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Quando arriva?

Ludovica Bei
Regia: Ludovica Bei
Drammaturgia: Ludovica Bei
Attori: Simone Giacinti Andrea Standaardi
Anno: 2016


Generi: Prosa

Tags: tempo, kebeb, suicidio, quando arriva

Appuntamento davanti alla “Pizzeria kebab” all’incrocio tra Via Casilina e Via di Torpignattara.
Mario, nato e cresciuto nella periferia Roma, figlio di un orologiaio, un ragazzo impacciato, soffocato dalle sue stesse ansie, e sopratutto immobilizzato dalla sua ossessione per il tempo contro il quale combatte da tutta la vita.
Sarà proprio questa sua problematica a fare da motore per l’incontro con Gino.
Gino, è un ragazzo normale semplice, cresciuto nello stesso quartiere di Mario, un commerciante, un uomo di successo, un carismatico.
Mario ne è affascinato, vorrebbe essere come lui, fare la sua vita.
I due si incontrano, Mario prende coraggio e chiede delucidazioni a Gino sulla sua vita, sul suo successo.
Davanti al “Kebbabaro” tra via Casilina e via di Torpignattara, Mario scopre cose incredibili, scopre la vera natura di Gino. Un assassino? Una canaglia? Uno sfigato? Un supereroe?
Ma questo Gino esiste davvero o è solo frutto della sua immaginazione?
I due si sfidano a colpi di battute, di problemi, di frustrazioni, creando un dialogo surreale e dai toni ironici e freddamente cinici.
Mario si scoprirà essere un disperato, un uomo così tanto ossessionato dal tempo che è alla ricerca di un posto dove il tempo stesso non ci sia, Gino dovrebbe essere la sua salvezza, ma forse ne sarà la rovina.
Un grottesco dialogo diventa paradigma universale della condizione di noi tutti: esseri umani fragili, soli, impauriti ma pur sempre tragicamente ironici.
NOTE DI REGIA
Quanto le nostre fobie ci rendono fragili ma allo stesso tempo infinitamente umani? Questa è una delle domande principali che mi sono posta in fase di scrittura per creare personaggi fobici, ma allo stesso tempo umani.
Scelgo di trattare il tema delle fobie, di creare questi personaggi così soli, quasi emarginati per la loro problematica perché in questi ultimi anni, che definirei quasi di passaggio dall'adolescenza al mondo adulto, ho maturato la consapevolezza della profonda solitudine in cui siamo avvolti; ma di contro, quanto questa stessa solitudine sia una condizione democratica da tenerci tutti sullo stesso piano, fobici ossessionati o "normali".
Decido di disporre il pubblico a pianta circolare per avvolgere gli attori e favorire l’abbattimento della quarta parete.
Il pubblico non sbircia dalla serratura quello che sta accadendo tra i due protagonisti, ma vorrei fosse partecipe e convolto nelle scoperte che i due fanno, proprio davanti ai loro occhi.
La scene è semi nuda, ad illuminare la scena l’insegna di un negozio di Kebab, mi piacerebbe ricostruire un ambientazione urbana che rimandi a quella periferia di cui parlo.
Nonostante i toni surreali e ironici, ci stiamo concentrando su una recitazione senza troppi fronzoli, semplice e diretta.
Sicuramente l’utilizzo del linguaggio gergale di questi due giovani, ci aiuta a raccontare al meglio le atmosfere della periferia romana.

Produzione: Ludovica bei con il sostegno del Teatro Studio Uno di Roma

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Ludovica Bei, nasce a Roma nel 1990.
Appena presa la maturità classica decide di studiare recitazione, frequenta per due anni il laboratorio di arti sceniche “Il Cantiere Teatrale” , li ha la possibilità di studiare con diversi artisti e insegnanti tra cui Paola Tiziana Cruciani, Augusto Fornari, Stefano Fresi, Michela Andreozzi, Alessandra Costanzo, Alessandra Fallucchi.
Finito questo percorso Ludovica inizia a collaborare con il Teatro Manzoni di Roma sia come aiuto regia che come attrice.
Cresce sempre più in lei l’ amore per la scrittura, la drammaturgia così inizia a seguire diversi laboratori per poter affinare la tecnica, si va quindi a confrontare con nuovi docenti quali Rosa Masciopinto, Filippo Gili, Marzia Pacella, Rodolfo Di Giammarco.
Ludovica decide così di scrivere alcuni testi, con i quali sta al momento vincendo diversi premi.
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