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STORTO

inQuanto teatro
Regia: GIACOMO BOGANI
Drammaturgia: ANDREA FALCONE e MATILDE PIRAN
Attori: ELISA VITIELLO DAVIDE ARENA
Trailer: Link
Anno: 2018
Adatto a: per tutti
Premi: Scenario Infanzia 2018 In-Box Verde Finalista 2019


Generi: Teatroragazzi (11-16), Prosa

Tags: Diversità, Accettazione, Graphic novel, Fuga, Amicizia

“Storto” è uno spettacolo su una fuga e un ritorno; è una graphic novel teatrale spietata e pop; è la ricerca di una lingua capace di raccontare la diversità e il conflitto, dando voce ai sentimenti di chi li vive.

Sopravvivere al liceo è complicato. Ognuno cerca il proprio posto e per trovarlo è disposto a nascondere le parti di sé per cui prova vergogna. Che succede quando quella parte di te è in realtà un’altra persona? Come entra nella tua identità il fatto di avere un fratello disabile? Oppure: cosa puoi fare se ti senti “diverso” dagli altri? Se le tue passioni ti sembrano sbagliate e credi di non poter amare liberamente chi desideri?

“Storto” è uno spettacolo che parla di barriere e di modi per superarle. Lo fa dal punto di vista di due studenti del liceo, ragazzi normali, eppure in difficoltà, che scappano insieme ancora prima di conoscersi. È l'inizio di un viaggio che li porterà ad accettare se stessi. Entrambi “Storti”, a loro modo. Ma i “dritti”, poi, esistono sul serio?

All'origine di questo spettacolo c'è un testo autobiografico di Matilde Piran, giovane autrice veneta, scritto durante il suo biennio di studio alla Scuola Holden di Torino. Quel testo, intitolato “Mongoloide”, metteva sulla pagina la difficoltà di rapportarsi con la disabilità e di trovare le parole giuste per raccontarla. Lo faceva dal punto di vista di una ragazza che scopre che il fratellino, appena nato, è affetto da sindrome di Down. Il racconto autobiografico affrontava con ironia e semplicità tutti i passaggi di un’accettazione che non riguarda mai solo l'altro, ma anche se stessi: un processo lungo e doloroso, continuamente messo alla prova dall'incomprensione degli altri. Non un testo sulla disabilità in sé, quindi, ma sulla difficoltà dei cosiddetti “normali” di avvicinarla e riconoscersi in essa: un tema che riguarda tutti.

Da quel nucleo è iniziato il dialogo con inQuanto teatro, la compagnia di Firenze che ha deciso di sviluppare il racconto in una drammaturgia originale e in uno spettacolo da presentare all’edizione 2018 del Premio Scenario Infanzia.

Altri crediti: illustrazioni Mattia BAU Vegni
disegno luci e tecnica Monica Bosso
elementi scenici Eva Sgrò e Massimiliano Galligani
organizzazione e comunicazione Julia Lomuto

Produzione: inQuanto teatro

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inQuanto teatro è un collettivo artistico fondato a Firenze nel 2010; si occupa di teatro, danza, performance, didattica dell'arte e arte relazionale, sviluppando e sostenendo i progetti artistici dei suoi componenti: Giacomo Bogani, Andrea Falcone, Julia Lomuto, Floor Robert.

I. Teatro, danza e performance
Il gruppo si mette in luce con le sue prime produzioni teatrali, ottenendo riconoscimenti e collaborazioni. Nel 2010 lo spettacolo per ragazzi il gioco di Adamo è finalista al Premio Scenario Infanzia e viene poi prodotto da Operaestate Festival Veneto e La Piccionaia- Teatro Stabile d'Innovazione di Vicenza. AI Premio Scenario 2011, la compagnia riceve la Menzione Speciale della Giuria per il progetto Nil Admirari. Nel 2012 si rafforza la scelta della compagnia di guardare al di là dell'ambito teatrale per approfondire il rapporto col proprio territorio: produce la performance Volare via dal mondo, creata in collaborazione con l'Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Firenze, e inizia a collaborare con lo storico gruppo di danza Kinkaleri, che offre al collettivo una residenza artistica e un sostegno produttivo per i tre anni successivi. Con lo spettacolo Abba-Bosch, uno spettacolo di fantascienza vince il bando di produzione Offx3 dello Spazio Off di Trento e il bando di selezione Playlife 2013 di Atir, Milano. Nel 2013 vince la selezione per Giovani in Scena, un progetto del Teatro Stabile Metastasio e produce lo spettacolo Anima e Corpo, che circuita per Fondazione Toscana Spettacolo nella stagione 2013-2014. Nel 2015 il gruppo sviluppa il proprio impegno produttivo sostenendo il progetto di danza da solista di Floor Robert Influenza, finalista Premio DNA al Romaeuropa Festival, e producendo lo spettacolo Presunzione del trio Zucchetti-Oculisti-Bogani.

II. Didattica dell'arte
A partire dal 2014 inQuanto teatro si dedica alla progettazione di eventi multimediali che coinvolgono giovani e non professionisti in un ottica di scambio e messa in circolo delle competenze. In quest'ambito nasce la collaborazione con importanti enti come Fabbrica Europa, Elsinor Teatro Cantiere Florida e MUS.E per la Notte Bianca fiorentina 2014 per la creazione di MyFace4abook, un'istallazione video presentata a Palazzo Vecchio che ha coinvolto 50 giovani di età compresa tra i 16 e 30 anni. Collabora nuovamente col Comune di Firenze nell'ambito dell'Estate Fiorentina 2014 realizzando il laboratorio (per giovani 18-30) e l'opera video La battaglia perduta di Michelangelo proiettata anche al Festival FutureIdentities di Venezia. Per la rassegna curata da Kinkaleri Itismyworld! all'interno del Festival Contemporanea Prato 2014, realizza Greatings from Orlando, spettacolo ispirato all'Orlando Furioso di Ariosto, riletto e interpretato da 10 giovani di Prato. Nel 2015 inQuanto avvia un progetto di didattica teatrale dedicato ai licei, stringendo una collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo per la realizzazione di un laboratorio annuale a Cortona e vincendo il bando del liceo Galileo di Firenze. A livello personale, i membri del gruppo si occupano di didattica teatrale per bambini a Firenze dal 2013, collaborando con la Scuola del Teatro di Rifredi e l'Associazione Nuove Note.

III. Arte nella sfera pubblica e relazionale
Il gruppo affronta dal 2013 un percorso di ricerca sulla memoria condivisa, realizzando lavori basati sull'interazione e il dialogo con la cittadinanza. In questo percorso, ha realizzato progetti che interrogano il cittadino sul suo senso di appartenenza e sul suo rapporto con lo spazio pubblico (come Firenze Firenze del 2013 e Maps del 2015, entrambi sostenuti dal Comune di Firenze), progetti d'indagine sul vocabolario di una comunità e sui riferimenti comuni che questo vocabolario sottende (con Enciclopedia del 2013 e The War of the Words del 2014), curando o seguendo momenti di approfondimento e scambio con professionisti e teorici delle arti contemporanee. Viene avviato in questo senso un proficuo rapporto di scambio con Pietro Gaglianò, che a seguito della partecipazione di un membro del gruppo a un suo seminario sull'arte pubblica nel 2014, diventa consulente scientifico per l'attività di inQuanto nell'estate 2015 per la realizzazione di Maps. Alla base di questo impegno c'è l'elaborazione e la continua ridefinizione di un metodo d'indagine che coinvolge il cittadino a più livelli, rendendolo prima collaboratore e poi destinatario del processo artistico.
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