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In nome di Boby

furiaLAB
Regia: Luigi Furno
Drammaturgia: Luigi Furno
Attori: Ursula Iannone
Trailer: Link
Anno: 2017


Generi: Prosa, Performance, Installazione

Tags: In nome di Boby, Cortazàr, teatro

Rileggere Cortàzar.
Non rileggere per acquietarsi nelle acque chete del senso o per reinterpretare e
sofisticare, ma rileggere nel senso più profondo del termine, ovvero: leggere
ancora. Farlo secondo una procedura di intersezione ipertestuale del linguaggio
sonoro e vocale in grado di proporre una sinossi ricreativa ed esausta dell’articolata
testualità di Cortàzar. Rileggere per restituire, con codici espressivi diversi,
l’emblematica veridicità dei luoghi in cui Cortàzar inquadra e impacchetta i suoi
personaggi.
“In nome di Boby”, un racconto dello scrittore argentino Julio Cortàzar contenuto
nella raccolta “Uno che passa di qui” (Ed. Guanda), è un mistero fatto di materie
stranamente aggregate, di date e velocità molto differenti, di fili che tengono in
piedi un bambino in forma di una marionetta. Si evoca il dramma umano di una
maternità mai partorita, il destino di un travaglio vissuto a colpi di coltello, la
tragedia di un odio silenzioso, la devastazione di un amore malato, la ferocia di
un’idea di possessione.
Il grande scrittore argentino ci racconta una storia con uno stile che si potrebbe
definire 'sostantivale', fatto tanto di ellissi quanto di cancellazione del verbo, e che
dà luogo ad una narrazione densa di velocità, fulmineità, forse la caratteristica
essenziale, almeno sul piano dello stile, di quella letteratura fantastica di cui è uno
dei Maestri.

Dopo Borges, Julio Cortàzar ha avuto, nella particolare scrittura del fantastico, un
ruolo preminente. La prima caratteristica del suo modo di narrare è la precisione
realistica in cui la trasfigurazione visionaria affonda le radici: i vari quartieri di Buenos
Aires, gli ambienti altoborghesi o piccoloborghesi o popolari, le atmosfere familiari...
Il misterioso, l'irrazionale, il tragico, germogliano dalla più corporea descrizione del
quotidiano.
“In nome di Boby” è uno spettacolo in una forma multimediale, una commistione
tra performance attoriale, musica e video/installazione. Nello spazio ritagliato nel
tempo di otto anni, la sorella della madre di Boby svolge la sua cerimonia morbosa
e infame, eppure disincantata, vera, tragicamente sincera, in cui l’amore
ossessionato per il figlio che avrebbe voluto, assolve da ogni peccato.
L’attrice in scena agisce e racconta, in assenza di linearità, e nel pieno della
multidirezionalità dei possibili ordini del tempo, attraverso linee di articolazione e di
segmentarietà, strati, territorialità, ma anche linee di fuga, movimenti di
deterritorializzazione e di destratificazione. La messa in scena ha la durata di circa
un’ora.
Boby, il protagonista del racconto, come residuo involutivo che ci portiamo dentro,
non arriva al punto in cui non si dice più: “Io”, ma al punto in cui non ha più alcuna
importanza dire o non dire: “Io”. Non siamo più noi stessi. Ognuno riconoscerà i suoi
io. Siamo stati aiutati, aspirati e moltiplicati.

Produzione: furiaLAB

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.furiaLAB

Studio/laboratorio di teatro e narrazioni, grafica, video, fotografia, giornalismo, design, architettura, nato nel 2014 su un idea dell’architetto/attrice Ursula Iannone e del sociologo/regista/scrittore Luigi Furno.
.furiaLAB ha una visione delle arti fortemente ispirata ad un paradigma olistico e multidisciplinare che tende ad una commistione dei generi e delle specificità delle singole esperienze espressive. L’accostamento multimediale alla realtà, sublimata attraverso l’espressione artistica, inserisce a pieno titolo il lavoro di .furiaLAB nel filone delle sperimentazioni avanzate del contemporaneo che, non disdegnando la tradizione come isola da cui sempre attingere, vuole essere figlio maturo del tempo presente avversando il trito passatismo fine a se stesso.
Nell’ambito teatrale .furiaLAB ha all’attivo i seguenti spettacoli:
Cartoline da un mondo salvato
Makaco
Lorca
In nome di Boby (in forma di studio)


Ursula Iannone

Ursula Iannone è mimo/attrice, diplomata con Michele Monetta all’ICRA Project di Napoli. Ha lavorato, tra gli altri, con lo spagnolo Josè Sanchis Sinisterra e l’inglese Peter Clough. Ha affrontato il palcoscenico con opere contemporanee e grandi classici, confrontandosi con i diversi metodi di diverse Compagnie Teatrali, e
sperimentato il piccolo cinema con una serie di cortometraggi -l’ultimo, “Tacco 12”, di cui è protagonista, ha vinto numerosi e prestigiosi premi in Concorsi nazionali e internazionali, e selezionato ai David di Donatelloe la televisione, con la partecipazione a Instant Movie con Vinicio Capossela per Rai 5, diversi episodi per La squadra di Rai 3 e a due edizioni di Candid camera per Rai 1. Lavora in laboratori teatrali destinati ad adulti e bambini. Laureata con lode alla Facoltà di Architettura dell’Università Federico II di Napoli, è specializzata in Interior Design presso il Politecnico di Milano.


Luigi Furno

Luigi Furno è sociologo, regista, drammaturgo, attore, scrittore, giornalista, grafico/illustratore, designer, producer. Laureato con lode alla facoltà di Sociologia dell’Università Federico II di Napoli, si specializza con master in Editoria e Comunicazione presso la Vivalibri di Roma, e segue i corsi di alta formazione per le professioni dello spettacolo Techné e Formart diretti da Ruggiero Cappuccio. Autore di testi per il teatro andati in scena con sua regia (La comodità del male, Ulisse in serratura, Cartoline da un mondo salvato, Makaco, In nome di Boby, Lorca). È stato aiuto regia di Elio de Capitani e Ferdinando Bruni per lo spettacolo “Angels in America”, premio Ubu 2007. Ha lavorato nelle redazioni delle case editrici: Castelvecchi, Arcana, Elliot. Scrive per diversi giornali e portali online (bmagazine.it, Il Corriere laziale, Klptreatro, Artribune, Fatto Quotidiano ecc.). Organizza e gestisce corsi di scrittura creativa e giornalistica.
Realizza video pubblicitari per varie società, videoclip musicali e corti cinematografici.
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