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FALLING APART

we were monkeys
Regia: Luigi Guerrieri, Beatrice Vollaro
Drammaturgia: Beatrice Vollaro
Attori: Noemi Dessardo, Lucia Spada, Beatrice Vollaro
Trailer: Link
Anno: 2017


Generi: Prosa, Teatro-danza

Tags: teatro di movimento, drammaturgia originale, lecoq, lassad

Cinzia è una donna sola, come tante donne sole, ma ha un segreto che la rende unica.
Cade a pezzi. Letteralmente.
La sua vita ruota intorno al mantenimento di questo segreto, tra scotch e colla a presa rapida. Tutto deve apparire normale, in ordine, efficiente. Mentre si prepara per l’ufficio può capitare che alcune cose le vengano in mente e che la realtà si mescoli un poco con l’allucinazione, così come il presente con il passato. Cinzia è un collage sempre in fieri, di gambe, braccia, nasi e pensieri.
 Si potrebbe persino amarla, se non si sospettasse il suo coinvolgimento in un omicidio.

FALLING APART è una riflessione sul concetto di integrità. Quando il corpo diventa estremo baluardo della propria identità, perderne pezzi significa non essere più riconoscibili a se stessi e agli altri. La gara alla ricomposizione punta su un’esteriorità che fa perdere il senso dell’esistenza e la ragione. Con picchi di estremo sarcasmo e una recitazione che raggiunge tratti grotteschi, il pubblico viene spinto al riso amaro della riflessione.

Dopo la realizzazione scenica dell’omonimo monologo “Falling apart” (17’), vincitore del premio della Casa Editrice Titivillus come miglior testo originale, in occasione del festival UNO di Firenze (2013), la compagnia we were monkeys, diretta da Beatrice Vollaro e Luigi Guerrieri, ha ampliato il progetto fino a renderlo uno spettacolo compiuto.
La protagonista di questa storia, qui triplicata sulla scena, affronta il tema dell’integrità fisica e morale dell’individuo, suscitando una riflessione che induce a cercare dove si trovi, nel profondo di ognuno, quel confine mobile ed evanescente tra giusto e sbagliato, irremovibilità e compromesso.
Lo stile della narrazione combina partiture fisiche e testo parlato in una scena scarna ed essenziale, in cui la nostra protagonista crea luoghi immaginari dove accogliere gli spettatori, nello spazio denso della sua confessione.

Altri crediti: musiche e sound design di Eugenio Talamo
occhio esterno di Edoardo Lazzari
graphic design di Giada Fuccelli

Produzione: we were monkeys

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Il primo incontro tra Beatrice Vollaro e Luigi Guerrieri, fondatori della compagnia, avviene nel 2010 a Venezia, dove insieme a Petra Casale e Emanuele Nicolotti danno vita ad un collettivo teatrale che opera intensamente in ambito universitario per circa un anno.

Dopo aver messo in scena alcuni testi inediti di Emanuele Nicolotti e "L'amante" di Harold Pinter il collettivo tuttavia si scioglie, per la volontà di tutti i componenti di partire all'estero e intraprendere nuovi studi ed esperienze personali.

Il sodalizio artistico tra Beatrice e Luigi, nonostante la distanza, rimane forte e già nel 2011 viene consolidato dalla nascita della compagnia we were monkeys.

La creazione collettiva utilizzata dalla compagnia si basa su uno scambio continuo tra Luigi Guerrieri, che si occupa principalmente della composizione del movimento, dell'improvvisazione e della regia e Beatrice Vollaro che svolge prevalentemente il lavoro drammaturgico, di scrittura e di concettualizzazione.

L'obiettivo della compagnia è la creazione di un linguaggio in cui testo e movimento si fondino in maniera organica, in cui parola e azione si intreccino in una simbiosi che le renda imprescindibili l'una dall'altra. Il tutto sempre a stretto servizio di una storia, non importa quanto frammentata, e sempre giocando con l'assurdo, il surreale, l'ironico.

Perché we were monkeys? Perché è importante ricordare le proprie origini, perché forse in teatro possiamo ancora permetterci qualcosa di primitivo che vada al di là di qualsiasi filtro, schermo, mediazione.
Solo uomini davanti ad altri uomini, in un tempo e in uno spazio reali e ben precisi.
Uomini che non comunicano solo con il cervello e la parola ma anche col cuore e con la pancia, in maniera sensibile.
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