Generi: Prosa

Tags: Roma, en, cherchant, Jean Genet

Genet avrebbe voluto che le cameriere fossero interpretate da giovinetti - scrive Jean-Paul Sartre in “Santo Genet, Commediante e martire” e cosi , in parte, sarà nello spettacolo “BaroqueTimeZone”, un improvvisazione teatrale per corpi e voci dove l'obiettivo è quello di " mostrare la femminilità senza femmina, mostrare una falsificazione della femminilità [...] Le caratteristiche femminili dovevano essere solo "apparenza", solo il risultato di una commedia ... come sogno impossibile di uomini in un mondo privo di donne.”
Ciò che interessa particolarmente la regia è di indagare, attraverso la straordinaria visione di Genet, su quell'"inferno" maleodorante di "zolfo", dell'animo umano nel febbrile tentativo di capire se stesso. Le due serve, come suggerisce Genet stesso, non sono realmente “serve”, ma un "gesto prorompente" per sondare i limiti, provocare, parla apertamente di noi stessi.
La regia del BaroqueTimeZone riflette, indaga sul testo di J.Genet, cerca la propria visione artistica di J.Genet -autore, di J.Genet- personaggio fatta di musiche barocche, movimento, ambiguità e battute sospese e recitate "furtivamente" in una Zona, uno spazio situato sull'orlo fra una cella carceraria e una camera da letto...
BaroqueTimeZone è increspato, rancoroso, ma poeticamente intenso, si dissolve nel Tempo, a sua volta scandito dalle azioni sceniche "molto diverse, molto diversamente recitate".

Altri crediti: Genere: teatro d’attore, provocazione teatrale, movimento.
Allestimento: Il taglio dell’allestimento è quello del “teatro fisico”.
Durata: 70 min.
Sound designer: Marco Terracciano

Produzione: Ariadne- Teatro<>