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Il fiore azzurro

Ass. culturale teatrale "Compagnia Burambò"
Regia: Daria Paoletta
Drammaturgia: Daria Paoletta
Attori: Daria Paoletta
Anno: 2016
Premi: In-Box Verde 2017


Generi: Teatroragazzi (7-99), Figura

Tags: narrazione, pupazzo, fiaba, tzigano, integrazione

Una narratrice e un pupazzo.
Una scena essenziale, due cubi di legno e una pedana per dare inizio ad un viaggio.
Un viaggio attraverso la storia di un popolo, quello tzigano, attraverso l’accettazione del diverso, il superamento delle avversità della vita, l’amicizia e la capacità di immaginare che il proprio destino non sia scritto ma è in continuo cambiamento.
L'attrice Daria Paoletta riscrive la storia appartenente alla tradizione zigana, dal titolo “Il fiore azzurro”.
In scena con lei un pupazzo con il quale dà vita ad dialogo tra le due parti: il teatro di figura e la tecnica della narrazione.
Tzigo, questo il nome del protagonista della storia, è una figura in gommapiuma scolpita da Raffaele Scarimboli, che decide di mettersi in cammino sulla strada 'alla ricerca della fortuna e della felicità'.
Un viaggio iniziatico, dove l'andare di Tzigo corrisponde ad una ricerca identitaria. La narratrice è per Tzigo un'amica, una compagna, una spalla su cui piangere e, al tempo stesso, colei che disegna per lui gli spazi, attraverso un utilizzo sapiente della sua voce e del suo corpo d'attrice.
Tzigo dal bosco si ritrova a casa della strega, dalla tomba della sua mamma alla caverna dei nanetti. L'eroe di questa storia popolare descrive l'antico andare, quello dei passi lenti, attraversando le stagioni, incontrando aiutanti magici, l'alternarsi del giorno e della notte, e tutto ciò crea il tempo necessario in cui si favorisce la crescita. Esso diventa il tempo delle scoperte, delle paure e dei silenzi, il tempo delle domande.
Cosa sono la fortuna e la felicità?
Cosa significa essere zigano, oggi?
Chi ha scritto la sua storia?
La sfida autentica del linguaggio teatrale è di condurre anche i più piccoli alle domande della vita, senza cadere nella retorica, senza dare risposte preconfezionate. La fiaba è ricca di spunti per riflettere attraverso la leggerezza e il gioco, insiti nel linguaggio teatrale e, nello specifico, nell’utilizzo della figura.
Una scrittura, quella di Daria Paoletta, ricca di dettagli che, al tempo stesso, si pone l'obiettivo di non definire tutto, affidando alla fantasia del pubblico la libertà di immaginare. In alcuni punti della storia è indispensabile che il pubblico faccia delle scelte concrete che decideranno il corso della storia, nel tentativo di creare un ulteriore dialogo tra il palco e la platea.
Il fiore azzurro è una specie di guida per il giovane zigano che seguirà fino a quando non avrà compiuto il suo percorso di formazione.


Tecnica: narrazione e teatro di figura
Durata: 60 minuti
Adatto ad un pubblico: dai 7 anni in su

Altri crediti: Consulenza artistica Nicola Masciullo
Costruzione pupazzo Raffaele Scarimboli

Produzione: Compagnia Teatrale Burambò

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La Compagnia Burambò nasce a Foggia nel 1996 con Daria Paoletta e Raffaele Scarimboli, che dopo una lunga esperienza di Teatro per Ragazzi approdano ad un Teatro di figura rivolto non solo ad un pubblico di bambini. I primi spettacoli di repertorio vedono protagonisti i burattini in baracca tradizionale, approfondendo poi sempre più la ricerca di materiali e tecniche sperimentali: dall’uso della cartapesta fino alla costruzione di marionette da tavolo e pupazzi in gommapiuma di varie dimensioni, tali da affiancare l’attore sulla scena e con lui interagire. Il duo oggi non soltanto costruisce da sé il materiale d'allestimento degli spettacoli (baracche, burattini, scenografie…), ma adatta o elabora personalmente testi, musiche, sonorità e atmosfere, componendo suggestioni e alchimie di ritmi capaci di appassionare lo spettatore. Questo percorso di crescita tecnica e artistica è stato accompagnato da vari incontri fatti con diversi maestri, come il regista Carlo Formigoni, lo scultore Cristian Pepino, regista e docente dell’Accademia Teatrale “Tandarika” di Bucarest, e tanti altri tra i più riconosciuti del settore. Attualmente Burambò lavora e collabora, oltre che in Puglia, con diversi teatri di tutta Italia e vanta numerose partecipazioni in Festival di risonanza nazionale ed internazionale (Italia, Francia, Belgio,Spagna, Bosnia Erzegovina, Svizzera, Olanda) e ha lavorato per conto delle Ambasciate Italiane di Zurigo ed Amsterdam. Di fondamentale importanza nella sua attività è il lavoro che svolge all'interno delle Scuole Elementari, Medie inferiori e superiori, attraverso Laboratori rivolti sia agli alunni sia agli insegnanti, che spaziano dall’Espressione Corporea dell’Attore alla Drammatizzazione, alle letture animate, all’Allestimento Scenico alla Costruzioni di Burattini e Tecniche d’Animazione degli stessi secondo le varie fasce d’età. Nel 2004 la Compagnia riceve il premio "PULCINELLA D'ORO 2004" per essersi distinta per la diffusione della cultura del teatro di animazione in Italia e all'estero. Nel 2005, con lo spettacolo "Il mistero dell'isola dei gabbiani" la Compagnia riceve il premio "DIOMEDEA 2005" assegnato dalla Biblioteca Provinciale "LA MAGNA CAPITANA" di Foggia, l'associazione "CENTRO STUDI DIOMEDEA" di Castelluccio dei Sauri, Foggia. L'iniziativa è stata insignita della MEDAGLIA DELLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA ITALIANA.
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