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ERINNI O del rimorso

ORTIKA
Regia: Alice Conti
Drammaturgia: Alice Conti e Chiara Zingariello
Attori: Alice Conti Veronica Lucchesi
Trailer: Link
Anno: 2016


Generi: Prosa, Teatro-danza

Tags: depressione, David Foster Wallace, suicidio, crisi, lavoro precario

Le Erinni nella mitologia sono Furie, personificazioni femminili della vendetta, donne selvagge simili a bestie feroci che perseguitano chi si macchia di un delitto, rappresentando il rimorso. Il loro compito e di vendicare i delitti e torturare l'assassino fino a farlo impazzire. Dunque la figura di una furia che travalica i limiti, di un femminile amorale che esige giustizia.
Immaginiamo le Erinni oggi e pensiamo al rimorso, a ciò che letteralmente ci “mangia dentro”; il mostro che divora, e che a volte c'inghiotte, non siamo altro che noi stesse.
Abbiamo pensato ai sintomi della depressione, o più sottilmente a quel processo di imputridimento dei giorni che s'innesca quando smetti di fare ciò che ami, quando rinunci a qualcosa che hai desiderato profondamente, quando smetti di alimentare un talento – qualcosa per cui hai lottato una vita intera – e ripieghi sulla sicurezza di un impiego mediocre, perché prima o poi bisogna crescere; quando ti accorgi che l'esistenza si e trasformata in una “morte in vita”.
Questa opzione di ripiegamento – specie nella contemporaneità spietata di un paese come il nostro, in cui e così difficile coltivare e difendere il proprio lavoro – questo abdicare senza condizioni e il suo corollario di conseguenze – anche patologiche – sono dietro l'angolo per tutti.
Su questa soglia si apre il racconto di Erinni, sul bilico di un inghiottitoio dal collo stretto, nel punto di rottura, dove la protagonista della nostra storia ha deciso di farla finita con il susseguirsi di giorni in cui non si riconosce più.
Tenta il suicidio, discende. E comincia un viaggio dentro se stessa, dove l'Io incontra la sua Ombra alla ricerca di una possibile integrazione. O di una rivoluzione.
Ripercorrendo le tappe di quello che Jung chiamerebbe un “viaggio notturno in mare”, una ragazza oltrepassa la soglia del coraggio e discende nel suo “dentro”, il luogo più buio della nostra contemporaneità; fronteggia il suo inconscio rimosso, incontra la sua Ombra.
Ci siamo lasciate ispirare dalle parole e dalle atmosfere di David Foster Wallace in “Qualcosa di divertente che non farò mai più” e nel racconto breve “Il pianeta Trillafon e la Cosa Brutta” (contenuto nella raccolta “Questa è l'acqua”) per costruire una narrazione cinica e paradossalmente divertente sulla depressione e sul suo possibile superamento.
L'autore stesso che ne descrive tanto lucidamente i dettagli ha lottato a lungo con questa condizione fino al suo tragico epilogo nel 2008.
I colori di Wallace, le parole delle interviste ad alcune persone che hanno avuto esperienze simili alla sua, insieme con alcuni casi clinici di dissociazione e la suggestione degli studi alchemici di Jung sono i bacini drammaturgici che sono confluiti nel testo originale scritto da Chiara Zingariello.
Il lavoro delle due interpreti, attraverso il canto, la parola e il corpo è basato su una compresenza ambigua, specchio un'io diviso.

Altri crediti: Luci, Audio e Scene: Alice COLLA
Maschere: Greta CANALIS

Produzione: ORTIKA e Teatro della Caduta

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ORTIKA è un gruppo teatrale nomade.
Nasce dalla collaborazione artistica e umana tra Alice Conti, ideatrice, regista e performer, Chiara Zingariello, scrittrice, Alice Colla, disegnatrice luce e videomaker, ed Eleonora Duse costumista, e si sviluppa dal 2011 in una serie di progetti teatrali e perfomativi.
Portiamo in scena le storie della contemporaneità surreale, compenetrando linguaggi scenici diversi (corpo, luce, parola, canto) e parlando della ferocia del presente. Reinterpretiamo la contemporaneità in chiave fisica, visiva, musicale e tragicomica. A partire da testi della realtà ORTIKA opera una riscrittura che sia rivoluzione di senso, che sposti lo sguardo rendendo “quotidiano ciò che e esotico ed esotico ciò che è quotidiano”. Crediamo e cerchiamo di realizzare la possibilità che il teatro, come strumento di visione e reinterpretazione della realtà sia una minuscola forma di rivoluzione.

Nel 2014 con lo spettacolo 'Chi ama brucia' ORTIKA vince il bando Anteprima, il Festival
Direction Under30 e il Premio Giovani Realtà del Teatro - giuria giornalisti; nel 2015
riceve il patrocinio di Amnesty International e vince il bando Festival 20 30; nel 2017 è selezione INBOX, vincitore bando Teatro delle Differenze e tra i vincitori Premio Sonia Bonacina (3° posto).

Collaborano con noi alla creazione dei lavori Veronica Lucchesi – attrice e cantante, Silvia Pinna –
fotografa, Chiara Osella – cantante lirica, Carlo Massari C&C – performer, Luigi Zoner –videomaker, Nicola Boursier, Davide Franchini, Lorenzo Zanghielli - musicisti.

TEATROGRAFIA
2011_ “On incompleteness of Life”
creazione per WTC Torino, installazione site-specific per 7 performer e una cantante lirica. Museo dell'umanità ossessionata dentro gli uffici di una storica fabbrica torinese dismessa.

2012_ “Amy&Blake. Concerto per le ultime parole d'amore”
spettacolo tragicomico musicale sulla dipendenza dedicato all'eroina contemporanea che – al posto nostro – ha vissuto tutto, ha amato tanto ed è bruciata in fretta: Amy Winehouse. Tutt'ora in tournée in italiano e in inglese in spazi sia teatrali che non. Finalista Fringe Napoli 2012

2014_ “Chi ama brucia. Discorsi al limite della Frontiera”
spettacolo sui “campi di accoglienza” per migranti basato sulle interviste a lavoratori ed ex reclusi di un C.I.E. (Centro di Identificazione ed Espulsione per stranieri). Con questo spettacolo la compagnia ha ricevuto diversi riconoscimenti: selezione Premio Dante Cappelletti 2013 e nel 2014 vincitore Anteprima (PI), menzione giuria Scandalo! (BZ), vincitore Festival Direction Under30 (RE), vincitore Premio Giovani Realtà del Teatro (UD) – giuria giornalsti, nel 2015 riceve il patrocinio di Amnesty International, vince il bando Festival 20 30 (BO); nel 2017 è selezione INBOX, vincitore bando Teatro delle Differenze (BO) e tra i vincitori Premio Sonia Bonacina (3° posto).

2016_ "ERINNI. O del rimorso"
Sul talento e sulla responsabilità di realizzarlo. Uno spettacolo sulla depressione - la Cosa Brutta David Foster Wallace - ciò che si innesca quando rinunci a qualcosa che hai desiderato una vita intera. Ripercorrendo le tappe di quello che Jung chiamerebbe un “viaggio notturno in mare”, una ragazza oltrepassa la soglia del coraggio e discende nel suo “dentro”, il luogo più buio della nostra contemporaneità; fronteggia il suo inconscio rimosso, incontra la sua Ombra.
Finalista Premio Giovani Realtà del Teatro, 2015; Finalista Festival Direction Under 30 2016

in lavorazione 2017-2018 "STRATR★IA"
Indagine su corpo femminile e potere. La piccola comunità di Troiaio viene sconvolta dalla scomparsa della ragazza S. Dal pulpito di un pubblico spettacolo o di un pubblico processo una serie di personaggi maschili sfila, la ricorda, la racconta. Qui si racconta di un corpo femminile che è sempre stato definito dall’esterno. Ora quel corpo – cavallo di Troia – non si trova più.
A partire da materiali dalla realtà – gli atti di processo per stupro, la retorica della “follia d'amore” nei femminicidi, i grumi del linguaggio – uno spogliarello della società sui temi della misoginia e della violenza.
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