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era meglio se facevo l'attore

virgolatreperiodico
Regia: Andrea Onori
Drammaturgia: Andrea Onori
Attori: Andrea Onori
Anno: 2018
Adatto a: per tutti


Generi: Prosa, Performance

Tags: Amleto, monologo, metateatrale, interattivo, riscrittura

ERA MEGLIO SE FACEVO L'ATTORE
un monologo di Amleto, con Amleto, per Amleto

Fare l'Amleto è il problema di tutti gli attori, ma qual è il problema di Amleto? Forse è solo uno dei tanti che non sa come andare avanti. Di certo l'Adanimarca oggi non è il migliore dei mondi possibili. Non tanto per la guerra, ma perché nessuno prende le cose sul serio. Servi e padroni non combattono più, vanno a banchetto insieme e si scambiano sorrisi in televisione. Ai meritevoli è chiesto di farsi da parte mentre assassini e bugiardi siedono sullo scanno più alto. E chi a fatica riesce a conquistare il suo guscio d'uovo passa i giorni a volerlo difendere, guardando chiunque si avvicini con sospetto e terrore. Solo a teatro le cose sembrano andare bene, per questo tutti vogliono fare gli attori.

Alla base dello spettacolo c'è l'idea di una sfida: un attore armato di pochi elementi di scena deve rappresentare l'Amleto. Tutti gli oggetti, i costumi, i materiali tecnici da utilizzare devono poter essere trasportati in uno zaino da viaggio. Il resto è superfluo. Un Amleto che porta la sua vita sulle spalle alla ricerca di un pubblico che possa raccoglierla.

Il tutto è una scusa per parlare di Amleto senza dover per forza parlare di Amleto. Aggrapparsi allo scheletro della troppo, troppo solida opera per lanciare lo sguardo più in là, allontanarlo dalla nebbia che abbiamo di fronte e farlo sedere su un palco. La sentinella, il viandante, l'attore, il becchino: non importa cosa fai nella vita, il monologo è lo strumento principe per essere tutti e nessuno. Per dare voce ad una sinfonia di esistenze che reclamano ognuna la medesima cosa: essere qui, adesso, prima che la commedia finisca.

Altri crediti: consulenza artistica Mariagrazia Torbidoni

Produzione: virgolatreperiodico

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VIRGOLATREPERIODICO è una compagnia di Roma che nasce nel 2010 dall'incontro tra Andrea Onori e Mariagrazia Torbidoni. Il gruppo sviluppa una drammaturgia originale che partendo da contaminazioni con realtà, opere e linguaggi differenti porta all'immaginazione e alla sperimentazione di forme autonome di espressione e realizzazione.

Il primo lavoro insieme è MISE EN PLACE, un corto teatrale con richiami al noir e al Teatro dell'assurdo. Finalista alla rassegna di drammaturgia "Schegge d'autore 2010", nel 2012 vince il “Concorso Spazio Aperto”, organizzato dall'Ass. Cult. La Teca di Nettuno.

La prima produzione del gruppo riguarda l'allestimento di OSCAR W., monologo femminile ispirato al genio di Oscar Wilde che fa parte di un più ampio progetto formativo volto a stimolare l'interesse del pubblico verso le opere e la biografia di questo autore. Ha debuttato nel 2013 e negli anni è stato rappresentato, anche come matinée per le scuole superiori, all'interno di varie rassegne e stagioni teatrali, tra cui: Teatro di Roma - Teatro di Villa Torlonia, Roma Fringe Festival 2017 e il Festival Vissi d'Arte del Teatro Tram di Napoli.

Nel 2018 debutta ERA MEGLIO SE FACEVO L'ATTORE, monologo metateatrale e disperato dedicato ad Amleto. Spettacolo tra i vincitori di Pillole 2017 del Teatro Studio Uno di Roma; in scena nel 2018 al Festival Inventaria e al Nops Festival, dove ha ottenuto la Menzione Speciale Teatrocittà.

Parallelamente la compagnia lavora a MACBECKETT!, progetto che rilegge la tragedia shakespeariana attraverso il Teatro dell'assurdo. Il progetto è vincitore della residenza Emergenze romane 2017/18 promossa dalla Sala RomaTeatri. Fa parte dello stesso progetto lo spettacolo spin-off WAITING FOR MACBÈTH, monologo incentrato su Lady Macbeth andato in scena al Roma Fringe Festival 2019.

Nel 2021 inizia la produzione di PRENDI E PORTA A CASA, progetto di spettacolo letteralmente nato per strada, frutto dell'esperienza di più di due anni di lavoro come rider. Il progetto è finalista al Dante Cappelletti 2021.
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