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Heartbreak Hotel - primo soggiorno

Collettivo Snaporaz (ex Compagnia delle Furie)
Regia: Collettivo Snaporaz
Drammaturgia: Collettivo Snaporaz - Vincenzo Giordano - Alice Spisa - Alberto Sansone
Attori: - Alice Spisa - Vincenzo Giordano - Alberto Sansone
Anno: 2015


Generi: Prosa

Tags: snaporaz, alice spisa, hotel, coppia

• IL PROGETTO

HeartbreakHotel è un esperimento che contamina visioni,
approcci, personalità: un format molto semplice che procede generando da sé nuove declinazioni pronte ad accogliere linguaggi e performer diversi.
Il tema comune: il coraggio dʼaffrontare il dolore, le paure, la rabbia. Stanze per persone a un passo dal breakdown, in grado di spezzare il cuore in due.

Scegliamo le parole format e serialità come un grimaldello verbale. È qualcosa che ha a che fare con la natura mercuriale dei tempi in cui viviamo e in cui scegliamo di fare arte. Mantenere in vita un progetto concedendogli la possibilità di vivere in più ambienti. Heartbreak Hotel è una serie non seriale. Un mutaforme. Un organismo in grado di adattarsi con rapidità ai cambiamenti climatici. Ogni tappa non riparte da zero ma da una costola della precedente. LʼHotel è di volta in volta il protagonista, lʼantagonista, la circostanza data, il fondale. È la cornice narrativa in cui si inseriscono gli episodi, diversi per linguaggio sperimentato, contenuto ed elementi narrativi.

• PRIMO SOGGIORNO - stanza 207

Veronica e Brad. Una coppia. La sera del 31 dicembre. Mesi di progetti, fantasie desideri speranze su dove passare l’ultima notte dell’anno. E invece eccoli lì. In un alberghetto tetro, affacciato su un lago sinistro e immobile. Comparso così, dal nulla.
Butta male, questo è sicuro. La loro storia è giunta a un binario morto, e non sembrano profilarsi soluzioni o scappatoie. Ma c’è qualcosa che i due non sanno. L’albergo è una presenza viva. E per loro, per questa maldestra coppia di provincia, ha in serbo un progetto che va ben oltre una banale vigilia di capodanno.
Brad e Veronica stanno per intraprendere un viaggio iniziatico - popolato da anziane signore mostruose, radio parlanti, ballerine senza gambe - che li porterà negli antri più bui della loro relazione, a confrontarsi con una sconvolgente e ineluttabile scoperta.
Perché quando l’Heartbreak Hotel ti chiama, riattaccare la cornetta non è un’opzione.


• DALLA RASSEGNA STAMPA:


“[...In un’epoca in cui non usa più il plot, la trama narrativa, loro raccontano nelle minime sfumature il percorso di una coppia dal primo incontro al fatale impatto con la difficoltà di gestire i chiaroscuri della relazione a contatto con l’invadenza delle ansie quotidiane. In un’epoca in cui non usa più la psicologia a teatro, loro confezionano un autentico concentrato di minuti soprassalti introspettivi. In un’epoca in cui non usa più la mediazione interpretativa, loro si affidano soprattutto al delicato cesello dei personaggi e al rigoroso concertato fra i due bravi protagonisti. Mi è piaciuta soprattutto la sintassi nervosa, frammentata con cui viene ricostruito questo tracciato emblematico, una serie di brevi flash che si incastrano l’uno nell’altro per evocare non tanto l’infelicità in sé, quanto il sottile smarrimento di due individui che non riescono a essere infelici nello stesso momento...] - Renato Palazzi

Altri crediti: - Musiche composte ed eseguite da Alberto Sansone

- Primo Spettatore Arianna Bianchi

- Organizzazione AVTURNÈ

- Grafica Buno D'Elia

Produzione: Collettivo Snaporaz in collaborazione con Sementerie Artistiche

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Sulle ceneri di Compagnia Delle Furie ci incontriamo.
Siamo i registi Gilda Deianira Ciao, Fulvio vanacore ed il drammaturgo Matteo Salimbeni.
Percorsi di collaborazione frammentari che decidono di consolidarsi in un collettivo in progress, un mutante a più teste.

Stiamo formalizzando un metodo che esalti la possibilità di trasformazione dei materiali di
partenza.

Il progetto HeartbreakHotel è il primo esito di questo esperimento che contamina visioni,
approcci, personalità: un format che si alimenta in ogni fase di lavoro rilanciando gli esiti
della fase precedente, per arrivare a un risultato diverso a seconda delle variabili in gioco.

Ogni “soggiorno” all’H.B.H. implica la ridefinizione delle architetture dell’albergo, che si
modelleranno di volta in volta in relazione ai visitatori, agli ospiti, ai drammi e agli umori messi in circolo.

Il desiderio è diventare non compagnia ma un regista proteiforme. Drammaturgo, tutor, interprete, sound designer... Il sogno di un nome collettivo nel quale scomporsi e ricomporsi in maniera alchemica.


CURRICULUM SNAPORAZ


GILDA DEIANIRA CIAO
Laureata in Storia del Teatro presso la Scuola Normale di Pisa nel 2006 e diplomata in regia alla Paolo Grassi nel 2014 Durante gli studi universitari e il dottorato si è formata incontrando Raffaella Giordano, Oskaras Korsunovas, Claudio Morganti, César Brie, Virginio Liberti, Josè S. Sinisterra, Giovanna Marini, Christian Rist, Philipe Adrien, Massimiliano Farau, Cristina Lazzeri, Francesco Manetti. Ha lavorato come assistente alla regia per Paola Marcone-BubamaraTeatro e collaborato a progetti con compagnie indipendenti toscane.

MATTEO SALIMBENI

Nato a Firenze è diplomato in Drammaturgia alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi, è autore di vari spettacoli teatrali.
Ha curato l’adattamento italiano del testo HARVEST di Manjula Padmanhaban.
È stato fondatore della compagnia teatrale Expoi e della rivista letteraria Mostro. Ha scritto, con Vanni Santoni, il romanzo L’ascensione di Roberto Baggio. Per il cinema ha scritto Seguo il salto del Cocumat e vado verso occidente e Bathrooms entrambi diretti da Lorenzo Bechi.
È autore, insieme a Michelangelo Zeno, de Lo Zenobattaglia – il primo dizionario di Youtube.

FULVIO VANACORE
Nato a Milano, diplomato in regia alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi.
Dal 2009 si concentra sulla scrittura scenica realizzando gli spettacoli Dr. Caligari e La Sposa del Diavolo.
Dal 2011 inizia una collaborazione con il drammaturgo Matteo Salimbeni.
Insieme, prima di dare vita a Snaporaz, lavorano ad uno studio su Tito Andronico e all’adattamento di HARVEST, testo della drammaturga e giornalista indiana Manjula Padmanhaban.
Come sound designer realizza il sonoro di diversi spettacoli, l’ultimo in ordine di tempo è Le Buone Maniere di Michele Di Giacomo.
È socio fondatore dell’associazione IT-Indipendent Theatre e organizzatore di ITfestival - il festival del teatro indipendente milanese.
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