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Eppure manca qualcosa - I giardini dei ciliegi

Kepler-452
Regia: Nicola Borghesi
Drammaturgia: Nicola Borghesi
Attori: Paola Aiello Giuseppe Attanasio Giuliano Bianchi Nicola Borghesi Annalisa Lenzi
Anno: 2016


Generi: Prosa

Tags: cechov, periferie, sgomberi, giardino dei ciliegi

Da qualche anno ci occupiamo di cercare strade per portare in scena non professionisti (o experts of everyday life, come li chiamano i Rimini Protokoll) lavorando sulla loro biografia, sulle loro identità. Con Eppure manca qualcosa - I giardini dei ciliegi abbiamo voluto intrecciare un classico, il Giardino dei ciliegi di Cechov, con una vicenda contemporanea che rispecchiasse il testo. La domanda che ci siamo posti è stata: quali sono, oggi, i giardini dei ciliegi, i luoghi che sono stati importanti per qualcuno e che sono scomparsi o rischiano di scomparire per ragioni economiche? Abbiamo esplorato il nostro territorio di riferimento –Bologna- alla ricerca di possibili giardini.
Poi, quasi per caso, abbiamo incontrato la famiglia Bianchi, che per trent’anni ha vissuto in una casa colonica concessa in comodato d’uso gratuito dal Comune nella periferia di Bologna. Giuliano e Annalisa Bianchi per trent’anni si sono occupati di due attività principali: il controllo della popolazione dei piccioni e l’accoglienza di animali esotici o pericolosi. Si attiva così un menage strano, marginale, meraviglioso, convivono in casa Bianchi babbuini, carcerati ex 41-bis in borsa lavoro, una famiglia rom ospite, boa constrictor. Trent’anni –ci dicono Giuliano e Annalisa Bianchi- di pura felicità. Finchè, nel 2015, non si avvicina il momento dell’apertura, proprio di fronte al loro Giardino dei ciliegi, di FICO-Fabbrica Italiana Contadina, un parco tematico dedicato al cibo, monumentale progetto del patron di Eataly Oscar Farinetti. In coincidenza con l’avvicinarsi dell’apertura del parco i Bianchi ricevono un avviso di sfratto. Il patrimonio di animali, relazioni, magia di questo contemporaneo Giardino dei ciliegi, nell’arco di una mattinata di settembre cessa per sempre di esistere.
Una storia così lontana nel tempo e nello spazio da quella di Gaiev e Ljuba eppure così simile nella sua essenza.
Abbiamo trascorso molto tempo con i Bianchi, che ora vivono al Galaxy, un grande casermone in cui a Bologna si accumulano gli sfrattati e gli sgomberati. Abbiamo cercato di capire che cosa fosse successo loro e quale fosse la nostra posizione rispetto alla loro vicenda, provando ad innamorarci senza perdere la lucidità.
In scena, Giuliano e Annalisa, che non hanno voluto raccontare la loro storia, ancora troppo vicina, troppo scottante, vestiranno i panni di Gaiev, Ljuba, Firs, mentre noi racconteremo del nostro incontro, di quando siamo andati a rubare nella loro vecchia casa oggetti che gli appartenevano, di come la realizzazione di uno spettacolo possa spostare pezzi di vita.
Eppure manca qualcosa vuole essere un’indagine su dove oggi si sia posata la dialettica tra illuminismo e magia, tra legge e natura.
In città abbiamo tutto, eppure manca qualcosa.

Altri crediti: Concept di Enrico Baraldi e Nicola Borghesi
Musiche Alberto Guidetti (Lo Stato Sociale)
Scena Letizia Calori
Direzione del movimento Olimpia Fortuni

Produzione: Kepler-452/Festival 20 30

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Che cos'è Kepler-452? A cosa serve?

Kepler-452b è il pianeta più simile alla Terra che sia mai stato scoperto.
Kepler-452 è una stella molto simile al Sole.
Kepler è il telescopio che ha scoperto tutto questo.
Kepler-452 è uno strumento per guardare mondi possibili e abitabili, ma molto lontani.

Kepler-452 è un contenitore aperto che nasce a Bologna nel 2015 per dare vita e stabilità a Festival 20 30 e aggregare artisti provenienti da diverse esperienze artistiche intorno ad una produzione: “La rivoluzione è facile se sai come farla”. Nel perimetro dello spettacolo si sono incontrati: la regia di Nicola Borghesi, pure direttore artistico di Festival 20 30, le musiche live de Lo Stato Sociale, la scrittura di Daniele Rielli (noto anche come Quit The Doner), le scenografie del collettivo artistico Calori&Maillard.

Che cos’è Festival 20 30?
Festival 20 30 ha visto la sua prima edizione a Bologna nel novembre 2014. Quattro compagnie teatrali giovani hanno presentato quattro spettacoli in qualche modo legati all’avere tra i venti e i trent’anni oggi. Ognuna di queste compagnie ha tenuto un laboratorio della durata di quattro giorni con un gruppo di giovani del territorio, col fine di metterli in scena e farli raccontare di sé. Ognuno di questi laboratori si è concluso con una prova aperta andata in scena a margine dello spettacolo della compagnia che lo ha condotto. Chi ha seguito il festival ha così avuto un “mosaico” composto da otto immagini: i quattro spettacoli e i quattro finali di laboratorio. L’edizione 2015 di Festival 20 30, il cui tema è stato “La rivoluzione?” ha visto anche la nascita del gruppo Avanguardie 20 30: 20 under 30 che hanno condiviso con Kepler-452 la direzione artistica del festival. Hanno partecipato a Festival 20 30: Chiara Stoppa (Atir Teatro), Generazione Disagio, Maniaci D’Amore, VicoQuartoMazzini, Amendola/Malorni, ORTIKA.
Sempre nell’ambito di Festival 20 30, Kepler-452 realizza “La rivoluzione è facile se sai con chi farla”, in cui 16 under 30 sono stati invitati ad indicare quale fossa la più rivoluzionaria che conoscessero. I rivoluzionari così individuati sono stati incontrati e messi in scena nell’ambito di una regia complessiva che ha provato a rispondere alla domanda: chi sono, oggi, i rivoluzionari?
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