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MARIA SOTTERRATA. La terra trema, la volontà no.

Chronos3
Regia: Valentina Malcotti
Drammaturgia: Davide Lo Schiavo
Attori: Valeria Sara Costantin
Trailer: Link
Anno: 2016


Generi: Prosa

Tags: terremoto, morte, identità, rinascita, friuli

SINOSSI

Maria Fantìn è una giovane ragazza di Gemona che sogna di diventare un’abile sarta e lavorare in un atelier di moda a Parigi. Il terremoto sconvolge la sua realtà: Maria rimane imprigionata sotto le macerie,, non riesce ad uscire. In uno spazio ed un tempo in continuo mutamento ripercorre la sua vita nel tentativo di ritrovare la propria identità per sfuggire alla cinica Nostra Signora Morte, anch’essa rimasta incastrata sotto il terremoto, suo malgrado. Le parole di Maria rievocano la sua vita passata: l’infanzia, le amicizie perdute, il primo amore, la prima discoteca, il lavoro in manifattura, la Gemona sconosciuta di prima del terremoto, la sua famiglia.
Maria combatte fra passato e futuro sospesa in un limbo di attesa: oscillando tra vita e morte, le circostanze del crollo e lo scacco con Nostra Signora Morte, la costringeranno a compiere una scelta decisiva.

PRESENTAZIONE

Il terremoto come metafora dell’esistenza.
Prima e dopo una scossa: la necessità vitale di fare una scelta.

Il progetto nasce da un lavoro di ricostruzione e indagine preliminare sul territorio friulano, condotto dalla regista e dal drammaturgo, realizzato con video interviste ad abitanti, artigiani e imprenditori gemonesi di diverse età.

Lo spettacolo è un monologo tragicomico che vede in scena una sola attrice che interpreta più personaggi.
Determinante per la creazione dei personaggi è stato l’elemento linguistico: alla lingua italiana si alternano
i caratteri della lingua friulana e del dialetto triestino.

Maria, la protagonista, sotterrata sotto le macerie, non ha più una direzione. Sola in scena, con i suoi ricordi e le sue visioni. Che cosa sono davvero queste macerie? Sono realmente i sassi e le travi della casa entro cui ha sempre vissuto, ma vogliono essere anche, metaforicamente, le costrizioni morali e le paure che le impediscono di accorgersi di quale sia veramente il suo bisogno.
Maria infatti compie una parabola che la porta a ripercorrere il passato per capire qual’è la sua vera identità, superare i limiti che non è mai riuscita ad oltrepassare.
Vediamo Maria bambina, nel suo ruolo di figlia, la vediamo che cerca di costruire un’amicizia e alle prese con il primo amore, scopriamo il suo rapporto con la maternità, la sua difficoltà di affrontare un lavoro che non le piace, Maria e il rapporto con la morte.
La scelta di dare alla protagonista il nome di “Maria” fa sì che la giovane donna diventi rappresentante di tutto il genere femminile: Maria nella sua vita terrena, imprigionata sotto le macerie e a Maria nella sua assunzione in cielo, a metafora del superamento della morte e del raggiungimento della vita vera.
C’è un ulteriore personaggio che fa da cornice e che tesse la trama del destino di Maria: è Nostra Signora Morte, donna triestina, rimasta incastrata sotto le macerie insieme alla giovane.
Durante lo spettacolo Morte cerca di portare a compimento il suo principale obiettivo: avvicinarsi a Maria, sedurla e prendere la sua vita.

Altri crediti: costumi Antonella De Iorio
scenografie Antonella De Iorio, Verdiana Moretti, Debora Riva
realizzazione scene Gianmarco Malcotti

Produzione: Compagnia Chronos3

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Chronos3 nasce nel gennaio 2011 presso la Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano dall’incontro di tre registi:
-Manuel Renga, nato a Gavardo sul lago di Garda, si forma prima presso Fondazione Aida (VR) e Scena Sintetica (BS) come attore e poi si diploma in regia alla Scuola Paolo Grassi (MI).
-Vittorio Borsari, anche lui gardesano di origine (Carpenedolo) si forma come regista presso la scuola Paolo Grassi.
- Valentina Malcotti, attrice e regista originaria del lago maggiore, si forma a Milano prima presso il teatro ATIR poi alla Paolo Grassi.

Dal 2017 si aggiungono anche:
- Valerio Ameli, attore, di orgini marchigiane diplomato alla Scuola Galante Garrone di Bologna
- Elisabetta Bonelli, organizzatrice di origini gardesane.

Nei primi tre anni di vita la compagnia è stata una fucina creativa che ha dato origine a diversi progetti divenuti poi veri e propri spettacoli, messi in scena con un gruppo stabile di attori diplomati alla Paolo Grassi.
I tre registi hanno presentato i loro spettacoli in diversi teatri di Milano, in Lombardia e in Piemonte: Piccolo Teatro, Teatro Franco Parenti, ATIR, Teatro Libero, Teatro della Cooperativa, Festival di Asti.
Tutti i progetti targati Chronos3 si collocano nell’ambito della drammaturgia contemporanea mettendo in scena le opere di giovani autori impegnati ad indagare l’oggi, soprattutto sperimentando la creazione di opere in spazi non teatrali e con particolari rapporti tra pubblico e attore.

Dalla stagione 2012-2013 la compagnia organizza la stagione teatrale Circuito Contemporaneo nei comuni di Carpenedolo (BS) e Toscolano Maderno (BS).
Negli ultimi anni l’attività si allarga su altri comuni bresciani e mantovani: Tignale, Tremosine, Gargnano, Medole, Asola, Castiglione delle Stiviere, Montichiari.

Un particolare percorso di ricerca della compagnia riguarda il progetto “Teatro e Territorio” ovvero una serie di studi e lavori performativi, messi in scena in diversi comuni gardesani che traggono origine dalle tradizioni e dalla cultura popolare e lavorativa di quelle zone. Questi progetti coinvolgono l’intero paese, le persone, le istituzioni. Lo studio dei paesi e delle città rientra fra gli obiettivi della compagnia che si impegna poi a restituire alla popolazione un’immagine teatrale poetica del luogo in cui vive.

Negli ultimi anni la compagnia si è avvicinata al lavoro del Maestro Dario Fo con cui ha avuto il piacere di lavorare fianco a fianco. Manuel Renga è assistente alla regia di Massimo Navone per lo spettacolo Storia di Qu di D.Fo e F.Rame e insieme a Borsari ha organizzato la tourneè di Mistero Buffo e Altre Storie, progetto nato alla Scuola Paolo Grassi, con la supervisione di Massimo Navone e Michele Bottini, nato per diffondere il teatro popolare del maestro.

Parallelamente al percorso sul teatro contemporaneo, Renga e Borsari portano avanti un percorso di didattica teatrale con allievi in età scolare, dalle scuole primarie di primo grado fino alle superiori e agli adulti nelle realtà bresciane e in importanti scuole milanesi. Questo lavoro si concretizza anche con la direzione della stagione dei Piccoli Pomeriggi musicali presso il teatro Dal Verme di Milano.

Dal 2015 La compagnia fa parte del Circuito multidisciplinare ministeriale della Lombardia CLAPS Spettacolo dal vivo, dando valore ad un lavoro che si sta radicando sul territorio
Dal 2014 la compagnia è socia di Teatro Libero a Milano, residenza urbana di 6 compagnie che collaborano alla gestione del teatro. Dal 2016 Renga diventa direttore artistico del teatro, incentrando la programmazione sulla drammaturgia contemporanea.

Nel 2016 CHRONOS3 viene selezionata con altre 4 compagnie under_35 per il bando NEXT di Regione Lombardia, circuitando così in tutta Italia con lo spettacolo “Qualcosa a cui pensare” di Emanuele Aldrovandi, regia di Vittorio Borsari.

La compagnia vince il bando Funder_35 di Fondazione Cariplo per il triennio 2017-2019 con il progetto Circuito Contemporaneo / Switch on! Progetto che prevede una serie di interventi nel territorio bresciano e mantovano (12 comuni) con l’obiettivo di favorire la diffusione e la pratica della cultura teatrale.

Nel 2018 la compagnia continua la collaborazione con Jessica Leonello sul teatro di figura, selezionati, con lo spettacolo “ Nuovo Eden “ al Festival Internazionale del Teatro di Figura Arrivano dal mare (Rimini) con Nuovo Eden, e al Festival Internazionale del teatro ragazzi di figura Incanti (Torino). Continua il progetto Circuito Contemporaneo a Brescia in una nuova sede, il Chiostro San Giovanni in collaborazione con Centopercento Teatro.

Nel 2019 CHRONOS3 viene selezionata con altre 4 compagnie under_35 per il bando NEXT di Regione Lombardia, circuitando così in tutta Italia con lo spettacolo “Assocerò sempre la tua faccia alle cose che esplodono” di Emanuele Aldrovandi, regia di Vittorio Borsari.
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