Generi: Prosa
1 - C’è questa cosa del vivere per lavorare e del lavorare per vivere,
e non mi ricordo qual è quella giusta-“

Love & Money di Dennis Kelly, senza filtri ci mette di fronte a quella che è la più grave perdita dell’umanità contemporanea: la perdita del senso del Sacro. Ma non del Sacro come qualcosa di esterno a noi, ma del Sacro all’interno della vita dell’essere.
E’ la storia di una coppia, David e Jess, narrata con un tempo non lineare. David durante una chat “hot” con una collaboratrice francese, rivela che sua moglie è morta suicida.
Parte così un viaggio a ritroso nel mondo di questa coppia. Genitori, amici, datori di lavoro, sfruttatori occasionali: tutti parti di un puzzle che man mano che si compone ci illumina.
David è uomo debole ed ambizioso ( connubio esplosivo) che scopre presto che la sua laurea in lettere non gli farà mai guadagnare abbastanza per permettersi tutti i “giocattoli” necessari ad uno status per lui accettabile. E si dà da fare…Jess è una donna semplicemente frastornata dai mille input che la sua testa riceve, ammaliata dai mille desideri senza peso e senza ordine di importanza che la attraversano. Naturalmente è affetta da shopping compulsivo. Emerge chiaro ai nostri occhi ciò che la rende più fragile degli altri: il suo fermarsi a guardarsi vivere.

Jess: […], e mi sono sentita orrenda
perché ero tutta emozionata per una cazzo di borsa mentre non si vedeva neanche
l’ombra di una soluzione a due stati in Medio Oriente e all’improvviso mi è balenato
che la borsa era stata creata non per contenere oggetti, ma per contenere me […]

La scrittura di Kelly è densa di immagini e ricca di situazioni. I contenuti arrivano non perché “detti” ma generati dalle relazioni tra i personaggi. Scrittura ironica e tagliente, che nulla risparmia alle cento menzogne di cui i personaggi si circondano, rendendoli ai nostri occhi teneri e crudeli, suscitando riso rabbia ma anche compassione.
Come mosche in un barattolo in uno spazio scenico bianco, illuminato da sciabolate di acciaio e neon, i personaggi nuotano, si rincorrono, soffrono, trionfano, inconsapevoli che giorno dopo giorno, si stanno identificando con gli oggetti dei loro desideri cancellando la loro personalità in modo irrimediabile.
La Compagnia del Sole, dopo un percorso che ha alternato spettacoli come “I Karamazov” di Dostoevskij a “Guerra” di Lars Norén, “I numeri dell’Anima” da Platone ad “Orlando pazzo per amore” (spettacolo di commedia dell’arte), torna confrontarsi con il contemporaneo scegliendo uno degli scrittori più rappresentativi della scena britannica attuale.
Questo testo è ricco a tal punto da riuscire a rivelarci gli aspetti tragici del nostro quotidiano abilmente miscelati a momenti di paradossale ridicolo. Così come’è la vita.

Marinella Anaclerio,11 giugno 2015

Altri crediti: Scena: Marta Marrone
Costumi: Marta Genovese
Disegno Luci: Beppe Filipponio
Movimenti di Scena: Marigia Maggipinto
Arrangiamenti Musicali : Roberto Re Davide Musiche a cura di Marinella Anaclerio
Organizzatione: Tiziana Laurenza
Comunicatione Stampa: Antonella Carone
Grafica: Giuliana Stancarone