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Sperso per il mondo

Il Teatrino di Lunaria
Regia: Margherita Smedile e Isolina Vanadia
Drammaturgia: Il testo è liberamente tratto dall’omonima fiaba siciliana riportata da Italo Calvino ne “Le fiabe italiane”
Attori: Francesca Billè, Eleonora Bovo, Serena Dascola, Alessandra Licata
Anno: 2015


Generi: Figura

Tags: Fiaba, magia, cammino, tradizione, contemporaneità

Sperso per il mondo è ispirato a un’antica fiaba siciliana trascritta in lingua da Calvino in Fiabe italiane. Lo scrittore la definisce uno dei maggiori monumenti della narrativa popolare italiana, perché unisce caratteri di fiaba, di racconto realistico–picaresco e di mito cosmico. Peppi, il protagonista, è un picciotto in cerca di fortuna che grazie al suo coraggio e all’aiuto di un bue fatato e di altri animali magici da bovaro morto di fame diventerà reuzzo. Lo spettacolo è articolato in cinque atti. La Narratrice appare ogni qual volta si chiude il sipario tra un atto e l'altro. Spunta dal retro del teatrino e, come volendo sollevare di nascosto dai burattini un lembo del sipario ancora chiuso, gioca a presentare quasi fossero le carte di un mazzo i protagonisti della storia. Oltre alla Narratrice sono in scena diciotto burattini a guanto e a bastone animati dalle burattinaie che si muovono non viste nella scatola del teatrino trasformandosi in voci e figure fantastiche; anche luci, musiche, scene sono nelle loro mani e danno vita a una performance che si può considerare un’installazione in divenire, una sintesi tra linguaggi artistici diversi: pittura, musica e teatro. I burattini si muovono su un tappeto sonoro originale: suoni tradizionali - marranzano e tamburelli - si alternano a effetti elettronici per giocare con gli elementi surreali della storia. Fondali e oggetti di scena non rappresentano realisticamente i luoghi in cui si svolge l’azione, piuttosto alludono alla storia e rispecchiano gli stati d’animo dei personaggi. Sperso nasce da un impegno collettivo, è dedicato a tutti coloro che lasciano il proprio paese stipati sui camion, sui barconi o a piedi - come tanto tempo fa è stato costretto a fare il nostro Peppi - e vanno lontano in cerca di fortuna. Il Teatrino di Lunaria è una compagnia teatrale integrata. Un gruppo di persone disabili collabora alle scene, al testo e all’ideazione e costruzione dei burattini. Accanto a professionisti del teatro - un’attrice e arteterapeuta, uno scenotecnico e un musicista - animano i burattini due educatrici e una psicopedagogista. La regia è di un’attrice di prosa e di una docente di lettere e storia dell’arte. La scommessa è integrare sguardi e competenze diverse. Il Teatrino è un frammento di mondo racchiuso in una scatola, in cui tutto è creato da noi, una prevedibile/imprevedibile magia. È itinerante: si può sistemare in un’aula affollata di bambini, in un cortile, in una piazza…ovunque si possa ascoltare la voce dei burattini e seguirne i movimenti. È stabile: ha un suo spazio dove si provano e si danno gli spettacoli, dove dormono i burattini quando non sono sulla scena e dove altri prendono forma man mano che crescono nuove storie. È sostenibile: il baracchino è fatto di assi di legno dipinto, quinte di stoffa, un sipario, i burattini di cartapesta e vecchie stoffe, utilizziamo per scene e fondali materiali poveri e di recupero, ci autofinanziamo e ci sosteniamo a vicenda.

Altri crediti: Compagnia integrata (abili e disabili)

Produzione: Lunaria cooperativa sociale

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Il Teatrino di Lunaria è una compagnia teatrale integrata formata da persone abili e disabili appassionate di teatro di figura. E’promosso da Lunaria cooperativa sociale che ha affidato al suo laboratorio DArt l’invenzione e l’animazione dei burattini, la scrittura dei testi teatrali e la realizzazione delle scene. Si avvale inoltre dell’ esperienza teatrale di Margherita Smedile attrice di prosa, di Eleonora Bovo attrice ed arte terapista, di Piero Botto tecnico teatrale e della competenza pedagogica di Isolina Vanadia insegnante.
Il Teatrino intende:
• Recuperare e interpretare con sensibilità contemporanea un modo di fare teatro antico e popolare.
• Utilizzare come potente strumento pedagogico i burattini e le loro storie trasformate in azioni teatrali destinate ai bambini, ai ragazzi e anche agli adulti.
• Sperimentare nella costruzione dei burattini a guanto e a bastone tecniche inventive ma elementari. Recuperare pratiche artigianali tradizionali come la cartapesta e la carta riciclata. Riutilizzare oggetti e materiali poveri spesso destinati a diventare rifiuti (bottoni, stoffe, abiti, carta, cartone…).
Il progetto ha ottenuto il patrocinio gratuito del Comune di Messina e rientra nei progetti approvati dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione.
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