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Requiem For Medea

CT Genesi Poetiche
Regia: Gianluca Paolisso
Drammaturgia: Gianluca Paolisso
Attori: Daria Contento
Trailer: Link
Anno: 2016


Generi: Teatro-danza

Tags: teatro, danza, musica, Medea, monologo, preghiera

L’ombra di Medea non trova pace. I misfatti commessi in vita continuano a tormentarla, nessun regno al di là del mondo sembra volerla accogliere. Eppure qualcuno ha deciso che quell’anima torni a parlare: racconterà un’ ultima volta la sua storia di donna, madre e assassina, ripercorrerà il mito tanto conosciuto ballando sulle rovine di un mondo che tanto somiglia al nostro.

Un estremo atto di denuncia, l’ultima preghiera prima del silenzio.

Note di Regia

In una scenografia minimale, composta da manichini destrutturati, corone di spine macchiate di sangue e pezzi di stoffa bruciata, il mito euripideo viene ripercorso con rispetto ma arricchito da nuove immagini e ricordi, quali l’infanzia di Medea, il primo incontro d’amore con Giasone o il ricordo del parto.

L’intero arco narrativo è esplicato con la consapevolezza del già accaduto: l’anima della protagonista sa che oramai è impossibile tornare indietro, eppure non conosce sentimento di perdono nei confronti dei suoi aguzzini. Il suo unico pentimento è non poter ritrovare i figli nel buio, o dovunque si troverà ad essere per l’eternità.

L’intero spettacolo può essere simbolicamente visto al pari di una lunga, straziante preghiera.

In Requiem for Medea le vicende personali si intrecciano ad una più profonda analisi della società, delle sue sozzure e ipocrisie. Gli stessi personaggi del mito si trasformano in figure a noi molto vicine. Non ci sono più eroi, ma solo uomini e donne in un mondo che decade pian piano, nel quale i valori unici sembrano essere la prevaricazione e l’arrivismo, anche a dispetto della propria coscienza, anche a dispetto degli altri.

Sono molteplici i temi sottesi alla narrazione primaria: la considerazione della donna come oggetto, la sete di potere o la ricerca ossessiva di ricchezze, ma soprattutto il mercato di esseri umani, chiaramente espressa nel monologo finale contro Giasone, non più eroe del Vello d’Oro ma brutale scafista di immigrati.

Requiem for Medea rappresenta l’Anno 0 della C.T. Genesi Poetiche, il primo passo di uno studio sulla Tragedia Greca che nei prossimi anni porterà alla realizzazione di nuovi progetti e spettacoli, alla costante ricerca del Mito e della sua contemporaneità.

Altri crediti: Progetto Grafico: Elisabetta Girodo Angelin
Costumi: Pamela Fornari
Elaborazione sonora: Dario Costa
Foto di scena: Teresa Rotondo
Video: Silvia Carotti
Tecnico Audio/Luci: Andrea Zatti

Produzione: CT Genesi Poetiche

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C. T. Genesi Poetiche viene fondata il Primo Gennaio 2016 da Gianluca Paolisso e Daria Contento.

L’obiettivo ultimo di questa nuova realtà è tutto espresso nel suo nome: una ricerca costante volta alla sperimentazione teatrale, un percorso di conoscenza che permetta al pubblico di avvicinarsi a nuove possibilità di messa in scena, un racconto onesto e critico della società e delle sue più acerbe contraddizioni.

C. T. Genesi Poetiche pone le sue radici nel corpo dell’Attore, primo motore di narrazione emotiva, e nel suo dispiegarsi a contatto con la musica, con gli oggetti di scena, con la scenografia.

Un gruppo di giovani professionisti alla ricerca di una strada alternativa, allergica al conformismo e amante della rivolta. Generazione perduta? Poetica, semmai …

C. T. Genesi Poetiche si muove su due binari: da un lato è attenta alla nuova Drammaturgia, con la ferma intenzione di darle il più ampio respiro possibile all’interno dei suoi progetti, dall’altro crea Drammaturgia tramite il lavoro in sala prove, attraverso un autentico dialogo tra le varie figure professionali.

Tramite un accurato studio dei temi e di testi che possano costituire un punto di partenza, uno spunto creativo necessario, Drammaturgia e Regia si fondono in un unico corpo narrante: il testo diviene pre-testo, per dirla alla Grotowskji, un embrione in costante trasformazione.

Ogni altra drammaturgia dello spettacolo sarà valorizzata a sostegno della Regia e dell’Attore, alle volte influenzandone il processo emotivo e creativo: il disegno luci, le musiche, gli oggetti di scena, le scenografie non sono accessori dello spettacolo, ma componenti prime, storie al pari della prima storia.

Grande attenzione sarà rivolta ai grandi Classici della Letteratura Teatrale, ma non con l’intenzione di riproporli in modo sterile o già visto, ma nel riportarli a noi secondo il modus operandi di cui sopra, in una nuova veste che rispetti la loro grandezza ma che tenga conto dei bi-sogni visivi, ritmici ed estetici dei nostri tempi.

L’Attore diviene quindi non banale esecutore, una sorta di strana marionetta nelle mani del Regista, ma una fonte di creatività e proposte indispensabili alla buona riuscita del lavoro. Il suo corpo si modella sulle proposte musicali offerte , i muscoli tesi ascoltano l’induzione emotiva esterna e rispondono raccontando una storia improvvisa, alle volte fugace, alle volte necessaria. Da questo primo processo di improvvisazione nasce la consapevolezza di sé e di ciò che si andrà ad interpretare.

Una collaborazione onesta di idee e intenti, un abbraccio sincero che contempli un solo comandamento: la necessità di dire.
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