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IL VENTO

THEATRE EN VOL
Regia: Maria Paola Cordella
Drammaturgia: Maria Paola Cordella
Attori: Maria Paola Cordella, Michèle Henriette Kramers, Giuseppe Savioli
Anno: 2015


Generi: Prosa, Altro

Tags: Liberazione, libertà di pensiero, solidarietà, migrazione, dispersi

IL VENTO
Storia di Gavino Cherchi e di altri dispersi
Trattto da Il viaggio più lungo di Gavina Cherchi.
Un racconto avvincente che ripercorre la storia di Gavino Cherchi, libero pensatore, insegnante, partigiano, combattente; ucciso e disperso assieme a Ines Bedeschi e Alceste Benoldi, alla vigilia della Liberazione. Ciò per ripercorrere una storia emblematica di Guerra, una storia strettamente legata ai temi della libertà di pensiero ed espressione, della solidarietà e della democrazia.
La storia di Gavino è arrivata fino a noi come traccia di una dolorosa ricerca in una serie di lettere della madre e dei fratelli che Gavina Cherchi, sua nipote, ha portato alla luce. Emerge così il dolore senza rimedio per una scomparsa carica di dubbi, incertezze e irragionevoli speranze. Senza il corpo, senza la tomba, il lutto e la sua elaborazione sono pressoché impossibili. Questo è il tormento comune delle famiglie degli scomparsi, dei dispersi. Questo è accaduto in tutte le guerre, nelle deportazioni, negli eccidi, nelle migrazioni disperate.
La storia do Gavino è dunque paradigmatica: accomuna la recente storia italiana con quella argentina, quella dell'Ex-Jugoslavia, del Medio Oriente, e di quella degli innumerevoli migranti dispersi in mare nel tentativo di giungere a una terra in cui sperano di trovare una vita più dignitosa. Questa storia lega dunque il passato al presente, poiché la memoria diviene viva conoscenza della storia dell'Italia, e presupposto per una vigile e responsabile costruzione del futuro.
Per questo viaggio nella memoria si è scelto un linguaggio intimo e coinvolgente, che desse la possibilità di percorrere, almeno in parte, il dramma dei dispersi e lo strazio delle loro famiglie; di quanti sono stati e sono ancora colpiti da persecuzioni politiche, religiose o costretti a condizioni di estrema povertà. Il racconto si intesse in una trama composta da diverse voci e piani narrativi: la voce del sangue, la voce della memoria e la cronaca storica.
Lo spettacolo è improntato su un linguaggio visivo, in cui la parola e i paesaggi sonori si uniscono all'azione scenica, arricchendosi di un impianto scenografico semplice ed efficace creato con materiali di recupero, che diventano superficie viva che si anima attraverso proiezioni video, frutto di una accurata scelta di immagini che, in una sorta di muto viaggio nel tempo, ripercorrono e amplificano il cuore del racconto.

Altri crediti: Scenografia: Puccio Savioli, Costumi: Claudia Spina, Sound design: Marco Palmas, Alfredo Puglia, Luci: Tony Grandi, Edoardo Falchi, Video: Pavlo Hnatenko, Foto: Naima Savioli, Voci recitanti: Giuseppe Bazzoni, Maria Paola Cordella, Alfredo Puglia, Chicca Sanna, Giuseppe Savioli, Paolo Tedde. In collaborazione con ANPI, Università di Sassari, Opera Ge.Na.

Produzione: theatre en vol

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Theatre en vol attivo nell’ambito del teatro urbano, del teatro per spazi aperti e chiusi non convenzionali, coinvolge un pubblico ampio e misto e ripropone le atmosfere più coinvolgenti del teatro di strada, garantendo performance di altissimo valore culturale, grazie all’approfondito lavoro di ricerca, di grande energia e forza dinamica.
Il suo stile è segnato dall'approccio interdisciplinare e sperimentale che nasce dalla scelta di un linguaggio che affianca macchine teatrali create con materiali di recupero al lavoro d'attore e alla composizione della colonna sonora partendo dall’improvvisazione per creare uno stile di grande impatto visivo, gestuale e sonoro. Si aricchisce poi della pirotecnica, dell'acrobatica, della percussione urbana, delle nuove tecnologie applicate alla musica, del teatro danza, della danza verticale, del circo contemporaneo e videomapping per arrivare a una forma di teatro totale caratterizzato da un linguaggio drammatico, grottesco, ironico, surrealista e assurdo che favorisce l’incontro sociale e culturale tra spettatori di diverse età, origini sociali e culturali differenti.
La sua produzione artistica, frutto del continuo lavoro di ricerca e di studio delle tradizioni culturali europee, è caratterizzata da una forte sperimentazione e commistione di diversi stili e linguaggi espressivi legati alle più disparate forme di spettacolo e performance, riuscendo sempre a mantenere nelle proprie esibizioni un alto livello di spontaneità artistica e di coinvolgimento del pubblico.
Debutta con „Lassù le ali non hanno ruggine“, spettacolo sul desiderio di volare, con cui inizia un viaggio alla ricerca della concretizzazione delle utopie, che lo conduce dalla Sardegna in tutta Europa. Un viaggio, durante il quale conosce numerosi artisti e compagnie teatrali, si rinnova e reinventa, accogliendo nuovi elementi e costruendo una rete internazionale come base per nuovi scambi, progetti ed incontri per affermarsi come una delle realtà italiane più significative del teatro open-air.
Con il suo lavoro theatre en vol vuol stimolar la fantasia, la meraviglia e la memoria dello spettatore, coinvolgendolo in maniera immediata e stabilendo con esso un rapporto interattivo: lo spettatore è soggetto attivo nella rappresentazione e nel suo significato profondo. Creando progetti artistici intorno a tematiche di grande contemporaneità intende sviluppare una riflessione sul ruolo dell’arte in strada nel contesto dello sviluppo urbano e territoriale rispondendo ad interrogativi sociali, culturali e politici: dalla convivenza multiculturale, alla guerra, all'ambiente.
In oltre 25 anni di attività ha realizzato numerosissimi eventi, progetti multidisciplinari e di formazione partecipando a festival e rassegne in Austria, Belgio, Croazia, Danimarca, Francia, Germania, Irlanda del Nord, Italia, Montenegro, Norvegia, Olanda, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Serbia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Tunisia, Turchia, Ucraina, Ungheria, Russia
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