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MADE IN CHINA, liberamente ispirato alla storia di due contadini cinesi

Roberto Capaldo
Regia: ROBERTO CAPALDO
Drammaturgia: ROBERTO CAPALDO in collaborazione con MARCO FERRARA
Attori: ROBERTO CAPALDO
Trailer: Link
Anno: 2010
Adatto a: VM14


Generi: Prosa

Tags: mao, economia, sfruttamento, lavoro, cinesi

Made in China è la storia tragicomica di due contadini che partono per cercare fortuna come operai nelle fabbriche delle multinazionali. Uno dei due, Zuo Jaobing, muore e l’altro, Chang Showei, percorre centinaia di chilometri con il cadavere dell’amico sulle spalle per riportarlo a casa. È l’usanza: un cinese dev’essere seppellito là dov’è nato, se vuole aver pace. È un rito che può sembrare macabro per la modernità, ma è un atto di devozione per chi è legato alle tradizioni della campagna (non solo cinese). I due attraversano così lo sterminato Impero Economico della Cina del XXI secolo, andando contro le regole del mondo “civile”, compiendo involontariamente un atto eroico, guidati solo dalla propria morale ... e dalle proprie “scarpe”, aggiunge il manager, nonché terzo personaggio della storia. Storia che viene fagocitata e strumentalizzata dal marketing, trasformandosi in un epico spot, tutto perfettamente in stile Nike. La falce dell’ormai preistorico simbolo del comunismo è infatti scalzata dallo Swosh dorato della Nike che, incrociato al martello, simboleggia l’odierno potere assoluto del mercato. Un intreccio di storie vere dunque, che passando dalla rivoluzione culturale di Mao alle condizioni dei lavoratori asiatici, arriva fino a noi per cui il Made in China è solo la targhetta sui prodotti che acquistiamo. Maschere, pupazzi, volti del Teatro d’Opera di Pechino, ventagli del Tai Chi, ritmi adrenalinici di pubblicita’ pluripremiate, il libretto rosso, ombre, luci, proiezioni, disegni animati, una TV rotta e una scarpa. Tutto ritrova origine e destinazione in questo onirico viaggio postmoderno che lega Oriente e Occidente, luoghi comuni e dettagli iperrealistici, tra gli slogan del “grande timoniere” Mao Tze Dong e quelli del grande manager Phil Knights, amministratore delegato della Nike.
NOTE DI DRAMMATURGIA
Il consumismo, che ha sostituito tutte le ideologie, detta le leggi del mercato globale e l’unica possibilita’ che sembra ci sia concessa e’ quella del tutto casuale di capitare da una parte o dall’altra di questo spietato ciclo economico.
Made in China punta l’obiettivo anche dall’altra parte, dalla parte di quelli per cui essere assunti nelle “fabbriche dell’orrore” e’ l’alternativa migliore, per il momento. Quello che mi interessa e’ l’idea che NOI, oggi, abbiamo dei cinesi. Quanta umanita’ siamo in grado di associare a quelli che vengono generalmente considerati dei SUBUMANI. Dopo essere stato in Cina e aver indagato le condizioni di lavoro nelle fabbriche ho provato a “boicottare” il Made in China. E’ quasi impossibile. E tutto sommato nemmeno cosi’ utile. Il Made in China e’ ultracompetitivo, e’ ovunque, sulle targhette di qualsiasi merce, anche del Made in Italy. Per le scarpe da ginnastica poi e’ impossibile, non esiste altro. In fondo per ogni paio che noi compriamo a 100 dollari, loro, gli operai, guadagnano 50 centesimi. Meglio di niente dicono gli occidentali, meglio di “prima” dicono i cinesi.
La rivoluzione

Altri crediti: collaborazione alla regia di Fabrizio Di Stante
allestimento video e tecnica a cura di Marco Ferrara
maschere in cuoio di Piero Ottusi
pupazzi di Antonio Catalano
consulente per la cultura cinese Diang Zuanfheng
prodotto con il sostegno di Casa degli Alfieri e Universi Sensibili
info e contatti www.robertocapaldo.it

Produzione: Casa degli Alfieri e Associazione Rebelot

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Inizia a fare teatro negli ultimi anni di liceo, al C.A.T di Frosinone, diretto da Marco Angelilli, un teatrino underground di una piccola città di provincia in cui il teatro era la più underground delle attività possibili.Approfondisce lo studio della Commedia dell’Arte con Ferruccio Soleri, Carlo Boso, Claudia Contin e Ferruccio Merisi. Altri incontri formativi fondamentali sono stati con Serena Sinigaglia, Living Theatre, Elsa Fonda, Daniela Regnoli, Yves Lebreton, Letizia Quintavalla, Gyula Molnar, Bruno Stori.Nel 2003 si laurea in Architettura col prof. Franco Purini.Nel 2004 scrive e interpreta È ASCIUTO PAZZO ‘O PADRONE, ispirato alla poesia napoletana del ‘900, vincendo il Premio Manfredi Mastroianni De Sica 2004 come miglior spettacolo e miglior attore protagonista.Nel 2006, con il sostegno di Teatro Labrys, scrive e interpreta MORRA liberamente ispirato alla cronaca di Scampia, monologo in cui un contemporaneo Pulcinella racconta la Napoli di oggi, in un dialogo battente con il pubblico. Lo spettacolo vince il Premio Nazionale Calandra 2007 come miglior spettacolo e miglior regia e nel 2008 riceve il Premio Paolo Borsellino per l’impegno sociale e civile come spettacolo dell’anno. Ancora nel 2008 Morra è in Turchia al “International Blacksea Festival”, in rappresentanza dell’Italia.Nel 2008 è selezionato per partecipare al corso di perfezionamento per attori in tecniche e linguaggi del Teatro ragazzi della Scuola Civica Paolo Grassi di Milano, diretto da Bruno Stori.Nel 2009 è co-autore e interprete di JOY, performance teatrale caratterizzata da una forte componente di improvvisazione con il pubblico che va in scena anche in Festival Internazionali, in lingua inglese.Nel 2010 è autore e interprete di MADE IN CHINA, ispirato alla vera storia di due contadini cinesi, spettacolo vincitore del Bando Nazionale Storie di lavoro 2011.Dal 2009 al 2014 collabora, come attore e regista, agli spettacoli SUL CONFINE e ROBE DELL’ALTRO MONDO della compagnia Carrozzeria Orfeo che, nel 2012, vince il Premio Nazionale della Critica.Nel 2011, con la paternità, si dedica più intensamente al teatro ragazzi e collabora al progetto internazionale Universi Sensibili dell’artista Antonio Catalano con cui lavora spesso in contesti non convenzionali.Nel 2012 scrive, interpreta e dirige VITE ALL’INCANTO, pubblico bando per un riacquisto di memoria collettiva, progetto sull’Olocausto, sostenuto da Festival Internazionale di narrazione di Arzo, Canton Ticino.Nel 2014 è interprete e coautore di CRI CRI, CRI CRI, CRI CRI … diretto da Antonio Catalano, spettacolo vincitore del bando europeo Small size, big citizens 2014.Nel 2015 scrive, codirige e interpreta insieme a Walter Maconi, POLLICINO e l’ORCO, la straordinaria storia di due nemici inseparabili, sequel della fiaba di Perrault, vincitore del Premio Nazionale Otello Sarzi 2015 – Nuove figure del teatroNel 2016 scrive, dirige ed è uno degli interpreti di TEMPESTA 6+ , libero riadattamento da La tempesta di William Shakespeare per un pubblico dai 6 anni.Dal 2018 si dedica alla trilogia sul tema della casa HOME SWEET HOME, progetto teatrale e sociale che fino ad ora ha dato vita agli spettacoli CASA DOLCE CASA- Capitolo 1 (Selezione IN-BOX Verde 2021) e L’INTRUSO – Capitolo 2 e a due cortometraggi. In cantiere il Capitolo 3.Oltre a tenere workshop formativi su recitazione, storytelling, lettura scenica, insegna presso la scuola di teatro di Dacia Maraini, presso la scuola Campo Teatrale di Milano, presso il LAP (Laboratorio Artistico Permanente) di Cassina Dé Pecchi e presso la scuola Idra Factory di Brescia.
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