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Un uomo a metà

Il Castello di Sancio Panza
Regia: Roberto Bonaventura
Drammaturgia: Giampaolo Rugo
Attori: Gianluca Cesale
Anno: 2015


Generi: Prosa
Giuseppe lavora come rappresentante di articoli religiosi.
IL padre e la madre, pensionati, passano il proprio tempo a “Manhattan” una sala bingo nella quale dilapidano la propria pensione. Il nonno, un vecchio fascista reduce delle guerre coloniali, dopo un ictus è costretto su una sedia a rotelle curato da una badante singalese.
Giuseppe è fidanzato da sempre con Maria, ricca figlia del padrone del più grande negozio di articoli religiosi di Roma. Si avvicina la data del matrimonio ma Giuseppe ha un problema: è impotente.
Il giorno prima delle nozze si sottopone obtorto collo al rito dell’addio al celibato con gli amici. Proprio quella notte scopre in maniera rocambolesca la propria sessualità. La carica dirompente di questa rivelazione porta Giuseppe a realizzare una parte di sé nascosta che metterà in luce e rivoluzionerà il rapporto col mondo che lo circonda fino alle estreme conseguenze.
Quanto dipende dall’ambiente che lo circonda la libertà dell’individuo?
Fino a che livello può essere compressa l’essenza più vera della persona?
Questi sono gli interrogativi che si pone “Un uomo a metà” che utilizza l’impotenza sessuale sia come simbolo di dell’impotenza più generale a vivere sia come grimaldello per svelare le mille ipocrisie, nascoste e non, della nostra società.

Note di regia
Giuseppe vive in una gabbia e finisce in una gabbia. Non riesce a liberarsi di niente, non riesce a conquistare niente. Si illude di essere più furbo, di trovare il modo di vivere meglio degli altri. Ma non riuscirà mai a farlo, neanche sul più bello, quando gli sembra di essere lontano da tutto, lontano da tutto quello che lo aveva circondato, cresciuto e affossato.
Da questo prende spunto il lavoro che abbiamo messo in scena. Il testo ci costringeva a mettere l’attore in gabbia, ma per farlo non abbiamo sentito il bisogno di scenografie imponenti. La società non ha bisogno di sbarre per costringerti in uno spazio. E il nostro spazio è quello vuoto del palcoscenico. Per questo Giuseppe all’ingresso del pubblico in sala, cammina senza sosta e senza meta, perso, sulle tavole del palco. E’ ingabbiato e non può fare altro che raccontare la sua storia, ancora e ancora.

Altri crediti: costumi ed elementi scenografici Francesca Cannavò
ideazione luci Roberto Bonaventura
amministrazione Marilisa Busà

Produzione: Castello di Sancio Panza

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Il castello di Sancio Panza nasce nel marzo 2003 in Sicilia, a Messina, dall'incontro tra Roberto Bonaventura (regista) e Monia Alfieri (attrice). Il Castello è quello che Don Chisciotte promette a Sancio Panza come premio per averlo accompagnato nelle sue mille avventure. Il Castello è tutto quello che non c'è, ma che in fondo potrebbe essere, se solo lo volessimo.
L'Associazione nasce con lo scopo di creare una presenza concreta che, utilizzando gli strumenti del teatro, del cinema e delle arti visive in genere, possa rappresentare un importante punto di riferimento sul territorio in cui opera.
Tra le produzioni più importanti ricordiamo: Fatti scortare da gente armata, Il testamento di Don Chisciotte, Metemorphoseon libri XI, Mamma, piccole tragedie minimali di Annibale Ruccello (in collaborazione con Universiteatrali), I Microzoi (co-prodotto dal Teatro di Messina). Nel 2011 l'associazione si aggiudica il prestigioso premio Scenario per Ustica con lo spettacolo Due passi sono della coppia Carullo-Minasi. Seguiranno sempre con lo stesso spettacolo il premio Inbox 2012 e il Premio Teresa Pomodoro. Lo spettacolo ha girato i più importanti teatri italiani ed è arrivato alla sua centesima replica. Nel 2014 l'associazione è tra le 30 compagnie vincitrici del Napoli Teatro Festival Fringe E45 con lo spettacolo Un uomo a metà di Giampaolo Rugo che debutterà a Napoli a Giugno 2015.
Tra le le produzioni di Teatro ragazzi: La leggenda di Colpesce, Il Cavaliere Povero, L’altro regno, Fiabe di fiocchi di lana, Me l’ha detto un uccellino e Upi Pian Pianino.
Sono attualmente in produzione oltre al sopracitato L'uomo a metà, Andorra di Max Frisch, Il dubbio, qui. Intorno da Samuel Beckett (con Donatella Bartoli, Alessio Bonaffini e le musiche originali del cantautore Fabio Cinti), e Mostrocaligola con Monia Alfieri, Antonio Alveario, Raimondo Brandi, Gianluca Cesale e Ferruccio Ferrante, co-prodotto dal Teatro di Messina diretto da Ninni Bruschetta. Tutti gli spettacoli sono con la regia di Roberto Bonaventura eccetto Andorra diretto da Monia Alfieri.
L’associazione svolge anche attività laboratoriali dal 2005 in collaborazione con le scuole cittadine, L'Università di Messina, Danzarte, Universiteatrali, l'Associazione Italo-Tedesca e il Teatro di Messina.
Dal 2008 al 2012 organizza l'importante appuntamento estivo al Parco Ecologico san Jachiddu di Messina: ForteTeatroFestival e ForteBimbi. Rassegna di spettacoli teatrali provenienti da tutta Italia, realizzati in angoli deviersi del Parco.
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