Cookie
Questo sito si serve dei cookie di Youtube, Vimeo e Bunny.net per la visualizzazione dei video. Se prosegui la navigazione acconsenti all'utilizzo dei cookie. Leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie. Chiudendo questo box ne accetti l'utilizzo.

τυφΩ͂ν (Tifeo) - il tradimento dell'orecchio

retablo
Regia: Turi Zinna
Drammaturgia: Turi Zinna
Attori: Turi ZInna
Trailer: Link
Anno: 2015


Generi: Prosa
Tifeo è il mostro dalle cento teste di belve feroci, con duecento braccia e duecento gambe fatte di serpenti aggrovigliati che Zeus ha pensato bene di seppellire vivo sotto la Sicilia, con la testa schiacciata sotto il vulcano. Mostruoso e informe, imprigionato, fuori dal campo visivo, dalla percezione della coscienza, ritorna come un rigurgito seminando caos e terrore e distruggendo senza sosta ogni progetto umano.
E' il cancellato della civiltà, la mente rettiliana reietta occultata sotto la rassicurante crosta superficiale translucida che ammanta di modernità e di progresso l'orrida forra del folle spavento.
“La filosofia moderna ha inizio col dubbio, ma la filosofia eterna ha inizio col terrore “, ci ricorda Manlio Sgalambro. Il terrore del mondo da cui quel terrore ha origine, il terrore che il mondo “sia” a prescindere dalla nostra esistenza, il terrore che il mondo se ne fotta di noi e dei nostri programmi. Tuttavia, insieme al terrore, il mondo è stato bandito dalla filosofia progressiva nel tentativo di sbarazzarsi dell'uno attraverso l'altro. Siamo stati ammaliati dalla sua promessa di felicita: il sol dell'avvenir, la concezione del mondo come macchina perfetta, la trasformazione della società in macchina perfetta. Ci siamo impegnati e ci impegnamo a riparare, correggere, migliorare, ggiustare, risanare lo sbagliato dell'universo. Ci siamo impegnati e ci impegnamo a ricacciare nel buio Tifeo, a rispedirlo nel retrobottega della mente, a trattarlo come un errore della natuta, un errore della natura umana, un caso psichiatrico. Cadmo è il dottore, l'astuto che lo ha in cura. E' colui che ha portato all'occidente il dono dell'alfabeto. E' il portatore di un altro modo di essere, della consapevolezza, del pensiero di un analogo io in un analogo spazio, del pensare se stessi e l'intero universo in una proiezione storica, del progresso tecnologico per aggiustare lo “sbagliato della natura, lo sbagliato di Tifeo”. Cadmo ipnotizza il mostro con la musica del “cogito ergo sum”. Il suo scopo è normalizzare la bestia. Tifeo è incantato dalla musica. il suo tallone d'Achille è l'udito, senso prioritario di una forma mentale precedente. Una forma che aveva una sviluppata parte uditiva chiamata dio e un'altra parte chiamata uomo. Più o meno in questi termini Julian Jaynes ha esposto la sua tesi ne “Il crollo della mente bicamerale e l'origine della coscienza”. Dio si esprimeva con predicati uditivi e l'uomo bicamerale li sentiva pressappoco allo stesso modo in cui gli schizofrenici oggi riferiscono di ascoltare voci provenienti dalle prese di corrente. Tifeo è una parte rettiliana della mente umana, incapace di progettare il futuro, totalmente assorbita nel qui e ora. Non ha strumenti per proteggersi dalla messinscena di Cadmo e cade nel suo tranello fintamente armonico.

Altri crediti: ideazione – Maria Piera Regoli, Turi Zinna, Giancarlo Trimarchi e Fabio Grasso
musiche dal vivo e ingegneria del suono – Fabio Grasso e Giancarlo Trimarchi
interattività scena digitale – Luca Pulvirenti / laboratorio Mammasonica
in collaborazione con Piero Douber (Hackspace)
scena – Salvo Pappalardo
disegno luci – Aldo Ciulla

Produzione: Retablo

Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Per visualizzare la scheda tecnica devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Dal 1989 creiamo, produciamo e promuoviamo drammaturgia contemporanea. Abbiamo organizzato a Catania i festival PERCORSI e CULTANIA. Prediligiamo realizzare drammaturgie originali di nostra composizione, anche se, negli anni,abbiamo sostenuto anche la produzione di testi di autori contemporanei mai rappresentati prima in Italia. E' il caso del venezuelano José Ignacio Cabrujas e del tedesco Daniel Call. Hanno collaborato alle nostre produzioni numerosi artisti: tra gli altri Judith Malina e Hanon Reznikov. Gli autori della compagnia, Maria Piera Regoli e Salvatore Zinna, hanno ottenuto numerose segnalazioni e premi - Solinas, Oltreparola, Outis, il Centro del Discorso, Pescara Corto Script, Alberto Sordi - per le drammaturgie teatrali e cinematografiche realizzate per il gruppo.
Condividi