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sbarchi_un'odissea

Campsirago Residenza
Regia: Michele Losi (I), co-regia Peter Kirk (DK)
Drammaturgia: Christoffer Mellgren (FIN), Michele Losi (I)
Attori: Anna Fascendini (I), Giulietta Debernardi (I), Marco Mazza (I-UK), Martin Ammundsen (DK), Eve Ganneau (FR), Ruth Janssen (UK), Tilde Knudsen (DK), Jaakko Kiljunen (FIN), Riccardo Meneghini (I-UK)
Trailer: Link
Anno: 2015


Generi: Teatro-danza

Tags: Odissea, Ulisse, Mito, Meeting the Odyssey, internazionale

Benvenuti a Odisseo Palace. Forse sarebbe più corretto chiamarlo Penelope Palace, visto che Ulisse tra guerre, viaggi, imprese eroiche e avversioni divine, manca da quel palazzo ormai da vent’anni. Tempo in cui Penelope e i suoi pretendenti hanno trasformato il palazzo in una discoteca e che in sbarchi_un’odissea è rievocato da tre porte, tre come quelle che, nel palazzo di Itaca, erano le porte d’accesso rispettivamente del re, della regina e del popolo. Tre come i livelli dell’intreccio: il primo è il livello di un presente assoluto, in cui la discoteca è centrale nelle dinamiche tra Penelope, i pretendenti e Odisseo, appena giunto con la sua barca. Cuore della scena il pubblico, non solo spettatore ma al centro della scena con i performer – personaggi evocativi e simbolici che fanno del teatro fisico il loro linguaggio – in un susseguirsi di azioni corali.

Il secondo livello è quello del presente concentrato sul dramma dell’incontro tra Odisseo e Penelope. Rabbia e felicità si confondono nel momento dell’ incontro, ma i due protagonisti sono chiamati da una realtà che non è più la stessa a interrogarsi sulla possibilità di ritessere un dialogo, una relazione.

Il terzo livello è la memoria. Odisseo ricorda e la discoteca del presente lascia lo spazio alle immagini del passato: la guerra di Troia, la discesa nel regno dei morti di Odisseo e le parole di Tiresia e, ancora, l’incontro con le sirene.

Tutto lo spettacolo si svolge nell’arco di una notte. Alla fine, quando le luci della discoteca si spengono e la musica si attenua, Penelope e Ulisse si ritrovano soli, davanti alla domanda: il tempo, i pensieri, le emozioni possono cristallizzarsi per vent’anni, nell’attesa di un ritorno?

È possibile ritessere un dialogo a partire dal punto esatto in cui il dialogo si è interrotto?

Spettacolo all’interno di Meeting the Odyssey, un progetto artistico e sociale itinerante che produce e porta performance in tutta Europa a bordo della Hoppet, un veliero con un equipaggio di artisti, tecnici e organizzatori da tutto il mondo.

Per maggiori informazioni su Meeting the Odyssey vai alla sezione Progetti o www.meetingtheodyssey.eu

Altri crediti: coreografie Ruth Janssen (UK) | musiche Birgit Løkke (DK), Jesper Siberg (DK) | costumi Stefania Coretti (I), Elena Carozzi (I) | scenografie Anna Turina (I), David Zuazola (ESP/CL) | direzione tecnica light design Andrea Violato (I) | tecnico del suono Björn Karlsson (SVE) | macchinista Viviana Rella (I) | aiuto tecnico Stefano Pirovano (I) | responsabile di produzione Angelica Maran (I) | assistente di produzione Lisa Dressler (D)

Produzione: ScarlattineTeatro e Pleaiadi Art Productions_Campsirago Residenza

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La residenza nasce nel 2008 da un’idea di ScarlattineTeatro, compagnia teatrale attiva dal 1998 che dal 2004 trova casa nel borgo di Campsirago. Dal 2010 ospita artisti e compagnie in ricerca da tutto il mondo e nel 2015 diventa un centro di produzione che coinvolge, accanto a ScarlattineTeatro, le compagnie: Stradevarie, Alberoblu, Riserva Canini e Pleiadi art productions.
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