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i won't eat

Elisa Denti
Regia: Elisa Denti con la collaborazione di Pietro Traldi
Drammaturgia: Elisa Denti con la collaborazione di Sara Urban
Attori: Elisa Denti
Trailer: Link
Anno: 2016


Generi: Teatroragazzi (12-99), Prosa

Tags: Anoressia nervosa, Rapporto madre figlia, i won't eat, corpo, cibo

I won’t eat nasce per Elisa Denti, attrice e qui autrice, come una riflessione personale e disincantata sull’anoressia. Nasce dall’esigenza di parlare di un problema diffusissimo e radicato soprattutto entro l’universo femminile e dal desiderio di affrontare un argomento tanto delicato quanto spietato mediante un linguaggio teatrale diretto e lieve.
L’origine del lavoro si lega alla lettura di Briciole. Storia di un’anoressia di Alessandra Arachi, che viene citata e omaggiata come fonte nella prima versione del lavoro, che si concretizza in un breve monologo, un corto teatrale.
Sin dal monologo ad essere evidenziata è la difficoltà insita nel rapporto con il cibo che vive la protagonista: il cibo è vita e privarsene è un gesto che allontana da essa.
La voce monologante è una lei che non ha nome, né età precisa, una ragazza come tante: un po’sovrappeso, che si sente inadeguata, che “non è abbastanza”.
La sua caduta dentro il lucido incubo dell’anoressia mentale è scandita da piccoli eventi, talvolta casualità, che divengono appuntamenti quotidiani e che l’attrice percorre con ironia e concretezza: l’eccesso di attività fisica, il rito del vomito, la fuga dalla socialità dei pasti, il mutamento nell’abbigliamento. Gesti che divengono – assai rapidamente – fuga e rifiuto della vita stessa.
L’anoressia arriva improvvisa e risucchia tutto: il corpo, la mente, i rapporti umani, le emozioni. È uno schiaffo veloce, rumoroso, secco. Il dolore e la riflessione arrivano solo dopo, soltanto se e quando si riuscirà ancora a mangiare e godere di nuovo della vita.
Il monologo di Elisa Denti, nel 2014, vince il premio UP2U indetto da La Stampa e Teatro Stabile di Torino, che le dà così la possibilità di ampliare ed approfondire il lavoro iniziato in un periodo di residenza alla Corte Ospitale di Rubiera.
I won’t eat da corto teatrale, assume ora forma e tempi più “lunghi”. L’intento è quello di spostare l’attenzione dal solo io monologante ad altre voci femminili. In particolare al centro è posto il rapporto di una figlia con sua madre, tra le quali si insinua la malattia. A lungo considerata dalla scienza la responsabile principale del disturbo alimentare, il ruolo della madre – dolente o rabbioso, quasi sempre disperato e contraddittorio – diviene fondamentale nel “teatro” della casa dove la tragedia si mette in scena. L’allestimento essenziale, la narrazione che con leggerezza si muove fra ironia ed empatia, la musica che accompagna il gioco teatrale, il diretto rivolgersi agli spettatori, sono le caratteristiche dello spettacolo che si sta costruendo, in continuità con il primo frammento in chiave di monologo.
A teatro si ride, si piange, si spera, si pensa: ci si nutre.
E implicitamente I won’t eat vuole essere un’esortazione al nutrimento, ad assaporare e gustare la vita.

Altri crediti: musiche: Pietro Traldi

Produzione: Elisa Denti

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Elisa Denti si diploma presso la Scuola di Teatro di Bologna, con indirizzo Arti Circensi, nel 2004.
Nello stesso anno verrà ammessa all'Accademia D'Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano, dove si diplomerà attrice nel 2007, studiando con importanti maestri nazionali ed internazionali (Kuniaki Ida, Elisabeth Boeke, Maurizio Smith, Marco Plini, Massimo Navone, Massimo Castri, Maria Consagra, etc..).
Dal 2007 ad oggi lavora come attrice in diverse produzioni teatrali e televisive; recentemente vince il premio della critica “UP2U”, indetto da “La Stampa” con la collaborazione del Teatro Stabile di Torino, con lo spettacolo da lei stessa scritto e interpretato, “I won't eat” sul tema dell'anoressia.
Negli ultimi anni approfondisce tecniche e tematiche di Teatro Sociale e di Comunità, lavorando come formatrice in diverse realtà e portando sul palco spettacoli di Teatro Civile di interesse sociale.
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