco a questa casa e se ne andrà. E tanto basta.

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Il Collettivo Rusalka Teatro prende vita nel 2014 con la creazione del monologo “Apri la porta Signor Matador!”, tratto da “Signorina Else” di Arthur Schitzler presentato a Venezia, Milano, Modena, San Martino di Castrozza, Roma, Ceresole Reale - vincitore bando di residenza 2017 Rifugio d’Artista nell’ambito del GranParadisoFestival.
Nel 2015 collabora alla fondazione di un teatro sorto in un padiglione industriale nella periferia est di Modena, Čajka Teatro d’Avanguardia Popolare, che co-gestisce per tutto il 2016. Nei due anni di residenza a Modena vedono la luce “Girotondo” di Arthur Schnitzler e “Narciso”, party teatrale sul mito di Narciso da “Metamorfosi” di Ovidio. Presenta nel 2017 a Venezia “Uovo di gabbiano” da “Il gabbiano” di Anton Čechov.
Nel 2017 il collettivo si stabilisce a Milano dove conduce un laboratorio intorno a Amleto di William Shakespeare verso l’integrazione culturale con un gruppo di richiedenti asilo presso la Cooperativa La Cordata, nel progetto Amaltikva presentando un primo studio nel dicembre 2017. Nel 2018, con SYSIPHUS è uno dei 30 selezionati per il bando di regia Biennale College Teatro
secondo il progetto del Direttore Antonio Latella. Vince con “Caro Vecchio Neon” di D.F.Wallace il premio “Mal di Palco” promosso da Tangram Teatro, in collaborazione con la Città di Torino, e la Fondazione Piemonte dal Vivo.
Da Marzo 2018 sviluppa “Diskount - Residenza” negli spazi dell’associazione nel quartiere Adriano a Milano.
Nel 2018 è finalista al Premio Scintille 2018 con lo spettacolo “Porcellina” di Koffi Kwahulé.
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