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BEING BACK Operetta triste sul ritrovamanto amoroso
Nuda VeritasRegia: Giovanna Amarù
Drammaturgia: Ispirato al mito d' Orfeo ed Euridice
Attori: Antonio Stella, Giovanna Amarù
Trailer: Link
Anno: 2016
Generi: Teatro-danza
Tags: Volto, Orfeo, Euridice, Scacchi, Bing
“Being Back” costituisce la seconda tappa della “Trilogia della luce”, progetto di ricerca coreografica sull'incidenza significante del Nome, del Volto e del Tempo. Lo spettacolo, imperniato sulla tematica del “Volto”, inteso come significante puro ed enigma, ripercorre ed evoca il mito di Orfeo ed Euridice: “Perché anche nell’ipotesi più stretta di codificazione sociologica della forma del volto, anche di fronte alla moda più ferrea, resta sempre l’impossibilità di chiusura, l’ambiguità, l’inafferrabilità di ogni volto: il mistero di una vita individuale, delle sue motivazioni, del suo senso. In questo sta la verità del volto: nella sua apertura, nella sua disidentità, nella sua ambiguità. Nella mia impossibilità di farlo mio, di comprenderlo davvero, di concettualizzarlo. Nel suo enigma”. (“Il volto e l’enigma”, da “Figure del desiderio” di U.Volli). Euridice è immaginata come una bambola dagli occhi dipinti e chiusi, in un asettico inferno. Una stanza con pavimento di spine, dove l’attesa si consuma e si espande attraverso un sentire trafelato, quasi grottesco, nella danza meccanica d’un tempo fisso, uguale. Una voce radiofonica recita Bing, visionaria descrizione di un non luogo dove un corpo è misurato nella sua immobilità, come se una seconda natura dell’essere lasciasse intravedere un’uscita da quell’ ”altrove dove da sempre se no si saprebbe”. Ed Orfeo infine di ritorno e di spalle giunge per condurre l’amata alla luce. Eterno cantore e nuovo Chisciotte, gioca eroicamente la partita a scacchi che è dipartita dalla morte. Nel respiro il primo soffio, la corsa felice di un cavallo azzurro o sognato. Ciascuna mossa è una misura di spazio, di regina o re, di torre o alfiere se la scacchiera è il punto. Ma a nessun viso è concesso vedere, il mistero è nel sembiante, la storia nel sacrificio buffo e nel mancato riscatto di un amore sfumato.
Altri crediti: Con il sostegno di: Schauspielhaus Bochum, Pottporus Bochum, Bremen Theater
Produzione: Associazione Nuda Veritas, LIRA LaboratorioIndipendenteRicercaArtistica
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Giovanna Amarù si forma come danzatrice all’Accademia Nazionale di Danza di Roma, quindi ottiene la borsa di studio per il Corso di Perfezionamento dell’Aterballetto a Reggio Emilia, tenuto dal maestro Philip Beamish e dalla Compagnia Abbondanza/Bertoni. Segue classi alla Folkswang Hochschule di Essen, diretta da Pina Bausch, a Parigi con il maestro Wayne Byars e nelle principali compagnie europee. Approfondisce gli studi composizione coreografica e danza contemporanea attraverso la frequenza di masterclass con Malou Airaudo, Suzanne Linke ed Ohad Naharin . In qualità d’interprete, compie le prime esperienze lavorative in Italia con l’Aterballetto e l’Ensemble di M.Van Hoecke. Successivamente danza nelle produzioni di Israel Ballet (Israele), Ballet Actuel (Francia), Ballet di Liège (Belgio), Opéra National de Paris (Francia), La Fura dels Baus ( Spagna), Compagnie Nomades ( Svizzera). Come coreografa ed interprete, tra il 1998 e il 2002, lavora per il Piccolo Teatro di Catania a “I sette peccati capitali”, “Antigone”, “Per un colloquio forzato” e come assistente alla coreografia di Johanne Madore all’Opera di Parigi, per “La damnation de Faust” diretta da Robert Lapage.
Nel 2001 crea a Parigi la Cie Nuda Veritas, il cui primo spettacolo “Plumes“ viene rappresentato in Italia, Svizzera e Francia. Nel 2002 è invitata a presentare il suo lavoro a Palermo dal Centro Coreografico Nazionale di Rennes e di Bretagna, in occasione del festival “Cantieri Aperti”. Nel 2003 crea in collaborazione con Audrey Borthayre "In Corpore Muto”, presentato a Losanna al Festival Le Printemps de Sévelin e coprodotto da Majazé Magazzino Culturale di Catania, quindi diffuso a Sion, Lucerna, Vevey, Neuchâtel, Parigi e Montpellier, nonché invitato a partecipare all’ Internazionale Tanzmesse di Düsseldorf del 2004. Nello stesso anno crea lo spettacolo "Aleph", col sostegno del Théâtre Interface di Sion e successivamente degli studi Micadanses a Parigi. Nel 2008 lo spettacolo partecipa al Festival Internazionale delle Ombre di Staggia Senese e nel 2009 viene invitato da Avvertenze Danza all’Accademia Nazionale di Danza di Roma. Nel 2005 crea “Lettere all’Assente”, diffuso a Sion, Ragusa e Stoccarda. Nel 2007, dalla collaborazione con il pittore Jean Blaise Evequoz nasce lo spettacolo“Figura Prima”, realizzato al Théâtre Interface di Sion. Nel 2009 trasferisce il suo lavoro a Palermo e realizza la creazione “Eden”, liberamente ispirata a “Teorema” di Pier Paolo Pasolini, finalista del Premio Scenario dello stesso anno a Sant’Arcangelo di Romagna. Fra il 2008 ed il 2013 crea la “Trilogia della luce”, progetto di ricerca sull’incidenza significante costituita dal nome, dal volto e dal tempo, costituito dagli spettacoli “Canto Scuro”, “Being Back” e “Peau d’âme”, diffusi in Italia, Germania (Schauspielhaus Bochum) e Portogallo ( International Choreographic Platform of Almada).
Nel 2001 crea a Parigi la Cie Nuda Veritas, il cui primo spettacolo “Plumes“ viene rappresentato in Italia, Svizzera e Francia. Nel 2002 è invitata a presentare il suo lavoro a Palermo dal Centro Coreografico Nazionale di Rennes e di Bretagna, in occasione del festival “Cantieri Aperti”. Nel 2003 crea in collaborazione con Audrey Borthayre "In Corpore Muto”, presentato a Losanna al Festival Le Printemps de Sévelin e coprodotto da Majazé Magazzino Culturale di Catania, quindi diffuso a Sion, Lucerna, Vevey, Neuchâtel, Parigi e Montpellier, nonché invitato a partecipare all’ Internazionale Tanzmesse di Düsseldorf del 2004. Nello stesso anno crea lo spettacolo "Aleph", col sostegno del Théâtre Interface di Sion e successivamente degli studi Micadanses a Parigi. Nel 2008 lo spettacolo partecipa al Festival Internazionale delle Ombre di Staggia Senese e nel 2009 viene invitato da Avvertenze Danza all’Accademia Nazionale di Danza di Roma. Nel 2005 crea “Lettere all’Assente”, diffuso a Sion, Ragusa e Stoccarda. Nel 2007, dalla collaborazione con il pittore Jean Blaise Evequoz nasce lo spettacolo“Figura Prima”, realizzato al Théâtre Interface di Sion. Nel 2009 trasferisce il suo lavoro a Palermo e realizza la creazione “Eden”, liberamente ispirata a “Teorema” di Pier Paolo Pasolini, finalista del Premio Scenario dello stesso anno a Sant’Arcangelo di Romagna. Fra il 2008 ed il 2013 crea la “Trilogia della luce”, progetto di ricerca sull’incidenza significante costituita dal nome, dal volto e dal tempo, costituito dagli spettacoli “Canto Scuro”, “Being Back” e “Peau d’âme”, diffusi in Italia, Germania (Schauspielhaus Bochum) e Portogallo ( International Choreographic Platform of Almada).