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SOGGIORNANDO VICINO

retablo
Regia: FEDERICO MAGNANO SAN LIO
Drammaturgia: TURI ZINNA, liberamente ispirato all'omonimo racconto di Turi Salemi
Attori: TURI ZINNA
Anno: 2015


Generi: Prosa, Performance, Installazione
Autorinchiuso in uno stanzino da sgombero in compagnia di un alluce in putrefazione e di uno
specchio pazzo, un uomo si trasmuta in un foglio di carta assorbente. Rimangono impresse in lui, in
modo casuale e sovrapposto, le lettere, i ghirigori, l'eco, l'ombra delle parole di una storia d'amore
mai veramente vissuta. In un'alternanza di esplosioni in pianto e complesse manovre di asciugamento per vicinanza a una lampadina rossastra oscillante a scatti aritmici dal soffitto scrostato, incitato dalla voce di André Breton che lo spinge ad andare fino in fondo al suo percorso di dolorosa trasfigurazione, il povero foglio di cartasciuga si sfalda finché si scinde schizofrenicamente in due parti. Nel bugigattolo la follia deflagra. Le suppellettili si animano in immaginifiche figurazioni, mentre tutt'intorno sferragliano enormi sfere demolitrici che radono al suolo l'intero quartiere. Quando pure lo sgabuzzino di segregazione rimane abbattuto, i frantumi dell'uomo cartasciuga si ricompongono sul fondo della palla di ferro che dondola impazzita devastando muri, trame, torri, cantieri, ciminiere, insegne. Nel movimento le fibre del foglio si mutano in una lacrima definitiva che si stacca dal globo e va a posarsi sull'ombelico della donna così tanto desiderata stesa al sole sul terrazzo di fronte.
Turi Salemi, ispiratore della piece, fu un poeta, un jazzista della scrittura, un compositore di parole che non si curava di conservare nulla del suo lavoro. Scriveva su supporti improvvisati, tovaglioli, sottobicchieri da birra, nel ricettario di un amico dentista, di getto, senza nemmeno una cancellatura, senza correggere nulla. La sua vita fu un'altalena di ricoveri in manicomio (con annessi elettroshock) e di periodi relativamente tranquilli.
SOGGIORNANDO VICINO è uno dei quattro componimenti che costituiscono il progetto Kthack che Retablo ha realizzato nel corso del 2015, in cui musica elettronica, videomapping, parola e corpo sono fuse in una prospettiva che va oltre la contaminazione. Se è vero che la drammaturgia è legata in maniera inestricabile allo spazio di rappresentazione e che le scritture sceniche si sono trasformate in parallelo agli edifici teatrali (tragedia / teatro greco, melodramma / palcoscenico all'italiana, etc..), e se è vero che ogni spazio dedicato alla rappresentazione è stato evocativo dei rapporti sociali e politici delle comunità di cui era contemporaneo, oggi, che l'ambiente che ci circonda è per lo più un environment tecnologico, quali relazioni sociali sono sottese dai linguaggi della scena? Il progetto Kthack fonda la sua identità drammaturgica nel solco di questa interrogazione. La costruzione di un impianto scenico neuralmente eccitabile che è a sua volta l'estensione "aumentata" del corpo/voce del performer, le cui azioni, una volta processate da un computer, non rappresentano, ma generano esiti sia virtuali che materiali, e la composizione di un percorso drammatico connaturale a questa nuova forma di edificio teatrale.

Altri crediti: ideazione – Turi Zinna, Giancarlo Trimarchi e Fabio Grasso, Federico Magnano San Lio, Carmelo Failla
musiche dal vivo e ingegneria del suono – Fabio Grasso e Giancarlo Trimarchi
interattività scena digitale – Luca Pulvirenti / laboratorio Mammasonica
scena – Salvo Pappalardo
disegno luci – Aldo Ciulla

Produzione: RETABLO

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Dal 1989 creiamo, produciamo e promuoviamo drammaturgia contemporanea. Abbiamo organizzato a Catania i festival PERCORSI e CULTANIA. Prediligiamo realizzare drammaturgie originali di nostra composizione, anche se, negli anni,abbiamo sostenuto anche la produzione di testi di autori contemporanei mai rappresentati prima in Italia. E' il caso del venezuelano José Ignacio Cabrujas e del tedesco Daniel Call. Hanno collaborato alle nostre produzioni numerosi artisti: tra gli altri Judith Malina e Hanon Reznikov. Gli autori della compagnia, Maria Piera Regoli e Salvatore Zinna, hanno ottenuto numerose segnalazioni e premi - Solinas, Oltreparola, Outis, il Centro del Discorso, Pescara Corto Script, Alberto Sordi - per le drammaturgie teatrali e cinematografiche realizzate per il gruppo.
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