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GIANNI

La società dello spettacolo
Regia: Caroline Baglioni / supervisione alla regia Michelangelo Be
Drammaturgia: Caroline Baglioni
Attori: Caroline Baglioni
Trailer: Link
Anno: 2015
Premi: In-Box 2016


Generi: Prosa

Tags: PremioScenario, Teatro

Avevo circa tredici anni. Mio padre tornò a casa e disse che era arrivato il
momento di occuparci di Gianni. Era un gigante Gianni. Alto quasi due metri,
ma a me sembravano tre e nella mia mente è un film in bianco e nero.
Gianni sembra oggi un ricordo lontano, ma era lontano anche quando c’era.
Era lo zio con problemi maniaco-depressivi che mi faceva paura. Aveva lo
sguardo di chi conosce le cose, ma le ripeteva dentro di sé mica ce le diceva.
Fumava e le ripeteva dentro di sé.
Gianni non stava mai bene. Se stavamo da me voleva tornare a casa sua. Se
stava a casa sua voleva uscire. Se era fuori voleva tornare dentro. Dentro e
fuori è stata tutta la sua vita. Dentro casa. Dentro il Cim. Dentro la malattia.
Dentro al dolore. Dentro ai pensieri. Dentro al fumo. Dentro la sua macchina.
E fuori. Fuori da tutto quello che voleva.
Non aveva pace Gianni. Ogni centimetro della sua pelle trasudava speranza di
stare bene. Stare bene è stata la sua grande ricerca. Ma chi di noi non vuole
stare bene?
Nel 2004 in una scatola di vecchi dischi, ho trovato tre cassette. Tre cassette
dove Gianni ha inciso la sua voce, gridato i suoi desideri, cantato la sua gioia,
detto la sua tristezza.
Per dieci anni le ho ascoltate riflettendo su quale strano destino ci aveva uniti.
Un anno prima della mia nascita Gianni incideva parole che io, e solo io, avrei
ascoltato solo venti anni dopo. E improvvisamente, ogni volta mi torna vicino,
grande e grosso, alto tre metri e in bianco e nero.

Altri crediti: Luci
Gianni Staropoli
Suono
Valerio Di Loreto
Assistente alla regia
Nicol Martini

Produzione: La società dello spettacolo

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La società dello spettacolo_associazione di cultura nasce in Umbria nel 2007 dalla cooperazione di tre artisti,c.l.Grugher,Marianna Masciolini,Michelangelo Bellani,provenienti da differenti percorsi individuali.
Il progetto de La società dello spettacolo ispirato alle tesi del filosofo e cineasta francese Guy Debord,segna un momento importante di studio e di riflessione sulla civiltà contemporanea che porta il gruppo di ricerca teatrale a scegliere come nome proprio il titolo omonimo dell'opera d'esordio.
Il lavoro,che la critica nazionale ha definito come”Un’intensa esperienza culturale di rara pregnanza e necessità”,è stato ospitato da diverse istituzioni teatrali italiane fra cui Opera Prima Festival di Rovigo,Css Teatro stabile d'innovazione del Friuli Venezia Giulia,Festival Classico Pompeiano all'interno degli scavi di Pompei,Batik Festival e diverse stagioni del Teatro Stabile dell'Umbria.La ricerca si orienta quindi nella trasposizione drammaturgica di testi di natura filosofica e sociologica tentando di portare alla luce l'archetipo che lega la parola teatrale alla parola filosofica.
Per la produzione Il neo barocco,collabora con Omar Calabrese,recentemente scomparso e considerato con Umberto Eco uno dei maggiori semiologi italiani,portando in scena le tesi del celeberrimo saggio L’età neo barocca scritto dal semiologo negli anni ’80.Lo stesso Calabrese in uno scritto dedicato al lavoro de La società dello spettacolo rimarca”l’audacia della messa in scena,lo splendido lavoro sulla lingua(…)che sembra far tornare in essere un’avanguardia teatrale che da tempo appariva esaurita”.
A marzo 2012 produce Infami,tratto dal libro Infami-20 storie di ordinaria antimafia scritto da Alfonso Russi,consulente della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro.La produzione in collaborazione con la Comunità Progetto Sud di Don Giacomo Panizza è stata presentata in anteprima a Lamezia Terme(CZ) in uno spazio confiscato alle cosche della ‘ndragheta.
A settembre 2012,debutta al Festival internazionale della creazione contemporanea di Terni -UPTOYOU- con Carne,ispirata a Il visibile e l'invisibile di Maurice Merleau-Ponty,e 3°elemento di della trilogia dedicata alla filosofia francese contemporanea insieme a La società dello spettacolo da Debord e Il delitto perfetto da J.Baudrillard).Carne è una coproduzione fra Teatro Stabile dell’Umbria e La società dello spettacolo ed è stato ospite in residenza in due importanti istituzioni teatrali del Belgio: il Monty Kultuurfaktor di Anversa e lo Stuk Kunstencentrum di Leuven.Si occupa inoltre di progetti di formazione e di educazione in cui le discipline teatrali sono a sostegno della didattica.Conduce atelier teatrali in vari istituti scolastici e l'atelier per adulti-Spaziozero-.Ha progettato e realizzato progetti dell’Unione Europea nell'ambito dei programmi L.L.P.-Grundtvig e Cultura collaborando con istituzioni culturali dei principali paesi europei.Conduce e organizza progetti di riabilitazione attraverso la pedagogia teatrale-SpazioH-dedicati al disagio mentale in collaborazione con enti e associazioni umanitarie e con centri di salute mentale.
Realizza documentari,opere videografiche,installazioni e live performance multimediali
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