Generi: Danza, Teatro-danza, Performance

Tags: site-specific, danza, live music, roberta goeta, riccardo mini

Il progetto nasce con l'obiettivo di esplorare il rapporto tra movimento scenico e ambiente sonoro in relazione a luoghi diversi.
Attraverso l' 'ascolto' del ritmo e dei suoni che uno spazio architettonico suggerisce ai due artisti, si sviluppa una partitura coreografica e musicale composta di elementi fissi, che di volta in volta si colorano e trasformano durante l'allestimento e la performance vera e propria.
L'allestimento riveste quindi un'importanza cruciale, perché il tempo ad esso dedicato permetterà agli artisti di assorbire gli elementi che caratterizzano il luogo ( e di creare una partitura sonora attraverso la registrazione dei suoni dell'ambiente) e trasformarli in modo creativo e inaspettato per il pubblico, che avrà quindi la possibilità di vivere uno spazio attraverso una diversa luce, un diverso sguardo.
Durante la performance si costruirà un rapporto sempre più intimo con gli spettatori: la loro disposizione nello spazio verrà modificata, in un gioco di interazione con l'interprete in scena. In questo modo un ambiente di lavoro, un luogo di passaggio, così come uno spazio artistico diventa 'altro', viene vissuto come terreno ora rituale ora onirico dove è possibile l' incontro.

La performance è suddivisa in tre frammenti: #Beat, #Sound, #Im-Pulse.
In #Beat la coreografia nasce a partire da una semplice unità ritmica, una pulsazione che si sviluppa attraverso un'esplorazione dello spazio e degli elementi che lo definiscono in un gioco di punti e contrappunti, ed è da questa partitura di battiti e silenzi del corpo che emerge il suono della chitarra, utilizzata qui prevalentemente come strumento a percussione, accentuando il carattere terreno e materico di questo primo quadro.
In #Sound la danza e la musica assumono qualità liquida, propagandosi come una corrente di onde nello spazio, come vento delicato che entra attraverso una porta socchiusa, attraverso uno spiraglio, o una finestra aperta, accarezzando lo spazio che incontra, in un flusso continuo.
E' l'ascolto e la registrazione in situ dei suoni del luogo che ospitano la performance a suggerire la drammaturgia sonora di questo secondo frammento in cui si mescolano suoni d'ambiente e improvvisazioni musicali dalla qualità onirica, mentre i movimenti diventano fluidi e rarefatti.
#Im-Pulse nasce con l'intento di esplorare il rapporto tra interprete e pubblico: la performer si trova al centro di un cerchio, circondata dalla presenza degli spettatori. Saranno i loro impercettibili movimenti, il loro respiro, così come i 'pieni' ed i 'vuoti' del loro corpo a creare di volta in volta l'impulso che fa nascere il movimento in uno spazio intimo e raccolto.
In questo sottile e delicato dialogo si inserisce la partitura musicale, anch'essa giocata sull'improvvisazione, accompagnando e arricchendo di elementi sonori la danza, sempre diversa, creata nel 'qui ed ora' della performance, in 'risonanza' con le vibrazioni e le emozioni del pubblico.

Altri crediti: Musica originale: Riccardo Mini