Cookie
Questo sito si serve dei cookie di Youtube, Vimeo e Bunny.net per la visualizzazione dei video. Se prosegui la navigazione acconsenti all'utilizzo dei cookie. Leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie. Chiudendo questo box ne accetti l'utilizzo.

Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni

Deflorian/Tagliarini
Regia: Daria Deflorian Antonio Tagliarini
Drammaturgia: Daria Deflorian Antonio Tagliarini
Attori: Daria Deflorian Antonio Tagliarini Monica Piseddu Valentino Villa
Anno: 2013


Generi: Prosa
Punto di partenza e sfondo del lavoro è una immagine forte, tratta dalle pagine iniziali del romanzo L’esattore dello scrittore greco Petros Markaris, scritto nel 2011.
Siamo nel pieno della crisi economica greca quando vengono trovate le salme di quattro donne, pensionate, che si sono tolte volontariamente la vita. «...Abbiamo capito che siamo di peso allo Stato, ai medici, ai farmacisti e a tutta la società –spiegano in un biglietto – Quindi ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni. Risparmierete sulle nostre pensioni e vivrete meglio».
Come hanno ordito queste quattro donne anziane questo singolare complotto contro la loro società in crisi? Abbiamo circoscritto il nostro immaginario tra il momento in cui prendono i sonniferi e quello in cui una ad una lasciano la vita nell’immacolato piccolo appartamento di periferia. “Ma chi ce l’ha fatto fare?” dice una delle nostre figure alle sue amiche e complici e scoppia in una fragorosa risata mentre è già distesa sul letto aspettando l’effetto delle pasticche ingoiate con della vodka, “uno dei modi più sicuri di fare una morte tranquilla nel sonno”.
La scena raccontata da Markaris ci ha anche fatto riflettere sul suicidio non come gesto esistenziale ma come atto politico estremo. Esistono suicidi altruistici? Siamo andati a cercare altri gesti simili nella realtà della Storia. Quello di Jan Palach, che durante la
Primavera di Praga nel 1969 si è dato fuoco come atto di protesta contro la censura e quello del monaco vietnamita, Thich Quang Duc che, nel 1963, ha fatto lo stesso gesto per combattere la persecuzione contro la sua religione.
Non un racconto, né un resoconto, ma un percorso dentro e fuori queste quattro figure di cui non si sa nulla se non la tragica fine. Un percorso fatto di domande e questioni che sono le loro, ma sono soprattutto le nostre. Usiamo lo spazio di libertà della scena per scatenare la nostra collera, sanare l’eccesso di positività che ci circonda, i comportamenti rigidamente politicaly correct, la commozione facile, il sorriso stereotipato delle relazioni sociali, le ricette per vivere con serenità le ingiustizie che ci toccano.
La decisione di andarsene delle quattro pensionate, in bilico tra la rinuncia esistenziale e l’atto politico, diventa un rifiuto della nostra “società della stanchezza”, come l’ha definita il filosofo Byung–Chul Han. Una società sempre più assertiva e ottimista perché incapace di altro, e oramai dolcemente declinante verso l’impossibilità della dignità della vita.
In scena insieme a noi – per la prima volta dall’inizio del nostro lavoro comune – Monica Piseddu e Valentino Villa non solo per una corrispondenza al numero delle protagoniste, ma anche a ribadire una necessaria importante piccola collettività, elemento essenziale di questa immagine, semplice solo in apparenza. Insieme ci presentiamo al pubblico con una dichiarazione di forte impotenza, che in questo caso è una cruciale impotenza a rappresentare: il nostro no parte subito, fin dall

Altri crediti: un progetto di Daria Deflorian e Antonio Tagliarini

con Daria Deflorian, Monica Piseddu, Antonio Tagliarini e Valentino Villa

collaborazione al progetto Monica Piseddu e Valentino Villa

luci di Gianni Staropoli 

consulenza per le scene Marina Haas

organizzazione Anna Pozzali

comunicazione PAV

promozione e distribuzione internazionale Francesca Corona

una produzione A.D.

in coproduzione con Teatro di Roma / Romaeuropa Festival 2013 / 369 gradi

in collaborazione con Festival Castel dei Mondi

residenze artistiche Centrale Fies / Olinda / Angelo Mai Altrove Occupato / Percorsi Rialto / Romaeuropa / Teatro Furio Camillo / Carrozzerie n.o.t

un ringraziamento ad Attilio Scarpellini e a Francesco La Mantia, Francesca Cuttica, Valerio Sirna, Ilaria Carlucci, Alessandra Ventrella.

Produzione: Associazione Culturale A.D.

Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Per visualizzare la scheda tecnica devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Daria Deflorian e Antonio Tagliarini sono autori, registi e performer che dal 2008 cominciano un’intensa e assidua collaborazione dando vita a una serie di importanti progetti teatrali. Il primo lavoro nato da questa collaborazione è Rewind, omaggio a Cafè Müller di Pina Bausch (2008). Nel 2009 portano in scena un lavoro liberamente ispirato alla filosofia di Andy Warhol, from a to d and back again. Tra il 2010 e il 2011 lavorano al Progetto Reality che, a partire dai diari di una casalinga di Cracovia, ha dato vita prima all’installazione/performance czeczy/cose (2011) e poi allo spettacolo teatrale Reality (2012). Per questo lavoro Daria Deflorian ha vinto il Premio Ubu 2012 come miglior attrice protagonista. Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni ha debuttato al Festival RomaEuropa nel 2013 e vede in scena anche Monica Piseddu e Valentino Villa. Questo lavoro ha vinto il Premio Ubu 2014 come miglior novità drammmaturgica. Tre dei loro testi sono stati raccolti in un volume, Trilogia dell’invisibile (Titivillus 2014)
Condividi