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Quei filini blu

Nati-Bardeloni-Fornier
Regia: Annapaola Bardeloni
Drammaturgia:
Attori: Roberta Fornier, Silvia Nati
Anno: 2014


Generi: Prosa

Tags: diritti umani, donne, identità, memoria, Argentina

Durante gli anni '70 in Argentina una delle Dittature più violente del "secolo breve" decide di cancellare in maniera sistematica e perversa un'intera generazione. Desaparecidos: scomparsi. Tra loro anche 500 neonati, molti dei quali nati nei centri clandestini di detenzione e poi dati in adozione a famiglie di militari, falsificandone ogni dato anagrafico.
Lo spettacolo nasce dal racconto di una di queste bambine che scopre, ormai adulta, di non aver vissuto la vita che avrebbe dovuto vivere. Dopo essersi sottoposta all'esame del D.N.A., le Abuelas de Plaza de Mayo le rivelano che i suoi genitori biologici fanno parte di quella interminabile lista di "desaparecidos".
Analìa, per trent'anni vive ignorando la verità. Cresce, si forma, diventa una persona adulta con una propria identità.......e poi un giorno, un giorno qualsiasi, scopre di essere Victoria.
Come fare i conti con tutto questo? Come accettare una nuova identità? Come abituarsi ad un nuovo nome? Che identità dare a quella nuova storia anagrafica? E quella persona che si è sempre pensato di essere? E il passato? Quelle persone che si sono sempre chiamate "mamma e papà" adesso cosa sono?
In scena due donne: Analìa e Victoria. La prima legata al proprio passato senza sospetti, si muove fra i ricordi cercando di ricomporre una storia che le appartenga senza incertezze. L'altra cerca di ricostruire la sua vera storia biologica; i genitori che non ha conosciuto, il passato che non ha vissuto. Due donne, due parti di un unico "se": si ignorano, si scontrano, si accavallano l'una all'altra, si leccano le ferite, per quanto è possibile. Affrontano la nuova verità in un doloroso percorso di consapevolezza. Una verità che sgretola il passato perchè vissuto nella menzogna. Una verità che le costringe a prendere in mano la propria vita, il proprio "essere" e ricomporlo come un puzzle. Ricostruirsi, nonostante i pezzi mancanti....è un cammino che devono fare insieme, per poter alla fine accettare la nuova identità e con essa guardare al futuro.
Identità rubata, identità personale, identità acquisita. Identità di un popolo.

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Tre professioniste che si sono incontrate tra le fila della compagnia torinese Assemblea Teatro. Il feeling umano e professionale è stato immediato. Da anni, singolarmente, abbiamo tutte e tre cercato di dare al nostro lavoro uno scopo più sociale e politico, portando in scena storie che devono essere conosciute, che aprano spunti di riflessione civile e soprattutto che non devono essere dimenicate, mai! Unire le nostre forze e i nostri intenti è stato un processo naturale quando, un paio di anni fa, siamo venute a conoscenza della storia della reale protagonista del nostro spettacolo. Riflettere su quale fosse il modo più giusto e rispettoso per raccontare un dramma sociale e personale così forte, è stato il punto di partenza per la scrittura del testo e la successiva messa in scena.
"Quei filini blu" nasce in autoproduzione e solo da un paio di mesi abbiamo trovato nei colleghi del Teatro Savio di Palermo un appoggio produttivo, che ci sostiene nella gestione amministrativa legata alla distribuzione.
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