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Al Forestér - vita accidentale di un anarchico

Savino Paparella
Regia: Savino Paparella
Drammaturgia: Matteo Bacchini
Attori: Savino Paparella
Anno: 2014


Generi: Prosa

Tags: anarchia, antifascismo, libertà, viaggio, poesia

Al forestér è Antonio Cieri: soldato di leva, ferroviere, anarchico, antifascista, morto su una collina spagnola in un giorno di aprile.
Al forestér è la storia di come un ragazzo diventa un uomo. E di come un uomo diventa un uomo libero.
Una storia che oggi sarebbe eccezionale: i moti di Ancona, le barricate di Parma, l’esilio in Francia e la guerra di Spagna, sempre dalla parte sbagliata, dalla parte degli sconfitti.



Una vita accidentale. Una vita piena di immaginazione. La nostra storia di Cieri è accidentale e piena di immaginazione: i fatti che lo hanno visto protagonista si fermano un momento prima di diventare retorica, sguardi di ferro all’orizzonte, e lasciano il posto alla storia personale di Cieri, una storia che nessuno conosce (perché di Antonio Cieri sono rimaste pochissime notizie) e che abbiamo immaginato mettendoci dal punto di vista di un uomo che pensava poesie.

Italo Balbo, Mussolini, Francisco Franco sicuramente pensavano cose diverse. Non può essere che così. E da qui siamo partiti per raccontare la vita di un uomo che credeva nella vita: una vita libera. Come Antonio Cieri, che pensava poesie in abruzzese e combatteva sempre dalla parte sbagliata. Forestiero dappertutto, a casa in ogni luogo.
Al Forestér trae la sua forza da questa vita straordinaria, narrata con partecipazione emotiva nel rispetto degli elementi storici e interpretata con energia e generosità, in una continua metamorfosi scenica e fisica in cui il corpo dell’attore lavora con un ritmo quasi coreografico.
Su un impianto scenico essenziale (un tavolo, un bidone, degli appendiabiti), il fluire del racconto è dato dal rumore del treno che porta Cieri dall’Abruzzo al fronte, a Parma, all’esilio a Parigi, alla Spagna dove morirà. La musica e i cambi di luce lo accompagnano nei suoi incontri, negli scontri, nei momenti di tenerezza di un uomo stanco di guerra che combatte la guerra.

Altri crediti: direzione tecnica Antonio Rocco Buccarello
collaborazione artistica Elisa Cuppini
disegno luci Emiliano Curà
progetto sonoro Dario Andreoli
registrazioni audio Massimiliano Sacchetti
voci Giancarlo Ilari, Carlos Fernández Gil, Simonetta Checchia,
Antonio Rocco Buccarello, Dario Andreoli, Marco Musso

Produzione: Teatro del Tempo

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SAVINO PAPARELLA
Si forma come attore a Milano con Raul Manso e nel 1992 debutta con Antigoni della terra diretto da Marco Baliani. Lavora con Rosti e Arcelloni e nel 1996 instaura un lungo rapporto di lavoro con La Nuova Complesso Camerata come attore e insegnante.
Nel 1999 inizia una collaborazione con il Teatro di Pontedera interpretando Oblomov, Ciò che resta, Aspettando Godot, Amleto, Mutando riposa e Abito, con la regia di Roberto Bacci.
Nel 2000 lavora con Album Zutique nello spettacolo Io sono il passante, per la regia di Annalisa D’Amato, e nel 2003 collabora come autore e attore con Elisa Cuppini a I don’t know.
Parallelamente svolge anche l’attività di attore cinematografico partecipando a Veleno di Bigoni, Donna Rosita non è più nubile di Pederzoli, Il posto vuoto e L'acqua sulla pelle di Alessandro Quadretti.
È attore anche in diverse fiction Rai, tra cui La squadra e Terapia d'urgenza.
Attualmente è impegnato nell’Ubu Roi di Roberto Latini, produzione Fortebraccio Teatro, e collabora con il Teatro delle Briciole di Parma.

MATTEO BACCHINI
Nel 2009 e 2010 vince il concorso Mai Detto, viene segnalato al Premio Fersen, vince a Roma il premio Teatro e Shoà e a Firenze il premio Avamposti d’Autore con In nome del popolo italiano, che nel 2012 diventa uno spettacolo e nel 2014 è pubblicato dall'Università di Tolosa nella collana dedicata alla nuova drammaturgia europea. Nel 2012 mette in scena Gregari e nel 2013 Out of the blue. Nel 2014 scrive per Savino Paparella Al forestér. Nel 2015 ha in programma l’allestimento di Amen e di Natura morta con sacco, che con In nome del popolo italiano formano una “trilogia romana” che racconta la società di oggi con l'umorismo feroce della commedia all’italiana.

ANTONIO ROCCO BUCCARELLO
Inizia il suo percorso come attore con le Piccole Stelle e la Compagnia dei Borghi di Parma. Frequenta stage con il Living Theatre e Dacia Maraini e lavora con la Compagnia Stabile Città di Parma. Si diploma in recitazione al Teatro del Tempo e si perfeziona all’Università Cattolica con il corso di Educazione alla Teatralità. Lavora con svariati registi, tra cui de Rosa, Belledi, Verdelli, Rosatelli, Nizzola, Tore, Sciacco, Piemontese, Podgorska, Caronna, Giambruno, Ammendola, Boselli, Dilirio e Fabrizio Arcuri.
Fondatore della Compagnia Numeriprimi e dell’associazione Scenari Armonici.
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