Cookie
Questo sito si serve dei cookie di Youtube, Vimeo e Bunny.net per la visualizzazione dei video. Se prosegui la navigazione acconsenti all'utilizzo dei cookie. Leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie. Chiudendo questo box ne accetti l'utilizzo.

TERRA MATTA (1918-1943)

stefano panzeri
Regia: STEFANO PANZERI
Drammaturgia: VINCENZO RABITO
Attori: STEFANO PANZERI FRANCESCO ANDREOTTI (MUSICA)
Trailer: Link
Anno: 2016


Generi: Teatroragazzi (13-18), Prosa, Altro

Tags: MEMORIA, DIARIO, STORIA, MIGRAZIONE, TERRA MATTA, TEATRO IN CASA

TERRA MATTAè la straordinaria autobiografia di un bracciante siciliano di inizio secolo, scritta in sette anni, tra il 1968 e il 1975 su una vecchia Olivetti e conservata presso L’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano (AR). Si tratta di un’opera monumentale: 1027 pagine a interlinea zero, senza un centimetro di margine superiore, né inferiore, né laterale. Un’opera che si caratterizza per una lingua, dura, grezza, infarcita di dialettismi, con il punto e virgola a dividere ogni parola dalla successiva. Un’opera che racconta la Storia raccontando una vita.
LO SPETTACOLO: RACCOGLIERE E RESTITUIRE STORIE VERE
La storia di Vincenzo affascina chiunque abbia la pazienza di resistere allo shock del lessico e della grammatica strana, all’inizio quasi incomprensibile; coinvolge come un diario personale e al contempo, come un grande documentario, restituisce la sensazione di vivere il “dietro le quinte “ di avvenimenti che segnano con la loro importanza la nostra storia, ma che proprio per la loro grandezza, spesso vediamo come lontani, isolati in un tempo che non è più, che non ci apparitene.
Il protagonista non solo cattura con la bellezza della sua storia, ma arriva a sfidare chi ascolta con le sue parole e la sua “presenza”, con una lingua a volte, almeno per un lombardo-veneto come me, che diventa gramelot, e con racconti straordinariamente avvincenti in cui si ride e ci si commuove.
Questa storia regala immagini vive e già teatrali sulla carta e mostra, con franca saggezza popolare, l’essenza dell’italiano, il suo rapporto con lo Stato e con il bene comune, quel misto di eroismo e menefreghismo che ci contraddistingue spesso ancora come popolo.
TERRA MATTA (1918-1943) è la seconda tappa di una trilogia che intende ripercorrere tutta la vita del protagonista lungo tutto il Novecento. Nel mese di giugno 2015 la narrazione della prima parte della vita di Vincenzo è stata in tourneè per un mese in Argentina e Uruguay da dove ha riportato molte storie -testimonianze legate alla migrazione italiana che- utilizzando la finzione teatrale per unire storie di vita vera- sono state inserite in TERRA MATTA (1918-1943) che ha debuttato a Buenos Aires il 27 maggio 2016, RESTITUENDO AGLI ITALIANI DI OLTREOCEANO I LORO RICORDI DI MIGRAZIONE.
UNA DRAMMATURGIA “VERA E DINAMICA”
L’aspetto composito della drammaturgia è alla base della mia ricerca che dal Sud America nei prossimi anni si estenderà all’Europa, al Nord America e chissà all’ Australia, inseguendo le rotte della migrazione italiana: sulla base di una testimonianza autentica e personale come lo scritto di Vincenzo Rabito, costruisco personaggi, non appartenenti al vissuto dell’autore, ma “fatti” di storie vere, altrettanto autentiche, e inserisco tali personaggi nella narrazione, facendo lasciare anche a loro la propria testimonianza di vita. QUESTO è TERRA MATTA (1918-1943)

Altri crediti: MUSICHE DI FRANCESCO ANDREOTTI

Produzione: STEFANO PANZERI

Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Non è stata caricata nessuna recensione

Per visualizzare la scheda tecnica devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

La biografia della COMPAGNIA per ora coincide con la mia...
Brevemente, eccola.

Mi formo come attore presso il Teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni di Venezia diretto da Giulio Bosetti nel luglio del 1997.
Nel 1998 debutto in L’uomo la bestia e la virtù di Pirandello per la regia di Giuseppe Emiliani con il Teatro Carcano. Nel 1998 inizio anche lo studio della maschera e della Commedia dell’Arte con Antonio Fava e successivamente con Claudia Contin, Marcello Bartoli, Enrico Bonavera e Carlo Boso. Dal 2004 al 2012 sono stato socio attore della compagnia Teatro Invito di Lecco sia per produzioni di teatro ragazzi che per adulti, dal 2008 collaboro con le compagnie Albero Blu, Teatro Città Murata di Como, Teatro del Buratto di Milano, Teatro Sociale di Como ASLICO, con la residenza teatrale Attivamente e la compagnia Teatro Immagine di Venezia. Sempre in qualità di attore ho lavorato presso il Piccolo Teatro di Milano-Trame d’autore e con la Biennale Teatro. Dal 2000 ho continuato la mia formazione attorale con Laura Curino, Giorgio Rossi e Cesar Brie. Nel 2008 ho creato con 2 attori catalani e uno portoghese l’ensemble artistica JOGIJO con cui mi dedico a produrre spettacoli trillingue, e la compagnia PANEDENTITEATRO (La Fiaba dei bambini topo, I Supereroi non bevono il brodo) per il teatro ragazzi in Italia.
Nel 2014 sono diventato letteralmente dipendente da Terra Matta, lo scritto autobiografico di un bracciante siciliano semi-analfabeta classe 1899 e ho debuttato con Terra Matta (1898-1918) il primo capitolo di una tetralogia che copre tutte le 1027 pagine scritte da Rabito. Nel 2017 Terra Matta 2 (1918-1943) vince la selezione I Visionari al Festival Kilowatt di San Sepolcro. Nel maggio 2015 grazie, ad un crowdfunding, inizio OLTREOCEANO, un progetto di raccolta e restituzione della memoria migrante italiana a partire da Terra Matta, che sinora ha avuto 5 edizioni in Argentina, 2 in Inghilterra, 1 in Irlanda del Nord e 2 in Australia (da ottobre 2019 il progetto debutterà anche in Svizzera, Germania e USA). Nel settembre 2016 ho concluso il secondo e ultimo livello del corso di Screen Acting presso la Met Film School di Londra.
Nell’aprile 2018 ho debuttato con la nuova produzione Così lontano cosi Ticino di e con Davide Marranchelli SPETTACOLO FINALISTA AL PREMIO IN BOX 2019. A gennaio 2019 ho debuttato con Nel Ventre nuovo lavoro di narrazione co-prodotto con il Teatro dell’Argine di Bologna.

Condividi