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D5, Pantani. Storia di un capro espiatorio

Chiara Spoletini
Regia: Chiara Spoletini
Drammaturgia: Chiara Spoletini
Attori: Sebastiano Gavasso, Stefano Moretti
Trailer: Link
Anno: 2016


Generi: Prosa

Tags: pantani, doping, sport, inchiesta

Lo spettacolo racconta la vicenda umana e sportiva di Marco Pantani, partendo dalla squalifica del ciclista alla penultima tappa del Giro d’Italia 1999 a Madonna di Campiglio. Sul fatto i media non hanno dubbi: accostano subito a Marco l’ombra del doping, un’ombra che lo perseguita e che lo trascina nel buio. Questo il “la” per ripercorrere la storia dell’uomo Marco e del campione Pantani, fino all’ultimo capitolo: l’arrivo nella stanza D5 dell’hotel Le Rose di Rimini, dove il ciclista si chiude in una solitudine silenziosa fino alla morte. Un vero e proprio giallo, una messinscena costruita maniacalmente a cui ancora oggi non viene attribuito un regista.
Ad affiancare Pantani in scena c’è un giornalista sportivo alle prese con la stesura di un libro che ripercorra le tappe della vicenda di Marco, dell’uomo e del campione. Il giornalista si lascia ispirare e guidare nella scrittura dallo stesso Pantani che, ormai talmente presente e strutturato nel suo immaginario, sembra materializzarsi e diventare interlocutore diretto.
Per raccontare la vicenda di Marco Pantani era necessario fornire informazioni cronachistiche, esaminare i paragrafi dell’inchiesta così contraddittori e spesso vaghi, senza rinunciare all’aspetto emotivo della storia.
Si è scelto perciò di portare in scena due fonti di informazione: gli attori e il mezzo mediatico. Disseminati tra gli spettatori si trovano dei monitor, in numero sufficiente a coprire l’intera platea per dare fastidio, per strillare notizie, scandali, verità più o meno credibili attraverso un gioco di schermi che mostrano realtà “altre” da quelle vissute dal protagonista.
L’apparato multimediale è completato dalle immagini che un videoproiettore getta sulla parete di fondo. Il video ha una funzione distinta dai monitor perché, se a questi è affidato un contenuto giornalistico o d’inchiesta, sul fondale piombano immagini della memoria che raccontano e risvegliano l’emotività del protagonista. Attraverso proiezioni appannate e distorte vanno e vengono i ricordi di un Pantani che fa spesso riferimento alle sue origini, fondamentali per la sua forza, per la resistenza in gara e più in generale per la capacità di affrontare i saliscendi della vita.
Sul palcoscenico due biciclette, immancabili: la più grande, quella delle gare e delle vittorie, e la più piccola, rossa, quella degli inizi, di un Marco bambino che muoveva i primi passi sui pedali.
Il testo e la messinscena raccontano la vicenda con attenzione puntuale, con un obiettivo prima di tutto: il passaggio limpido dell’informazione e dell’emozione sincera che solo da tale informazione onesta può provenire.

Il debutto è stato il 3 dicembre 2016 al Teatro Comunale di Dozza (BO), paese natale di quel Luciano Pezzi che ha rappresentato tanto nella vita di Marco Pantani. Per l’occasione, Fausto Pezzi, figlio di Luciano, ha concesso di utilizzare in scena una delle biciclette di Marco, e la Fondazione Pantani ha dato il suo supporto ufficiale allo spettacolo.

Altri crediti: Con la partecipazione video di Alessandro Lui e Giuseppe Spoletini.
Con la consulenza artistica di Francesco Ceniti (Gazzetta dello Sport) e la voce di Davide De Zan

Produzione: Autoprodotto

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Chiara Spoletini, 1986, attrice e autrice teatrale, è nata a Roma, dove vive, ma nel suo lavoro di scrittura per il teatro si trova spesso a scrivere in altri dialetti.
Concluso il Master in Drammaturgia e Sceneggiatura presso l’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, parallelamente al lavoro di attrice e drammaturga, ha intrapreso una collaborazione con l’agenzia di spettacolo Cda Studio Di Nardo, in qualità di co-agente e supervisore alle sceneggiature.
Lavora negli anni presso varie redazioni giornalistiche, radio e televisioni.
Per il teatro ha diretto, a partire dal 2014, tre spettacoli. È autrice di due di questi, oltre a numerosi atti unici, alcuni dei quali raccolti nella pubblicazione “Brunoise di teatro”.
Fa parte, come drammaturga e interprete, della compagnia Creativamente, che porta nelle scuole spettacoli per ragazzi.
Come drammaturga si è aggiudicata diversi premi, fino alla Menzione speciale presso il Salone internazionale del libro di Torino 2015, concorso “Inedito, il Camaleonte”, con il testo teatrale “Shottery Road”. Ha pubblicato due “Interviste impossibili” per la Radio Vaticana e ha vinto il Premio come miglior attrice presso il Primo Festival Antimafie. Nel 2009 ha ottenuto la Menzione speciale per il personaggio di Isabella alla V Edizione del Festival Internazionale di Teatro di Varsavia.
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