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La Terra vista dalla Luna

Teatro dell'Argine
Regia: Vincenzo Picone
Drammaturgia: Nicola Bonazzi, Vincenzo Picone
Attori: Micaela Casalboni, Paride Cicirello, Giulia Franzaresi, Silvia Lamboglia, Gian Marco Pellecchia
Trailer: Link
Anno: 2015


Generi: Prosa

Tags: argine, spettacolo, prosa, itc, teatro

La Luna innanzitutto è un cambio di prospettiva. Guardare il mondo da lontano, nella sua piccolezza e inutile finitezza ci permette allo stesso tempo di riconoscerne la bellezza; in un racconto di Stefano Benni un povero diavolo sbattuto sulla terra non si capàcita di come gli uomini non riescano a capire di come la loro contingenza gli permetta di avere e godere di una tensione all’eternità. Per queste ragioni il riferimento filosofico che sottende a tutto il lavoro non può che essere lo sguardo disilluso e nello stesso tempo pieno di amore di Leopardi, non a caso grande amante della Luna, come massima espressione di un monito per l’umanità: dall’accettazione della banalità e futilità delle cose umane può nascere l’amore per la bellezza del mondo. Se la Luna è un punto di vista lontano, distante e distaccato innanzitutto le cose umane ci sembrano frivole, a volte stupide, quasi plausibilmente surreali; dalla Luna la morte di un bambino ha la “stessa importanza” di un pranzo consumato lentamente in un appartamento qualsiasi del mondo. Ciò che cambia sono le nostre reazioni, il riverbero, l’eco, il ritmo che diamo noi umani a tutto ciò. Da questo assunto nasce l’accostamento del punto di vista della Luna a quello della vecchiaia che, se da una parte, come l’infanzia, guarda con leggerezza gli affari del mondo, dall’altra porta con sé una coscienza della morte che diviene il paradigma più prossimo all’immagine bianca della Luna. Non è un caso che la Luna, tra tutti gli astri, sia stata considerata da sempre il più “umano” tra i pianeti, perché come l’uomo, ha un ciclo di nascita, crescita e morte. Se questo è l’assunto di partenza — nonché quello finale — la sua esplicitazione teatrale ha uno sviluppo differente, prendendo come punto di attenzione l’ironia, la leggerezza e l’assurdità delle cose umane che proprio nel suo straniarsi dalla quotidianità mostrano il volto più concreto. Da qui nascono i due poli principali dello spettacolo: da una parte dei vecchi personaggi, Seleniti immaginari che osservano, loro malgrado, il mondo; dall’altra, storie terrestri, desunte anche da eventi di cronaca, che si susseguono senza soluzione di continuità e che mostrano diversi aspetti della vita umana (ogni storia corrisponde ad un macro contenitore, come il Lavoro, la Seduzione, La Religione, Il Conflitto etc…). A far da collante a queste storie che si intersecano continuamente, un’annunciata eclissi di Luna, filo rosso di tutti gli eventi, ma che, come nella più banale delle storie umane, non avverrà, si dimostrerà solo una tensione ad una speranza, la tensione ad una bellezza.

Produzione: Teatro dell'Argine

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Compagnia teatrale riconosciuta dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, dalla Regione Emilia-Romagna e dal Comune di San Lazzaro di Savena. Nasce nel 1994 a San Lazzaro di Savena, Bologna, con un progetto artistico, culturale e sociale e si radica fortemente sul territorio di appartenenza. Contemporaneamente dà vita a progetti e spettacoli in Europa, Medio Oriente, Africa, Centro e Sud America. Grazie alla collaborazione di tre registi/drammaturghi (Nicola Bonazzi, Andrea Paolucci e Pietro Floridia ai quali successivamente, in veste di autore, si aggiunge Mario Perrotta) e grazie al lavoro di Vittoria De Carlo, direttrice del settore teatro per le giovani generazioni, in vent'anni di attività la compagnia mette in scena oltre cento spettacoli di cui ventisei di teatro per giovani generazioni, quattro “site-specific” e circa settanta spettacoli di prosa.
Nel corso degli anni gli spettacoli, la compagnia, gli attori e i registi della compagnia ricevono a vario titolo:
il Premio Hystrio/Associazione Nazionale dei Critici di Teatro (2006),
il Premio Hystrio per la drammaturgia (2009),
il Premio Speciale Ubu (2011),
il Premio Camillo Grandi per le attività teatrali interculturali, con i rifugiati politici e i richiedenti asilo (2012),
il Premio Ubu come miglior attore a Mario Perrotta (2013).
il Premio Nico Garrone (2015).
Nel 2005 la compagnia si costituisce in cooperativa di lavoro e dal 2012 è cooperativa sociale. La compagnia ha la propria sede presso l'ITC Teatro di San Lazzaro di Savena, una sala da 220 posti, dove organizza una stagione di Teatro di prosa e una stagione di Teatro per le giovani generazioni e dove ospita progetti e iniziative culturali in collaborazione con enti, associazioni e artisti del territorio. Gestisce l'ITC Studio, uno spazio per le arti in cui svolge attività didattica per un pubblico trasversale dai bambini agli adulti, dagli amatori ai professionisti. ll Teatro dell'Argine produce spettacoli di prosa prediligendo la nuova drammaturgia, sostenendo i drammaturghi della compagnia e finanziando i progetti di drammaturghi nazionali e internazionali che ospita in residenza. Nel corso degli anni il Teatro dell'Argine ha sviluppato una particolare capacità di elaborare progetti e mettersi in relazione con piccole e grandi reti culturali locali e internazionali risultando spesso capofila o partner nei bandi dell'Unione Europea e delle più importanti Fondazioni internazionali. La direzione artistica è composta da Nicola Bonazzi, Andrea Paolucci e Micaela Casalboni.
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