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"Métamorphose d'un Faune"

In Between Butoh
Regia: Ezio Tangini, Jacopo Sabar Giacchino, Omari Tessala Marax
Drammaturgia:
Attori: Ezio Tangini, Jacopo Sabar Giacchino, Omari Tessala Marax
Anno: 2017


Generi: Danza, Teatro-danza, Performance

Tags: butoh, avantgarde, teatro-danza, teatro di ricerca, danza sperimentale

"Métamorphose d'un Faune" è una pièce trasversale fra teatro, danza e ricerca sonora, composta di tre atti unici - di cui gli interpreti sono anche i registi - ispirati all'opera di Mallarmé. Insieme compongono un poema sinfonico concettualmente simbolista, ma scabro e minimale, in cui si inscena una metamorfosi inversa da umano (Atto I), a silvano (il fauno, che dà il titolo alla pièce, nell'Atto II), a crisalide (Atto III).

Vero protagonista di tale metamorfosi è il tempo: dilatato, fluttuante, onirico.
La sospensione temporale nel primo atto (sottolineata dalla totale assenza di suono) muta in tempo oracolare - a Fauno appartiene l'arte della profezia - nel secondo (in cui il suono diventa poesia sonora), e si scioglie infine nel tempo del sogno durante il terzo e ultimo atto.

Un trittico di forte impatto sperimentale che mescola tre linguaggi contemporanei: avanguardia, poesia sonora e butoh.

Atto I - “Refectorium” (l'Umano) di Ezio Tangini: danza Butoh.
Atto II - "Cahiers d'un Faune" (il Fauno) di Jacopo Sabar Giacchino: teatro avantgarde.
Atto III - "Eadem mutata resurgo" (la Crisalide) di Omari Tessala Marax: danza sperimentale.

Produzione: 11HellHeaven

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La compagnia di danza butoh In Between è composta da tre autori/danzatori europei. Numerosi altri danzatori e musicisti si sono uniti al gruppo per progetti specifici, come Jacopo Sabar Giacchino (Direttore Compagnia Hypnotératra) e Omari Tessala Marax (Co-founder 11HellHeaven) per l'ultimo progetto "Cahiers d'un Faune".

Le performances sono prevalentemente «in situ». Nei luoghi, così come si presentano, il senso della contemporaneità si pone quando appare il fragile e sottile legame che collega la lettura di una performance alla sua propria energia. Indirettamente legati al manicomio, ma anche al paesaggio, alla città e alla sua cultura, le performances utilizzano e ripercorrono le memorie di questi luoghi nascosti nel vissuto, la creatività, la sofferenza, la follia. Queste memorie vi sono depositate come tesori, iscritte nella nostra mente, come un pretesto per liberarle dall’alienazione delle sue abitudini.

Le performances danno corpo all’interazione di immagini indistinte, collegate da un filo rosso emozionale. Transnazionali, le performances di in between vogliono scuotere la coscienza ed orientare la sensibilità del pubblico verso quella parte d’umanità negata.
Sentire non capire. Le immagini svilupperanno una tensione emotiva e saranno portate al parossismo. Le differenze tra il reale e la pazzia saranno concretamente percepite dallo spettatore. Le onde emozionali saranno rarefatte. Così, come in un gioco di specchi, l’immagine riflessa sarà più reale di quella iniziale.

Il dinamismo interno delle performances metterà lo spettatore in contatto diretto con le sue angosce più profonde e con le sue ossessioni. La forza di comunicazione del Butoh è di mettere in gioco non soltanto lo spirito dello spettatore, ma anche i suoi sensi e la sua carne.
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