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Building The Route

BAMBULA project
Regia: Paolo Rosini
Drammaturgia:
Attori: Melania Pallini | Justyna Sochaj | Vanessa Michielon | Nick Herman
Trailer: Link
Anno: 2016


Generi: Danza, Teatro-danza

Tags: danza, immaginario, connessione, universale, contemporaneo

"Building The Route"

Choreography and Direction: Paolo Rosini
Assistant Choreographer: Gabriella Catano
Performed by and created with Melania Pallini | Justyna Sochaj | Vanessa Michielon | Nick Herman
Light Designer John Lucy
Spoken Words Gabriella Catalano
Sound Designer John Lucy
Costume Designer Sandro Santini

Se disegnassimo il percorso fisico delle nostre vite, queste apparirebbero come una serie di configurazioni infinite, alcune che si ripetono continuamente, altre diverse, univoche, bizzarre. Una fitta e densa rete le definisce dove ogni punto d'intersezione è anche di giunzione. In ogniuno di questi momenti qualcosa viene data ed un altra ricevuta.

Se la corsa al tempo contro cui ci affanniamo diventasse invece passo sostenuto, se divenissimo consapevoli di questo scambio e se i pensieri non si arrendessero alle azioni ripetute di ogni giorno, allora forse, ci renderemmo conto di quello che stiamo creando.

"Building The Route" vede quattro danzatori attraversare lo spazio fisico muovendosi come pezzi di un puzzle che cambia continuamente, che si scompone e ricompone. Nel tragitto, tra incontro e scontro, esplorano i confini al di là di isolamento e frenesia, direti verso un immaginario di ascolto, supporto, condivisione ed armonia.

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Bambula project nasce a Londra nel 2015 grazie all'incontro tra i danzatori Gabriella Catalano e Paolo Rosini e alla loro collaborazione con il collettivo teatrale RuN. Insieme si sono impegnati nella creazione di eventi performativi di tipo "immersivo", nei contesti di gallerie, spazi urbano e luoghi semi-abbandonati, aggirandosi per lo più nei quartieri a sud-est della "Big Town". L'intento era quello di coinvolgere un pubblico vario e farlo venire a contatto con artisti di diversa formazione, idee e provenienza, come riflesso alla eterogeneità del contesto artistico londinese percepibile nelle serate a sfondo tematico. Expanding foam è una sorta di atto secondo di Dreams are foam, creata per uno di questi eventi con tema, appunto, il sogno. In seguito è diventata una pièce teatrale con la quale la compagnia si è formata e ha debuttato a Londra in occasione della rinomata piattaforma coreografica per artisti emergenti, Resolution!15 a cui partecipa anche all'edizione successiva con lo spettacolo Buildiing the route. La comapgnia ha inoltre presentato i suoi lavori a Black Box Dance Theatre Festival, Bulgaria; Quinzena de Danca de Almada, Portogallo; DanzaTac, Tenerife; Koumaria, Grecia; Kilowatt e Corpi Uscenti, Italia. Nel 2016 realizza un progetto coreografico commissionato da Third Row Dance Company, compagnia del terzo anno dell'Università di Roehampton di Londra. Attualmente Dal 2017 il nucleo di Bambula è tornato in Italia dove cerca di portare le sue esperienze e fonderle con quelle presenti sul territorio e dove mira a consolidarsi ed integrare nuovi elementi artistici che possano contribuire all'espansione del cuore creativo della compagnia. Nel 2019 vince il premio TenDance con lo spettacolo ORIRI. Attualmente la compagnia è in residenza ad Anghiari Dance HUB dove sta lavorando alla realizzazione di un nuovo progetto, DOT.

Finalità artistiche

La ricerca sul movimento, la potenzialità espressiva e adattabilità del corpo a differenti contesti performativi rappresenta l'input e la chiave della composizione coreografica di Bambula. Il corpo e la sua memoria ricevono ed elaborano informazioni proprio come una seconda mente. Canalizzare queste esperienze e condividerle attraverso il linguaggio del gesto, da al corpo la possibilità di trasformarsi in uno strumento privilegiato attraverso cui praticare l'ascolto, l'intuizione, l'analisi e la conoscenza.

Combinando danza e teatro fisico Bambula esplora la relazione tra corpo, poesia, video-art, fotografia, design e musica, creando lavori originali che si ispirano a temi di natura sociale, estetica e speculativa. Ogni performance ha l'intento di guidare lo spettatore al confronto con se stesso e con gli altri senza i quali non esisterebbe il “sè”. Un invito quindi a rivolgere lo sguardo verso l'interno e ricercare spontaneamente dentro di noi quelli che sono gli aspetti più puramente umani che ci caratterizzano, con la finalità di creare nuovi spazi che permettano di farli riemergere in superficie.
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