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Biancarosarossa

MAB ensemble
Regia: Monica Ceccardi, Irene Fioravante
Drammaturgia: Monica Ceccardi, Irene Fioravante
Attori: Monica Ceccardi, Irene Fioravante
Trailer: Link
Anno: 2016


Generi: Prosa

Tags: Maternità, fiaba, doppio, cinismo, identità

Due attrici in un lied di Schubert che racconta la favola che seguirà. Chi sta cantando? Una,
entrambe o nessuna? Lo spazio del teatro è un grembo che non accoglie, la luce congela, il
suono gratta, spaventa e lascia tutti sospesi. Buio. La luce torna ad illuminare un mondo
altro, questa volta meraviglioso. Lo spettacolo si apre alla fiaba di Biancarosa e
Rosarossa dei fratelli Grimm, un mondo bellissimo e due sorelle bambine in armonico
equilibrio, simboli del doppio: una rosa rossa e una rosa bianca. La fonte capace di generare
quel prezioso equilibrio è la madre, che pur rendendo possibile l’armonia che pervade la
visione, le lascia libere di andare sull’orlo di un abisso. La fiaba si frantuma. Quell’armonia
era un sogno? O forse è un incubo, la cruda realtà nella quale ci siamo ora risvegliati? Le
due sorelle, diventate adulte, nel cinismo del presente scoprono l’ingratitudine. Incapaci di
compassione spezzano il contatto con la loro madre interiore, e la madre reale, divenuta una
vecchia difficile da accudire, finirà in ospizio.
Bianca e Rosa credono di aver trovato la libertà liberandosi di lei, ma quella libertà senza
radici è uno sradicamento che le strappa a loro stesse.
Nel presente della scena, che scivola alternativamente tra idillio e incubo, tra visione
armonica e dissonanza, con la partitura sonora a scandire equilibri e frantumi, quell’antica
fiaba diventa una storia cupa, viaggio rovesciato e distorto di antieroine dei nostri giorni.
Viaggio nella mente di una donna che vive schiantata dalle sue contraddizioni, in preda
all’ansia frenetica di afferrare e mancare l’appuntamento con la vita e con il suo senso. In un
tale mondo disumanato tuttavia sorge, dalle profondità dell’inaspettato, la benedizione della
Grande Madre, che ha il sapore della terra, del latte, delle radici e del sangue, e le restituisce
a loro stesse, alla loro unità, rivelando loro la Parola, semplice e chiara.

Altri crediti: Marco Ferrara (costumi e scenografia), Claudio Modugno (disegno luci e tecnica), Stefano Papetti (progetto sonoro)

Produzione: MAB ensemble

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MAB ensemble è una compagnia teatrale nata a Verona nel 2014 dall'incontro di artisti
del teatro e delle arti visive. Dopo varie e comuni esperienze in altre formazioni, decidono
di dare vita ad un teatro inteso come forma d’arte totale, in cui vogliono creare, stare, credere.
Cerchiamo un teatro che valorizzi la forza poetica di una messinscena in equilibrio armonico tra suono, rumore, gesto, parola, immagine, luce.
Cerchiamo un teatro che sia visione brutale e disincantata e al tempo stesso parola lirica e danzata.
Cerchiamo la fusione di ogni elemento nel crogiuolo che tutti li comprende.
Un teatro che affonda le sue radici nella potenza, complessa e difficile, della semplicità.
Un teatro che rigetta tutto ciò che è approssimativo e non necessario.
Un teatro totale, in equilibrio tra tradizione e innovazione.
Con il loro primo progetto, Biancarosarossa, MAB ensemble è stata finalista al Premio Scenario 2015 e al bando Forever Young 2015 presso La Corte Ospitale.
MAB ensemble è composto da:
Monica Ceccardi, classe 1981, autrice e attrice diplomata all’Accademia del Teatro Stabile del Veneto, vince il Premio Enriquez. Laureata in Filosofia, lavora con NONSOCHE teatro. E’ stata diretta, tra gli altri, da Lievi, Bucci e Sgrosso, Kemp, Morau, Terrani.
Marco Ferrara, classe 1981, diplomato in Belle Arti, lavora come concept artist per lo studio Rainbow CGI di Roma. In seguito la sua esperienza professionale spazia a livello internazionale dalla grafica all'illustrazione, dall'animazione al teatro.
Irene Fioravante, classe 1983, autrice e attrice, laureata in Arti dello spettacolo e in Storia dell’Arte. Si forma con Remondi e Caporossi, Delbono, Boso, Sieni, Gonzalez. Collabora tra gli altri con l’ass. Armilla di Verona.
Claudio Modugno, classe 1984, tecnico e disegnatore luci, si forma presso l’Institut Superieur des Techniques du Spectacle di Avignone. Ha lavorato, tra gli altri, per Palketto Stage e per il Festival Mirabilia di Fossano.
Stefano Papetti, classe 1977, musicista e sound designer, ingegnere informatico specializzato in elaborazione del suono e interazione sonora. Lavora come ricercatore presso l'Institute for Computer Music and Sound Technology dell'Università delle Arti di Zurigo.
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