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I segni della strega
Compagnia CampoTeatraleRegia: Marta Annoni
Drammaturgia: Marta Annoni
Attori: Fabio Bergamaschi, Marta Annoni, Silvia Consolmagno
Anno: 2017
Generi: Teatroragazzi (6-11)
Tags: paura, lingua dei segni, crescere, incontro, diversità
Tra i bambini del quartiere, gira voce che all’angolo della strada, in una casetta piccola e graziosa, abiti una terribile strega che trasforma i malcapitati in rane e li cucina nel pentolone per farne pozioni malefiche. Arianna, una bimba che abita proprio di fronte a lei, è davvero terrorizzata dalla presenza di questa misteriosa figura che vive da sola, non parla con nessuno e fa dei gesti occulti di magia nera davanti alla finestra. Per via della sua paura fa disperare suo papà, il quale la aiuterà a capire e conoscere le cose per quello che sono: non c’è nessuna strega! La vicina di casa, Ester, è una donna sorda che parla la lingua dei segni: una lingua che si parla con le mani e si ascolta con gli occhi.
Lo spettacolo è centrato sul tema della paura, di come essa paralizzi, deformi la realtà e renda incapaci di colmare distanze. In particolare, la paura di ciò che non si conosce ed è diverso da noi apre una riflessione sul senso e la legittimazione dell’avere paura, ma anche sull’importanza di capire e conoscere ciò che spaventa.
Altri crediti: VIDEO
Giuseppe Magurno
LUCI
Emanuele Cavalcanti
Produzione: Campo Teatrale-Compagnia Oplà Teatro
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La Compagnia CampoTeatrale è costituita da un nucleo stabile, coincidente con la Direzione Artistica dell'omonima Scuola di Recitazione (Marco Colombo Bolla, Lia Gallo, Donato Nubile, Caterina Scalenghe) e da un gruppo di artisti con i quali vengono attivate collaborazioni ad hoc su progetti specifici.
Il percorso di ricerca artistica della Compagnia mira alla definizione di un linguaggio che sia indipendente da metodi e forme. Far sì che l'istinto e la curiosit del momento scelgano il tema di indagine, e che quest'ultimo indichi al lavoro della Compagnia la via più opportuna per la scena, senza la preoccupazione di approdare ad una definita riconoscibilit estetica.
Il desiderio è quello di consentire a ciascuno di portare in scena la propria poetica, il proprio corpo, la propria parola: la propria unicit .
Gli attori, il testo, l’attenzione verso il contemporaneo, l’osservazione della realt colta nell’essere forma, luce, suono, tensione: partire da questi materiali e scarnificarli, ricomporli, cercando di ricreare in scena suggestioni, polaroid del vissuto privato.
I primi due lavori, “SCOMODI QUI” e “CORAGGIO, IL MEGLIO E' PASSATO!”, prendono spunto da due testi di riferimento - “Kvetch” di S.Berkoff e “L’orologio americano” di A.Miller - per raggiungere una drammaturgia originale che accolga il lavoro di improvvisazione e centri l’indagine sul tempo presente. Segue “MAI+PERSI”, uno spettacolo sui diritti dell'infanzia. Infine “LA MIA BARA COMPRATELA ALL’IKEA”, che mira ad esplorare le possibilit della relazione tra attore e spettatore.
Nel proprio percorso di crescita la Compagnia ama confrontarsi, ogni qual volta sia possibile, con artisti della scena contemporanea. Tra gli altri César Brie, Danio Manfredini, Maria Consagra.
Il percorso di ricerca artistica della Compagnia mira alla definizione di un linguaggio che sia indipendente da metodi e forme. Far sì che l'istinto e la curiosit del momento scelgano il tema di indagine, e che quest'ultimo indichi al lavoro della Compagnia la via più opportuna per la scena, senza la preoccupazione di approdare ad una definita riconoscibilit estetica.
Il desiderio è quello di consentire a ciascuno di portare in scena la propria poetica, il proprio corpo, la propria parola: la propria unicit .
Gli attori, il testo, l’attenzione verso il contemporaneo, l’osservazione della realt colta nell’essere forma, luce, suono, tensione: partire da questi materiali e scarnificarli, ricomporli, cercando di ricreare in scena suggestioni, polaroid del vissuto privato.
I primi due lavori, “SCOMODI QUI” e “CORAGGIO, IL MEGLIO E' PASSATO!”, prendono spunto da due testi di riferimento - “Kvetch” di S.Berkoff e “L’orologio americano” di A.Miller - per raggiungere una drammaturgia originale che accolga il lavoro di improvvisazione e centri l’indagine sul tempo presente. Segue “MAI+PERSI”, uno spettacolo sui diritti dell'infanzia. Infine “LA MIA BARA COMPRATELA ALL’IKEA”, che mira ad esplorare le possibilit della relazione tra attore e spettatore.
Nel proprio percorso di crescita la Compagnia ama confrontarsi, ogni qual volta sia possibile, con artisti della scena contemporanea. Tra gli altri César Brie, Danio Manfredini, Maria Consagra.