Cookie
Questo sito si serve dei cookie di Youtube, Vimeo e Bunny.net per la visualizzazione dei video. Se prosegui la navigazione acconsenti all'utilizzo dei cookie. Leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie. Chiudendo questo box ne accetti l'utilizzo.

CATERINA

TEATRO DI MORMAN 2
Regia: DONATELLA VENUTI
Drammaturgia: DONATELLA VENUTI
Attori: MARGHERITA SMEDILE, ALESSIO BONAFFINI, DONATELLA VENUTI, GERRI CUCINOTTA, NICOLA BUONOMO
Anno: 2015


Generi: Prosa
La notizia del ritrovamento a Trabia di una ragazzina di 16 anni, disabile, segregata in mezzo ai rifiuti, che si scoprirà essere vittima di soprusi e maltrattamenti, ha ispirato questo testo, incentrato su una famiglia meridionale i cui protagonisti sono vittime e carnefici. Tre generazioni femminili, figlia, madre e nonna legate da una solidarietà atavica che la violenza bruta e retriva del padre tende a sradicare per attuare il suo piano di dominio su quello che è l’elemento più debole e psichicamente fragile, la figlia, ripetutamente abusata in età adolescenziale.
Una realtà fatta di soprusi, angherie, violenze sui minori in ambito familiare, a cui però la dimensione matriarcale della famiglia in oggetto pare voglia dare un cambio di rotta con i soli strumenti che conosce: l’alleanza solidale nel silenzio e nella vendetta. La storia è ambientata in una imprecisata struttura da TSO dove la donna viene “detenuta” da due anni circa, in attesa di essere rimandata a casa previa la verifica di una sua possibile riabilitazione psichiatrica; ma se la vicenda sembra volgere al meglio, le conflittualità latenti dei protagonisti segnano, invece, un destino diverso. La scena è una stanza chiusa, claustrofobica, spazio del sacro e luogo della mente dove tutto succede e in un “aspettandoGodot” ulteriormente deprivato di senso, si snoda la tragicomica piece dell’assurdo.
La vicenda drammatica è trattata con il gusto del paradosso e del grottesco come la scena in cui la nonna e la madre, attraverso una preghiera/litania, operano un esorcismo , recitando la “Preghiera del Lunedì santo” affinché il diavolo abbandoni Caterina, consapevole vittima sacrificale in preda a visioni estatiche. La preghiera è tratta dai canti popolari siciliani, raccolti dal Pitré, utilizzata per connotare un contesto di emarginazione sociale, di esistenze che vivono in condizioni quasi disumane di deprivazione morale, la cui animalità è, però, un segnale di grande istinto vitale. I personaggi vivono un estremismo privo di compromessi, una crudeltà esaltata dal dialetto messinese, che, con ripetizioni e assonanze in una sospensione del tempo, fa di loro esseri un po’ attoniti, vaganti tra due mondi in conflitto, in un’esistenza priva di umanità e di senso. E’ un linguaggio quasi tribale il loro, interrotto da rari momenti di consapevolezza del proprio degrado, con quei brevi istanti di malinconia nostalgica verso una vita che avrebbe potuto essere diversa. E la madre, claudicante, si barcamena tra assenze di memoria e liti violente, quasi a voler rimuovere il dolore della propria esistenza, l’essere diventata un fantasma di se. La loro vita si è fermata da quando la figlia non è più riuscita a serbare dentro di se un segreto orribile: un figlio, nato da un rapporto inconfessabile, che non poteva venire al mondo. E l’orco ha il volto di un padre violento, responsabile della lucida follia della figlia, della disabilità della madre.

Produzione: TEATRO DI MORMAN

Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Per visualizzare la scheda tecnica devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Il TEATRO DI MORMAN nasce nel 1994 sul progetto di produzione e allestimento dello spettacolo “Scirocco” libero adattamento di D. Venuti da “La stanza dello scirocco” di Domenico Campana,interpretato dalla stessa come protagonista, regia Gianni Fortunato Pisani, con Gianfranco Quero, Massimo Piparo, luci Ugo Cassaro, scene Franco Lombardo, rappresentato a Messina e poi a TAO-ARTE Natale a Taormina 1994.
“Lamicaducori” rappresentato in varie riprese, nel 2001, nel 2002 a Roma Teatro Politecnico”, nel 2004 e nel 2008, Sicilia e Calabria. “Il ritorno di Leo” rappresentato nel Cartellone 2010/2011 del Teatro di Messina, Sezione “ La casa degli Artisti” Sala Laudamo,
In 18 anni di attività, gli spettacoli rappresentati sono oltre 17 tra produzioni più importanti e di piccola entità. Più volte presente nei Cartelloni del Teatro di Messina Sala Laudamo e in circuiti organizzati dalla Provincia Regionale di Messina, dall’AAPIT Circuito dei Castelli, nei circuiti della Regione Siciliana, Assessorato al Turismo.
Donatella Venuti, fondatrice della compagnia Teatro di Morman. Attrice, regista e autrice teatrale. Ha lavorato con Michele Perriera Beppe Randazzo, Julian Beck e Judith Malina del Living Theater , Miguel Ponce del Teatro Trac di Caracas, con S. Scierski e Rizard Cieslak del gruppo di Grotowski, Susan Strasberg(Actor’s Studio).; con Arnoldo Foà, M. Marchetti, Ivano Staccioli, Sergio Rubini, M. Mollica, Paolo Gazzara e M. Magistro. Con Walter Manfrè in “Agata” di Rocco familiari, e “Il vitalizio” di Pirandello/Camilleri, Prod, Teatro di Messina - Stabile di Catania;”Interrogatorio a Maria” di G. Testori regia W. Manfrè, con C. Vertova.
Insegna recitazione e dirige laboratori annuali di formazione teatrale, finalizzati alla realizzazione di spettacoli classici e contemporanei, più volte premiati in Festival di Teatro Ragazzi.
Dirige con la produzione del TEATRO DI MORMAN : “Il pellicano” di Strindberg; “Il Malato Immaginario” di Moliere, “I parenti terribili” di J. Cocteau; “Le Epoche” di B. Joppolo, “Mediterraneo, o il silenzio delle sirene” un viaggio in poesia e musica, tratto da Kafka, Pessoa, Consolo, Lucio Piccolo , … “Ritratti” di Venuti, “Viaggio in Sicilia”,”Donne in nero” (dramma sulle donne e il terrorismo in Afganistan); “NOTTI BIANCHE- DREAMERS” di D. Venuti da Dostoevskij;”Il ritorno di Leo”(testo sulla famiglia di oggi); “IAK-TURA” tratto da Pirandello (La favola del figlio cambiato, La giara, L’altro figlio); “Mari d’amuri” tratto da “Le vecchie e il mare”G. Ritsos … “Cuerpo de alma”
“IL RITORNO DI LEO” TESTO SEGNALATO AL PREMIO TEATRALE NAZIONALE “VALLECORSI” 2004. “MADEMOISELLE CLAUDEL” II° PREMIO “VALLECORSI” 2005 dedicato a Carlo D’Angelo. La piece ricostruisce la storia di Camille Claudel, la grande e sfortunata artista, musa e amante di Auguste Rodìn. ”CATERINA” Premio “OLTREPAROLA “ 2008, una storia di violenza in una famiglia meridionale tra atavismi verghiani e degrado contemporaneo. "Requiem for my mother" di D. Venuti, Messina Sala Laudamo, Pace del Mela. "Frida Kahlo - Io sono una donna d'acqua" di D. Venuti - Messina sala Laudamo e Globe Festival Reggio Calabria.
Condividi