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R4 ALICE (requiem for alice)

ote compagnia le saracinesche
Regia: Emiliano Minoccheri
Drammaturgia: Benedetta Carmignani, Emiliano Minoccheri, Massimiliano Musto, Giuseppina Randi
Attori: Benedetta Carmignani, Emiliano Minoccheri, Massimiliano Musto, Giuseppina Randi
Trailer: Link
Anno: 2015


Generi: Prosa

Tags: alice, otelesaracinesche, regina, stregatto, cadere

“Alice è morta, e il Paese delle Meraviglie assiste con indifferenza al suo funerale. Ma è un funerale o una resurrezione? Forse una messa in scena architettata ad hoc dai suoi vecchi compagni di viaggio?
L’unica cosa certa è che Alice non è più una ragazzina, ma una donna che, confusa, va incontro alla crisi della terza età. Un’età di approdo nella quale tutto muta, cambia, si rimodella. Un’età in cui il mondo si capovolge nuovamente sotto sopra e i contorni della realtà si tingono di nuovi e inaspettati colori.
Sarà pronta Alice ad affrontare questo viaggio alla ricerca di una nuova se stessa?
La Regina di Cuori, il Cappellaio Matto e il Gatto del Cheshire, unici superstiti tra confusi ricordi, potranno esserle da guida?
Non ci resta che cadere ancora una volta nel buco insieme a loro e inseguire una possibile risposta.”

A 150 anni dalla prima pubblicazione di “Alice nel Paese delle Meraviglie”, abbiamo deciso di omaggiare il celebre racconto di Lewis Carroll con una messa in scena del tutto originale e una personalissima reinterpretazione della storia e dei personaggi che prendono vita in questo fantastico mondo.

Nella rilettura del testo, abbiamo giocato con le parole e il senso del racconto, cercando nella nostra esperienza personale un significato più vero e profondo del termine “cadere nel buco”. In altre parole, ci siamo posti (come sempre), domande. Quand’è che nella nostra storia, nel nostro percorso di vita ci ritroviamo a cadere, fallire, affrontare crisi e smarrimenti che ci portano inevitabilmente a cambiare, a crescere, a maturare?
La stessa drammaturgia, frutto di un lavoro corale, nasce da un incidente di percorso in cui la nostra compagnia è incappata (o si è inceppata) durante la prima fase di produzione dello spettacolo. Un incidente che per molti è stato vissuto come un piccolo trauma: un vero e proprio lutto. Da qui l’idea di far ripartire il progetto, la favola, da una morte, da un requiem.
Siamo così partiti simbolicamente da un funerale, da un rito funebre, metafora di una fine; della morte delle idee, della fantasia, dell’immaginazione, della creatività, ricollegandoci poi coi meccanismi che regolano l’agire di ognuno di noi nel contemporaneo, meccanismi legati a logiche di individualismo e apologia del proprio “IO”.
La nostra Alice, a differenza del racconto originale, non è una bambina che deve affrontare il passaggio dall’infanzia all’adolescenza, ma una donna matura con alle spalle un’intera vita, fatta di passioni, avvenimenti, ricordi, successi, sconfitte, incontri, abbandoni.

Produzione: Ote Compagnia Le Saracinesche / Festival La Torre e la luna 2015 (X edizione)

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O.T.E. Ozzano Teatro Ensemble, nasce a Ozzano dell’Emilia (Bologna) nel 1997 da un laboratorio teatrale condotto da Pietro Floridia (regista,scrittore e direttore dell’ Itc Teatro di San Lazzaro –Bologna-) e finanziato da fondi del Ministero degli Interni per la prevenzione alle tossicodipendenze.
Dedica i primi anni di attività allo studio utilizzando prevalentemente Shakespeare come palestra di apprendimento e formazione dell’attore, e forma i propri giovani artisti con work shop e stage intensivi diretti da importanti nomi del panorama teatrale italiano: Mario Perrotta, Micaela Casalboni, Marco Toloni, Nicola Bortolotti, Erica Giovannini, Alessandro Bedosti, Roberto Mantovani, Cesar Brie, solo per citarne alcuni.
Si costituisce Associazione Culturale nel 2001, e nel 2004, a consolidamento dell’attività teatrale svolta sino a quel momento, viene fondata la Compagnia “le Saracinesche” (con la direzione artistica di Pietro Floridia fino al 2006).

L’Associazione ha ormai sulle spalle dieci anni di attività, i suoi membri sono giovani alla continua ricerca di nuovi modi comunicativi ed espressivi che tra spettacoli, eventi culturali, festival e attività laboratoriali svolte sul territorio provinciale e nazionale, sono riusciti ad ottenere importanti riconoscimenti. La menzione speciale alla finale della IX edizione di Premio Scenario con lo spettacolo “Il balcone di Giulietta” recitava: “La grande inventiva, la spiccata capacità corale e la costante ricerca di nuovi linguaggi teatrali, che sono le principali peculiarità del gruppo”. Tali peculiarità si sono espresse negli anni non solo nei cosiddetti “teatri ufficiali”, ma in luoghi normalmente non adibiti al teatro stesso, come fabbriche abbandonate, capannoni industriali, scuole, strade, piazze, e tutti i luoghi della vita quotidiana.
Dal 2009 il gruppo ha iniziato numerose collaborazioni con professionisti e compagnie di danza contemporanea e teatro danza (C&C Company, Compagnia della Quarta, DNA Danza), affinando e ampliando la propria ricerca teatrale verso il mondo del Physical Theatre. Ne sono un esempio il progetto biennale “Die Sieben Todsunden-performing act”, o lo spettacolo “Ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio” (da P.P. Pasolini)
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