Generi: Teatro-danza

Tags: racconto, danza, circo, ragno, cerchio aereo

IDEA E SVILUPPO DEL PROGETTO
Molteplici sono le arti che si manifestano nella performance “Il nido di Ragno”: il teatro, la danza contemporanea, la danza acrobatica e la disciplina circense del cerchio aereo. Ma come il funambolo trova l’equilibrio avanzando, un piede dopo l’altro sulla fune, il nostro spettacolo “Il nido di Ragno” vuole camminare sul filo conduttore della letteratura: la voce narrante, invisibile ma visceralmente presente in scena,sarà il filo logico su cui i momenti danzati, recitati e quelli sul cerchio si succederanno.
L’idea della compagnia “Voce Danzante” è quella di fondere sperimentalmente sul palcoscenico arti del movimento, fisiche e corporali (quali la danza, il teatro, il cerchio aereo), con l'arte letteraria, che si realizza invece sul piano dell’immaginazione mentale. Si instaura quindi una relazione interattiva tra le arti nel corso della performance, fino ad arrivare alla compenetrazione totale delle due, attraverso il trasporto emozionale che ci evoca questa narrazione attuata in maniera non convenzionale, del tutto coinvolgente e imprevedibile .
Questo spettacolo è un racconto danzato. Il pubblico sarà chiamato a percepire la scena a più livelli sensoriali: il racconto sarà seguito con l’udito, mentre l’occhio sperimenterà le molteplici modalità artistiche con cui i quadri si succederanno sulla scena. Perfetto per i bambini, che saranno risucchiati dal racconto e dalle acrobazie, e suggestivo per gli adulti, che senza dubbio sapranno riconoscere l’analogia esistente tra la storia di Ragno e le problematiche che si incontrano nella vita e nella società reale, il nostro vuole essere uno spettacolo rivolto proprio a tutti, grandi e piccini.
“Cosa ti sembra di essere, quando volteggi nel cerchio? Che sensazioni ti provoca?” hanno chiesto a Leila Ghiabbi, la coreografa, mentre stava appesa ad un olmo vicino al fiume. Ci pensò per un breve momento, “Un ragno, protetto all’interno della sua tela”, fu la risposta. È cosi che prende vita la storia di Ragno. Un animaletto presuntuoso, ignorante e cocciuto, che solo nel momento in cui perde tutto, inizia a vedere con altri occhi (i suoi otto ocelli non erano stati sufficienti prima di quel momento!). La sua routine è logorante, ma Ragno non ha la minima intenzione di farsene una ragione; la solitudine in cui vive da sempre è infinitamente triste, ma nemmeno di questo vuole rendersi conto. Ma un giorno una terribile tempesta spazza via la sua enorme tela, la stessa che rattoppava e ricuciva ogni mattina da anni ed anni, e allo stesso tempo anche la solitudine e la piattezza dei suoi giorni viene spazzata via. È cosi che inizia l’avventura di Ragno, che capirà finalmente che la casa non è solo un luogo fisico, ma piuttosto un’idea, e perciò puo’ essere con lui ovunque vada. Ritesserà la sua tela in stagni soleggiati, in angoli polverosi di case umane che non aveva mai visto, fino a che il destino lo porterà all’incontro con il Circo degli Insetti. Ragno rimane esterrefatt