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MERU

Daria Menichetti
Regia: Daria Menichetti
Drammaturgia:
Attori: Francesco Manenti
Anno: 2017


Generi: Danza, Teatro-danza

Tags: montagna, ascesi, assolo, natura, uomo

“Ho avuto la fortuna, qualche tempo fa, di lavorare tra le alpi ticinesi in un alpeggio, prendendomi cura di un gregge di capre. In quel tempo mi sono confrontato quotidianamente, giorno e notte, con la montagna, gli animali, la natura, la fatica, la frustrazione e la gioia, la paura, la solitudine e tanto altro ancora. La montagna, la natura in generale, costringe l'uomo a confrontarsi con se stesso. Davanti alla montagna e al suo mondo mi pongo davanti a me. Ogni passo, ogni appiglio raccontano di me attraverso la montagna. Per questo la montagna conserva e mantiene un fascino eterno in tutte le culture, perché ogni volta che ci si incammina tra le sue rughe si inizia, in realtà, un cammino dentro di sé, dentro l'umano”. (Francesco Manenti)
“Meru” è la seconda parte di una TRILOGIA SULL'ANIMA iniziata con “Animula” (Produzione Sosta Palmizi 2016).
Il monte Meru nel pensiero hinduista, buddhista e jainista, è un monte mitico e sacro, vero e proprio axis mundi che sorregge microcosmo e macrocosmo.
In “Meru”, la vetta da scalare è vista come percorso di ascesi, “dal regno della materia alla cima dello spirito”.Il corpo diventa manifestazione del mistero ineffabile e luogo in cui avviene la scalata interiore.Verticalità, ritmo, visceralità, immediatezza, istinto, frammischiarsi di quiete e fatica, freddo, tremore, introspezione, ascolto sono qualità che l’uomo esperisce nell’attraversare la montagna.
“Risalivamo la montagna a testa bassa, concentrati sul ritmo delle gambe, dei polmoni, del cuore, in un rapporto privato e muto con la fatica”.(Cognetti)
Chi sale la montagna accetta di spogliarsi lungo il cammino,delle sovrastrutture del giorno e ritornare ad ascoltare il silenzio della natura, identificando e rispondendo solo ai bisogni immediati.
L'uomo, in continua metamorfosi, attraverso i suoi movimenti entra in risonanza con la montagna, con il suo stare monolitico e con il fluire nascosto di acque, animali e vegetazione, ma anche con la sua anima più selvatica e misteriosa.
Partendo dall'esperienza intima che l'interprete ha avuto con la montagna, Meru, cerca la natura di un gesto puro, segue una narrazione onirica come a compiere una meditazione sul fluire mutevole dei paesaggi e delle sensazioni.

Altri crediti: musiche Michele Zanni
disegno luci Vincent Longuemare
esecuzione sonora Daria Menichetti

con il contributo di MiBACT, Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo/Direzione generale per lo spettacolo dal vivo, Regione Toscana/Sistema Regionale dello Spettacolo



si ringraziano
Caijka Teatro d'Avanguardia Popolare di Modena e Verastasi (Tuscania) per aver ospitato il progetto,
Danio Manfredini per il suo sguardo prezioso.

Produzione: Perypezye Urbane (Dance Me) e Sosta Palmizi

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Daria Menichetti nasce a Perugia nel 1988(coreografa/interprete)
Si forma in danza contemporanea (metodo Nikolais) al Dance Gallery di Perugia.
Frequenta per un anno il SEAD(Salzburg Experimental Academy of Dance).
Successivamente si perfeziona in Italia e all’estero studiando con maestri quali
Carolyn Carlson, Jan Fabre, Raimund Hoghe, Masaki Iwana,Nina Dipla, Simona Bucci, Giorgio Rossi,Abbondanza/Bertoni, Roberto Catello e molti altri.
Partecipa al corso biennale Scritture per la danza contemporanea diretto da Raffaella Giordano.
Termina la formazione triennale in Danza Sensibile diretta da Claude Coldy.
Attualmente frequenta il corso SME di Body Mind Centering diretto in Italia da Gloria Desideri per diventare educatrice somatica.
Lavora in teatro come interprete per registi e compagnie quali: Dejà Donnè, Teatro Kismet, Teatro Valdoca, Ariella Vidach, Strasse, Cinzia Delorenzi, Leonardo Delogu, Eleonora Chiocchini, Giorgio Rossi, Abbondanza Bertoni, Teatropersona, Zaches Teatro, Carolina Balucani, Mario Martone, Raffaella Giordano, Dance Gallery.
Nel 2016 crea il suo primo assolo Animula prodotto da Sosta Palmizi.
Conduce laboratori di movimento basati sulle pratiche somatiche della Danza Sensibile e del Body Mind Centering, destinati alla creazione, al lavoro sulla creazione poetica danzata.
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