Generi: Prosa

Tags: psicodramma

Psicodramma minimo sindacale. Atto unico in Tre Quarti e Una Gazzosa.

La satira è uno degli strumenti più potenti ed efficaci che l'uomo ha da sempre usato per analizzare in modo veramente "critico" il mondo che lo circonda. Non si può immaginare un Re senza il suo buffone di corte, il buffone diverte, suscita ilarità, egli è l'unico che può chiamare le cose con il loro nome e "criticare" persino il Re, così come quando Ettore Petrolini, una sera a teatro di fronte a Benito Mussolini, affermò: "Il Duce ha voluto omaggiarmi con questa medaglia, ma io me ne fregio".
In E.N.P.A.E.D. non si troveranno né giullari né buffoni con l'ingrato compito di dire il "non si può dire", perché è l'intera opera che non si può dire. A parlare sono i personaggi di commedie famose, come la "Locandiera" di Goldoni o le "Intellettuali" di Molière, che escono per una volta dal proprio ruolo e dicono tutto quello che pensano oppure, stufi della loro condizione di sudditanza nei confronti degli stessi autori, si ribellano come fa il Marchese di Forlimpopoli che, non accettando più il suo ruolo di perdente, fugge dalla propria commedia ed esorta gli altri personaggi a protestare e creare un sindacato che si chiamerà appunto E.N.P.A.E.D. Ma il suo tentativo di rivoluzione è pura utopia e terminerà alla fine della recita "Da domani tutto tornerà come prima è la storia che ce lo dice" afferma Armanda.
Gli schemi del linguaggio del "non si può dire non possono essere, ovviamente, quelli del linguaggio tradizionale ma quelli esilaranti e umoristici del nonsense che, nell 'affastellamento apparentemente caotico di termini, calembours, neologismi ed echi fono-etimologici e in un climax ascendente che raggiunge vette quasi allucinate, moltiplicano i sensi.
E.N.P.A.E.D. più che una critica alla società, è una inesorabile presa di coscienza di quanto sia diventato inutile e dannoso oggi credere in un mondo migliore.
Un testo finalmente senza alcuna speranza, vera e unica sciagura che induce l'uomo alla affannosa ricerca di una immortale quanto fantomatica felicità.
Francesco Anello

Produzione: Teatro Minimo Atri